Joseph Ratinger è tornato “a parlare”. In autunno infatti, a firma di Peter Seewald, uscirà nelle librerie italiane l'opera biografica del papa dimissionario. Ma già da ora in vari siti si trovano in anteprima alcuni suoi pensieri e, come c'era da aspettarsi, ecco partire gli elogi da parte dei cosiddetti “conservatori” o difensori dell'ortodossia cattolica. Come al solito questi tali incensano la figura del papa tedesco per contrapporla a quella del papa argentino: da una parte il vero pontefice della chiesa cattolica (alla fine questo intendono dire), dall'altra l'usurpatore Bergoglio ossia il papa che andrebbe nella direzione opposta a quella del papa emerito.
Fa nulla se Ratzinger, come i suoi predecessori conciliari, confermi di appartenere alla teoria del gambero: un passo avanti e due indietro, una parola chiara e due ambigue, un pensiero cattolico e due modernista.
Come sempre questo modo d'essere, questa forma mentis, passa del tutto in secondo piano.
Come sempre questo modo d'essere, questa forma mentis, passa del tutto in secondo piano.
Dunque importante è sottolineare soltanto alcuni pensieri dell'Emerito. Non tutti, solo alcuni.
Così ad esempio quando parla della minaccia di “ideologie apparentemente umanistiche, contraddicendo le quali si resta esclusi dal consenso sociale di fondo”; oppure quando, in relazione al matrimonio omosessuale e all'aborto, condanna la società moderna in quanto “sta formulando una fede anticristica, cui non ci si può opporre senza essere puniti con la scomunica sociale”. O, ancora, quando sostiene che "Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il 'mistero di iniquità' sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità"...
Peccato però che il papa tedesco, come è stato riportato, abbia anche rimarcato - e per l'ennesima volta – la profonda vicinanza, umana e spirituale, che lega la sua figura a quella di Papa Francesco. Che fine hanno fatto in questo caso gli orfani adulatori di papa Benedetto XVI che incensa il suo successore?
Già in un'intervista rilasciata mesi fa su 7, il settimanale del Corriere della Sera, Ratzinger è stato chiarissimo: "Il Papa è uno, è Francesco”.
Anche in quella occasione Papa Benedetto ha indicato Papa Bergoglio quale punto di riferimento per l'intera cattolicità. E anche in quella occasione si è registrato l'imbarazzante silenzio da parte dei sostenitori di Ratzinger che non ne vogliono proprio sapere dell'inconfutabile verità ossia che non vi è differenza sostanziale tra i due pontefici così come non vi è con tutti i papi promotori del Concilio Vaticano II. Sono gli stessi papi che affermano questo!
Continuare a gracchiare che il solo Bergoglio rappresenta il punto di rottura con i pontificati precedenti significa contribuire a far entrare acqua nella barca di Pietro per affondarla così come i nemici della Chiesa già stanno facendo dal 1962.
Già ho scritto di questi utili idioti (vedi qui) ma ciò che sempre stupisce è la loro ostinazione nel vedere bianco ciò che è nero, la loro incapacità nel mettere a fuoco la realtà, la loro incoerenza di giudizio, la loro distorsione mentale. Quanti danni arrecano questi falsi difensori della Tradizione!