Ettore Gotti Tedeschi

Ottimo articolo sulle pagine di riscossacristiana.it a firma di Marco Manfredini.
Oggetto: Il "buon" cattolico liberista, di cui ne è un emblema Ettore Gotti Tedeschi, considerato un cattolico conservatore...ma è così?
p.Elia

Per essere anticomunisti bisogna per forza essere capitalisti? Il socialismo si può avversare solo col liberismo? La risposta è semplice: no. Alla luce del Magistero (ma anche di semplici osservazioni della realtà) rigettiamo entrambe le ideologie. Ai nostri giorni, è tuttavia necessario prendere le distanze soprattutto dal dio mercato, che come tutti i falsi dei richiede schiavi, vittime e sacrifici umani. Nel mondo cattolico, come non mancavano ieri i seguaci illusi dal collettivismo quando ancora si poteva far finta di non vedere, non mancano oggi i liberomercatisti per i quali i confini nazionali rappresentano uno spiacevole ostacolo alla circolazione di capitali e merci e per i quali la supremazia di banche e imprese sugli stati non rappresenta un problema. L’articolo che segue analizza criticamente con argomentazioni divulgative il pensiero in materia economica di uno tra i più noti esponenti di questo cattolicesimo che sarà pure conservatore, ma forse un po’ troppo “austriaco”, nel senso di “scuola austriaca”, quel movimento da cui ha tratto origine il pensiero neoliberista.

Gli Atti degli Apostoli sfatano i luoghi comuni dei progressisti e dei neopagani sul cristianesimo

Che la Chiesa cattolica sia infestata e occupata dai cosiddetti progressisti e modernisti è ormai prova più che evidente. Un puntuale articolo di don Curzio Nitoglia ne tratta alcuni aspetti confutando alcuni loro luoghi comuni.
p.Elia

Introduzione

I progressisti e i neopagani son soliti presentare il Cristianesimo (specialmente quello primitivo e pre-costantiniano) come una religiosità pacifista, buonista, rivoluzionaria, democratica, socialistoide, per i soli poveri, giudaizzante, modernista ed egualitarista. Ora gli Atti degli Apostoli (scritti da S. Luca, divinamente ispirato, attorno al 60 d. C.) ci narrano la vita dei primi Cristiani e degli Apostoli dall’Ascensione sino alla prigionia di S. Paolo a Roma dal 61 al 63. Quindi, se vogliamo capire quale fosse la dottrina e la pratica religiosa dei primi Cristiani dobbiamo studiare gliAtti.

Cristianesimo primitivo giudaizzante?

Il deicidio

San Pietro nel 33, sùbito dopo la Pentecoste, tenne il suo primo discorso ai Giudei e disse: “Gesù Nazareno […] essendo stato tradito, voi trafiggendolo per le mani lo uccideste” (Atti, II, 23).