Non conformatevi a questo mondo

Riporto stralci della riflessione di don Curzio Nitoglia (effedieffe.com). Da leggere.
p.Elia

Gravità della situazione attuale: dal dialogo all’accordo

Oggi si assiste all’ultimo assalto dell’ultra-modernismo nei confronti dei tradizionalisti affinché, mediante il trabocchetto del “dialogo” (termini simili sono “ecumenismo”, “irenismo”, “pace ad oltranza”, “coesistenza”), arrivino alla coesistenza dopo aver accettato imprudentemente e quasi inavvertitamente un mutamento teologico malaccorto e sconsiderato.
Soprattutto papa Bergoglio sta portando avanti una guerra psicologica più o meno occultanei confronti dei tradizionalisti, la quale mira non a distruggere ma ad indebolire, pian piano, la loro resistenza agli errori modernisti (1900-1950), neo-modernisti (1950-2013) e ultra-modernisti (2013-2016).

Apatia e arrendevolezza dei buoni

In molti tradizionalisti si nota uno stato d’animo stanco, propenso all’arrendevolezza, alla remissività, che porta al temporeggiamento, alla ritirata, alle concessioni tacite e purtroppo alla resa finale passiva ed implicita, per cui si può dire parafrasando Benedetto Croce “non possiamo non dirci modernizzanti” o “siam tutti modernizzanti impliciti e anonimi” (Rahner e Schillebeeckhx).

Rimaniamo allibiti!

Leggete questo articolo di Belvecchio postato su unavox.it: preghiamo incessantemente per quest'uomo...
p.Elia  

Non passa giorno che Francesco non lanci una provocazione, e certo neanche lui sa il perché; sicuramente perché continua a confessare di essere ignorante, soprattutto delle cose di religione.
Certo che è il Papa, non ne abbiamo altri, tranne lo stanco emerito imboscato nell’albergo-monastero Mater Ecclesiae, in Vaticano. Ma nonostante sia il Papa, che riceve ad ogni pie’ sospinto ogni sorta di convenuti offrendo loro la sua superficiale sapienza, ad ogni domanda anche comune confessa di non aver risposta.
Una sorta di affettata umiltà che subito compensa con qualche battuta da taverna da cui spesso traspare la sua sostanziale miscredenza.

L’ultima l’ha fatta il 15 dicembre scorso. In una super affollata aula Paolo VI ha ricevuto “circa 20mila persone della comunità dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù” – riferisce Avvenire – “con alcuni bambini… provenienti oltre che dall’Italia dai Paesi dei cinque continenti”.

Rispondendo alla domanda di Valentina, infermiera al Bambin Gesù, che gli ha chiesto “perché i bambini muoiono”, Francesco ha risposto:

La pace è opera della giustizia

San Pio X, nella sua prima enciclica "E supremi apostolatus" del 4 ottobre 1903, ci ha lasciato parole intrise di fede. 
p.Elia

Il desiderio della pace si cela certamente innpetto ad ognuno e non vi è nessuno che non l'invochi con ardore.
Ma voler pace senza Dio è assurdo: per questo laddove Dio è lontano, esula pur la giustizia; e tolta di mezzo la giustizia, invano si nutre speranza di pace.
"La pace è opera della giustizia" (Is32.17).
Non pochi sono, lo sappiamo bene, che spinti da questa brama di pace, cioè dalla "tranquillità dell'ordine", si raggruppano in società e partiti, che chiamano appunto "partiti d'ordine". 
Speranza e fatiche perdute! 
Il partito dell'"ordine" che possa di fatto ricondurre la pace nel turbamento delle cose non è che uno solo: il partito di Dio.
Questo partito dunque dobbiamo promuovere, a questo attirare quanti più possiamo, se veramente ci spinge amore di pace.

Come si è preparata la rivoluzione modernista nella Chiesa

Sul suo blog doncurzionitoglia.wordpress.com don Curzio analizza l'operato dei modernisti e dei modernizzanti per sovvertire dall'interno la Chiesa cattolica. 
p.Elia

La Rivoluzione, specialmente religiosa, non è mai spontanea e nascente dal basso, ma è il frutto di una profonda preparazione ideologica, che pian piano giunge alla completa empietà: essa è il modernismo, il quale può essere definito il punto omega di tutte le eresie.

Fin verso l’Ottocento la Chiesa era attaccata apertamente da un insieme sette dichiaratamente empie e posizionatesi al di fuori della Chiesa: la massoneria, l’illuminismo, il liberalismo, che messe assieme costituiscono una sorta di “contro-chiesa”.

Tuttavia, a partire dall’Ottocento, la “contro-chiesa” o la “sinagoga di satana” (Apoc., II, 9) non era schierata unicamente nelle sette esplicitamente eterodosse; essa aveva anche infiltrato all’interno delle file cattoliche e del clero alcuni suoi “elementi coperti”: i cosiddetti “cattolici liberali”, che son stati definiti da Pio IX “più pericolosi della Comune di Parigi” proprio per il loro modo di fare ambiguo e non apertamente eretico, che inganna più facilmente gli spiriti dei semplici fedeli.

Politicamente scorretto

Una recente lezione tenuta dal giornalista australiano John Pilger all’Università di Sydney, dal titolo “Una Guerra Mondiale è cominciata” (traduzione di Gianni Ellena per “comedonchisciotte.org”) ci racconta un bel po' di cosette che ci vengono nascoste dall'informazione di regime (che è serva del potere e tutta intenta al lavaggio del cervello degli sprovveduti che ve ne cadono in trappola). Oggi del resto la massa si lascia condizionare da ciò che vede e sente in televisione e legge sui giornali. Si spaccia per verità ciò che non lo è. Il demonio, sta scritto nel Vangelo, è il padre della menzogna.  Tanti sedicenti cattolici, oggi più che mai, non sanno più discernere il vero dal falso...Questo è il dramma...
p.Elia

Ho filmato nelle Isole Marshall, a nord dell’Australia, nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico. Ogni volta che dico alla gente dove sono stato, mi chiedono: «Dove si trovano?». Se come indizio faccio riferimento a “Bikini”, dicono: «Vuoi dire il costume da bagno». Pochi si rendono conto del fatto che il costume da bagno bikini è stato chiamato così per celebrare le esplosioni nucleari che hanno distrutto l’isola di Bikini. Sessantasei dispositivi nucleari furono fatti brillare dagli Stati Uniti nelle Isole Marshall tra il 1946 e il 1958 – l’equivalente di 1,6 bombe [della potenza di quella che colpì] Hiroshima – ogni giorno, per dodici anni. Oggi Bikini tace, trasformata e contaminata. Le palme crescono in una strana disposizione a griglia. Nulla si muove. Non ci sono uccelli. Le lapidi nel vecchio cimitero sono tuttora radioattive. Le mie scarpe registrano un “pericoloso” sul contatore Geiger. Sulla spiaggia, ho visto il verde smeraldo del Pacifico sprofondare in un grande buco nero. È il cratere causato dalla bomba all’idrogeno che chiamavano “Bravo”. L’esplosione avvelenò la gente e l’ecosistema per centinaia di chilometri, forse per sempre.

Al mio ritorno, fermandomi all’aeroporto di Honolulu notai una rivista americana chiamata “Women’s Health”. Sulla copertina c’era una donna sorridente in bikini, e il titolo: “Anche voi, potete avere un corpo da bikini”. Pochi giorni prima, nelle Isole Marshall, avevo intervistato donne che hanno avuto “corpi da bikini” molto diversi; ognuna di loro soffriva di cancro alla tiroide e di altri tumori mortali. A differenza della donna sorridente sulla rivista, tutte erano povere: vittime e cavie umane di una superpotenza rapace che oggi è più pericolosa che mai. Racconto questa mia esperienza come avvertimento e per interrompere una confusione che ha stremato tanti di noi.