Intervista concessa a corsiadeiservi.it

Padre Elia, che tempi sta vivendo la Chiesa?

La chiesa sta vivendo una situazione di gravità e drammaticità assoluta perché quella che si definisce oggi chiesa cattolica è in realtà una chiesa protestante. In questi tempi sono presenti soltanto residui di cattolicità: pochi fedeli sparsi un po' qua un po' là, pochissimi sacerdoti degni di questo nome, ancor più pochi vescovi e cardinali. Questi residui di cattolicità sono la Chiesa cattolica.

Per il resto, qual'è la realtà? Seminari semivuoti in cui si insegna l'eresia e in cui si attenta alla formazione del sacerdote; crollo delle vocazioni religiose maschili e quasi azzeramento di quelle femminili; parrocchie - gestite come feudi personali da parroci ora don Abbondio ora don Rodrigo – dove si corrompe la Fede presentando una nuova religione basata sul sentimentalismo e camuffata di misericordia (non è un azzardo dire: vuoi perdere la fede? Vai in parrocchia); insegnamento dottrinale stravolto seguendo Rahner ed i suoi sciagurati discepoli; liturgia profanata e gravemente oltraggiata da funzioni che hanno soppiantato il sacro con grottesche e insolenti sceneggiate; sacerdoti in crisi d'identità che nemmeno sentono più l'esigenza e comprendono il significato di vestire la talare... La galleria degli orrori è lunga: devo continuare?

Se devo sintetizzare, la prova di una chiesa non più chiesa è la presenza di due papi: questa è una prova talmente enorme in tutta la sua evidenza che paradossalmente non riusciamo nemmeno a vederla. Da una parte Benedetto XVI la cui abdicazione ha provocato uno sconcerto e una sofferenza tali in molti fedeli a lui affezionati che si ha la netta sensazione di essere stati persino traditi: il pastore che abbandona (checché se ne dica) le pecorelle lasciando campo aperto all'intrusione nel gregge di lupi rapaci. Dall'altra parte Francesco, catapultato non si sa come sul soglio pontificio ed incredibile demolitore della dottrina e della liturgia cattolica ad ogni suo piè sospinto: ogni suo discorso contiene qualcosa di stonato sicché invece di chiarire, tutto si complica divenendo fumoso, ambiguo, sibillino, per certi aspetti seducente persino... Ma la Chiesa per duemila anni ha sempre detto e fatto cose diverse e in molti casi addirittura opposte: dunque bisogna stare molto attenti e, in tempi di confusione e pericolo per le nostre anime come l'attuale, seguire la Tradizione, che è immutabile, unica certezza per non deragliare dalla retta via e per non imboccare strade pericolose e letali per la nostra salvezza.

A proposito di vocazioni, per la verità c'è stato un Ordine che stava fiorendo costantemente: i Francescani dell'Immacolata.

Non sarà la religione della massoneria a salvarci dall'Islam

Dobbiamo pregare San Giuseppe in questo mese di Marzo a lui dedicato, pregarlo tanto: per noi, per tutta la Santa Chiesa, per l'opera che Dio le chiede nel mondo.
Protector Sanctae Ecclesiae, è l'ultimo titolo di invocazione indirizzato a San Giuseppe nelle sue litanie, Protettore della Santa Chiesa.

Sì, perché la Santa Chiesa va protetta da tutti i suoi nemici, che sono gli stessi nemici di Nostro Signore: nemici esterni e nemici interni. E forse, in questi tempi difficilissimi, dobbiamo pregare San Giuseppe soprattutto perché la protegga dai nemici interni, che sono certamente i più pericolosi.

Lo scrivevamo il mese scorso e lo ribadiamo ancora qui, il nemico interno più grande per la Chiesa è costituito da tutti coloro che ne reinterpretano la dottrina e l'azione attraverso il falso dogma della modernità. Rileggono tutta la Rivelazione, tutte le verità di fede, tutta l'azione pastorale e sacramentale, piegandole all'ideologia della modernità, che in fondo si riassume nel mettere al centro l'uomo al posto di Dio. L'uomo è al centro di questo cristianesimo ammodernato, l'uomo con le sue esigenze, col suo voler essere felice, col suo non sopportare più nessuna imposizione, nessun comando; un cristianesimo agnostico, dicevamo già, che non sapendo quasi nulla di certo su Dio, si deve fermare sull'uomo e sul suo ben-vivere. Insomma, tutto il cristianesimo riletto alla luce dei diritti dell'uomo, riassumibili nel libertà, fraternità e uguaglianza della Rivoluzione francese: ciò che è compatibile con questi principi rivoluzionari viene salvato; ciò che della rivelazione cristiana non collima con questa magna carta della modernità, viene accantonato, censurato o maldestramente reinterpretato.

La liquidazione dei cristiani?

Dilaga nel mondo la persecuzione anticristiana. Dalla Cina dei vescovi martiri, alla Siria, dove si ignora ancora la sorte delle centinaia di cristiani catturati dall’Isis, dalla Nigeria dove ormai si sono perse le tracce delle centinaia di studentesse cristiane catturate come schiave e convertite a forza da Boko Aram a tutti i regimi islamici (come il Pakistan e l’Arabia Saudita), siamo di fronte a un martirio planetario dei cristiani, che dovrebbe essere posto al centro della vita di tutta la Chiesa. 
 
Sia per le eroiche testimonianze di fede che da là arrivano (da Asia Bibi, ai vescovi cinesi, ai 21 giovani egiziani cristiani sgozzati dall’Isis), sia perché tutta la Chiesa dovrebbe mobilitarsi con la preghiera, con grandi iniziative di solidarietà e di aiuto e con un instancabile intervento diplomatico della Santa Sede presso l’Onu e gli Stati democratici in difesa delle minoranze cristiane e della libertà religiosa. Ma in Vaticano tutto tace. 

A proposito di Medjugorje (quinta e ultima parte)

Abbiamo visto, come nelle parti precedenti, la “Madonna” di Medjugorje tenga al rispetto ecumenico di tutti i fedeli delle altri religioni; ortodossi e islamici che siano, come se non ci fossero differenze di fedi. A conferma di ciò, in una apparizione, redarguì un sacerdote che aveva manifestato perplessità a riguardo: “…di a quel prete” disse a Marjia, “che gli islamici e gli ortodossi, al pari dei cattolici sono uguali davanti a mio figlio e davanti a me, perché voi tutti siete miei figli.”
Se gli ortodossi che non riconoscono l’infallibilità del Papa, ne l’Immacolata Concezione e nemmeno la Sua gloriosa Assunzione, e se gli islamici deridono la SS. Trinità e negano l’incarnazione redentrice di Cristo, verrebbe da chiedersi: ” Se siamo uguali a loro come credenti, ha ancora senso essere cattolici?” Sarebbe come dire che tutte le religioni sono uguali; vere e false nello stesso tempo, e che quindi, di fatto, non esisterebbe nessuna vera religione. Se ne dedurrebbe a ragione di ciò, che la Chiesa non sarebbe più; Una, Santa, Cattolica e Apostolica ne ci sarebbe più la Madre del Figlio di Dio.

A proposito di Medjugorje (quarta parte)

UNA MADONNA CHE SI FA TOCCARE

Un fatto che lascia a dir poco sgomenti, è il toccamento da parte di mani profane di questa presunta Madonna. Tutto questo sembra uno scherzo, uno stupido gioco, da parte di qualcuno o qualcosa che vuole alimentare solo le nostre emozioni per farci credere che tutto questo è vero. Che bisogno c’era di farsi toccare da chiunque l’avesse voluto?

Comunque le cose sono andate così!

Una sera i “veggenti”, si trovavano in un campo insieme ad alcuni loro amici, quando la “Madonna” apparve. Durante questa apparizione i ragazzi dissero: “La Madonna permette a tutti quelli che lo desiderano di venirla a toccare.” Gli stessi “veggenti” guidarono coloro che desiderarono farlo dicendo man mano: “Adesso voi toccate il suo velo, il suo capo, la sua mano, il suo vestito.” Tutto questo durò per un quarto d’ora circa, per poi scomparire. Nel mentre, all’improvviso, Marija gridò ad un suo amico: “Guarda Marinko, la Madonna ci ha lasciati tutta annerita!”

A proposito di Medjugorje (terza parte)

BANALITA’ E IMBARAZZI

Nella terza “apparizione” venne rivelato ai veggenti il messaggio “essenziale.” In quell’occasione tutto il villaggio fu illuminato per tre volte da un brillantissimo raggio di luce. Vicka, imitando Bernadette nella grotta di Massabielle, portò con s’è del sale e dell’acqua benedetta e rivolta alla “Madonna” disse: ” Se tu sei nostra Signora, resta con noi, se no lasciaci!”

Certo che se uno crede che per cacciare il demonio basti aspergere dell’acqua benedetta e un po’ di sale, si sbaglia di grosso. Ci sono esorcismi in cui le cerimonie di liberazione da possessioni diaboliche vengono ripetute di continuo prima di vincere la battaglia.

A proposito di Medjugorje (seconda parte)

LE PRIME COMMISSIONI DI INDAGINI

Continuando nel cercare di capire cosa realmente sia successo e quali fatti divergono da quelli inizialmente edulcorati dai suoi più’ assidui sostenitori, si notano le omissioni e le sottovalutazioni che emergono in queste innumerevoli apparizioni. Pero’ prima di rivisitare alcune strambe e inquietanti esperienze raccontate dai “veggenti” vorrei ricordare le dichiarazioni fatte dalle commissioni di indagine della Santa Sede e le dichiarazioni del tutto dimenticate del vescovo di Monstar mons. Pavao Zanic. (20/5/1918-11/01/2000)
Un anno dopo, nella primavera del 1982, il giudizio della prima commissione di indagine sulle apparizioni di Medjugorie, e’ del tutto negativo.
Il 23 marzo 1984 mons. Zanic non autorizza a sacerdoti e a laici ad organizzare pellegrinaggi a Medjugorie.
L’11 ottobre 1984 sempre mons. Zanic afferma: “Dichiaro che è tutta una grande truffa, un inganno…non ci sono apparizioni della Madonna…io credo che ci sia il demonio.”

A proposito di Medjugorje (prima parte)

Gettare una luce sui fatti di Medjuorje è diventato estremamente difficoltoso, dopo che è diventato nell’arco di trentanni e più, uno dei “santuari” più frequentati dal mondo cattolico, e dopo che mediaticamente, personaggi televisivi, illuminati sulla “via di Damasco” ne sono diventati testimonial. Quello che si può tentare di fare però, è cercare di ripercorrere pazientemente tutta la vicenda fin dall’inizio.

In un indagine di polizia, quando dopo un lunghissimo tempo si “brancola ancora nel buio”, si ritorna sul luogo del delitto. Si ispeziona di nuovo la scena, si cerca di ricomporre mentalmente i vari indizi fin nei minimi particolari, i quali, durante il tempo trascorso, possono essere stati dimenticati, deformati o sfuggiti. Per questo credo che quasi tutti, soprattutto i pellegrini che si recano a Medjugorje, abbiano dimenticato o non conoscano i fatti come sono realmente accaduti. Fatti, che sono stati volontariamente o involontariamente “contaminati”. La scena come si presentava all’origine, nessuno più la rammenta, e se la si ricorda non gli si da nessun valore analitico per capire la verità. E questo è male, perché solo esaminando il contesto, le circostanze, la personalità dei “veggenti” e tutti coloro i quali li hanno influenzati, in buona fede o no, si può intravedere qualcosa di molto anomalo e pericoloso.

Si torna così nel lontano 1981 e precisamente il 24 di giugno.

E’ curioso come questa data, coincida casualmente con altre date circondate da una alone di mistero. Una è la fondazione della massoneria speculativa avvenuta nel 1717, per l’appunto il 24 di giugno. Un’altra, piuttosto conosciuta, riguarda le feste dionisiache e i sabba infernali al solstizio d’estate della notte di S. Giovanni. Un’ ultima, la più sconosciuta, è la data storica per la quale gli ambienti ufologici la riconoscono come tale, a motivo del primo avvistamento di UFO, avvenuto, così dicono, il 24 di giugno del 1947. Faccio riferimento a questa data con cognizione di causa, in quanto, avendo studiato per anni il fenomeno ufologico, riscontro delle analogie incredibili; dagli avvistamenti luminosi di ogni tipo e fattura, (*) ai contatti con alieni “bellissimi” portatori di pace di amore e fratellanza.

Probabilmente queste ricorrenze non hanno niente a che fare con Medjugorje, a meno che, questo evento, non abbia le stesse origini fumose di quelli sopra descritti.

Chi ha ragione sulla condanna eterna?

GESU’ INSEGNA: 
«Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridor di denti» (Mt. 13, 41­42). 
 
«Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridor di denti»(Mt. 13,49­50). 
 
«…E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna» (Mt. 25,45­46). «Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per gli angeli suoi» (Mt.25,41). 
 
PAPA BERGOGLIO DICE: 
“La strada della Chiesa è quella di non condannare eternamente nessuno” (15 febbraio 2015) 

Essere cristiani

Capita sempre più di frequente che, in questo scorcio di secolo, molte persone si vergognino di proclamarsi cristiane. Soprattutto fra i giovani aumenta sempre più il timore di affermare la propria appartenenza a Cristo e di esprimere con coraggio la propria fede e la propria opinione in contrasto con la tendenza "pecorile" del mondo che, credendosi libero dai condizionamenti, in realtà segue e diffonde quanto la disinformazione organizzata semina nella società con noiosa ripetizione.
Ma perché esiste questo "timore reverenziale" nei confronti di quanti sembrano "à la page", ma in realtà adottano "vecchi" comportamenti e diffondono "antiquate" idee che hanno un comune denominatore: contravvengono alla Parola di Dio?
Conviene innanzitutto esaminare la figura di un vero cristiano secondo quanto emerge dall’analisi biblica: cioè dalla genuina Parola di Dio non inquinata dalla sociologia del mondo.

Risposta di Alessandro Gnocchi ad un lettore

Caro Dottor Gnocchi, domenica scorsa a Messa ho sentito questa roba durante la preghiera dei fedeli: “Per la Chiesa, perché non pretenda di essere depositaria della via per la salvezza degli uomini”. Testuale, così. Sono rimasto così allibito che l’ho annotata subito per non scordarla. Mi sembrava così grossa che ho chiesto conferma a mia moglie, forse avevo capito male io, ma anche lei aveva sentito la stessa cosa. Mi chiedo se le preghiere dei fedeli il prete le controlla prima della Messa o no. Ma se per caso fosse stata una “libera iniziativa”, il celebrante non avrebbe dovuto correggere subito una tale bestialità? Ma se invece l’ha approvata prima della Messa, ci capisco ancora di meno. Insomma, a sentire cose del genere vien da chiedersi cosa andiamo a fare a Messa e perché dobbiamo sforzarci di essere “buoni cristiani”, come mi diceva sempre mia madre. Potrei concludere che la Chiesa non mi garantisce più la salvezza. E allora, visto che alla salvezza ci tengo, a chi dovrei rivolgermi? Mi scusi l’espressione, ma mi sembra roba da matti e ho la gran tentazione di smettere di andare a Messa, così tra l’altro non sentirò più neanche il sacerdote che tante volte inizia dicendo: “Benvenuti a questa assemblea” e mi sembra di essere a una riunione di condominio. Perdoni lo sfogo. Le auguro buon lavoro e la saluto con tanta stima. Corrado Astolfi

La Tradizione è più pastorale del Concilio

Si è così insistito sul Concilio pastorale in questi cinquant'anni, che a molti, nati dopo il Concilio, sarà venuto il dubbio che prima, nel passato, la Chiesa non abbia fatto veramente pastorale. In verità, la dizione “Concilio pastorale” nasconde un cambiamento così profondo che si potrebbe esprimere meglio con la frase “un Concilio per cambiare la pastorale”. Invece di dire “Concilio pastorale”, dovremmo forse dire che dopo il Concilio è cambiata la pastorale della Chiesa così tanto da non riconoscerla quasi più.

Ma certo che si faceva pastorale prima del Concilio Vaticano II, e con che risultati splendidi!: il nostro mondo era diventato tutto cristiano! E nelle terre di missione quante conversioni e che opere! E quante vocazioni! E che famiglie cristiane!
E si parlava con chiarezza e si agiva di conseguenza!

Dopo il Concilio, il Modernismo pratico ha complicato tutto e falsificato tutto: ci si è persi in logorroici discorsi fumosi, con interminabili analisi sulla società moderna, degni dei congressi dei partiti politici, ma non della Sposa di Cristo. E questo deriva dalla reiterpretazione delle verità di fede operata dal modernismo e dal neo-modernismo: si salvano apparentemente le verità del credo, ma le si svuota di contenuto dall'interno, così che non vogliono dire più nulla.

In sintesi...

1. Che Bergoglio stia demolendo con energia persino ammirevole la Chiesa cattolica, e sottolineo “cattolica”, è nei fatti e non nelle opinioni. 
Però non sono d’accordo con chi sostiene che lo faccia in nome di un Concilio Vaticano Terzo non dichiarato e che, dunque, il rimedio consisterebbe nell’applicare correttamente il Vaticano Secondo. 
Le sciagure che hanno portato la Chiesa sull’orlo del precipizio e tanti cattolici a perdere la fede vengono proprio dalla corretta applicazione del Vaticano Secondo: non del suo spirito, ma della sua lettera.

2. L’ho già detto molte altre volte e non mi stancherò di ripeterlo: questa Chiesa merita questo Papa. Anzi, questo Papa è perfetta espressione di questa Chiesa che di cattolico ha sempre meno. Se domani tornasse Benedetto XVI sulla cattedra di Pietro, non cambierebbe assolutamente nulla, il processo di autodemolizione continuerebbe senza posa, così come ha proceduto durante il pontificato di Ratzinger e dei predecessori conciliari e postconciliari. Che il virus fosse stato inoculato molto prima è evidente, ma, fino al Vaticano II, non si era manifestato attraverso documenti magisteriali.

Diceva Padre Pio...

A P. Pio da Pietrelcina una volta fu detto: «Padre, oggi dicono che il Rosario ha fatto il suo tempo...».
Padre Pio rispose: «Satana mira sempre a distruggere questa preghiera, ma non ci riuscirà mai: è la preghiera di Colei che trionfa su tutto e su tutti. È Lei che ce l'ha insegnata, come Gesù ci ha insegnato il Pater Noster».
Qualche giorno prima della morte, a Padre Pio fu chiesto di dire qualche buona parola. Padre Pio rispose con voce profonda e paterna: «Amate la Madonna e fateLa amare. Pregate sempre il Rosario».

“Rammentatevi che la pace dello spirito può mantenersi in mezzo a tutte le tempeste della vita presente; essa, sapete benissimo, consiste essenzialmente nella concordia con il nostro prossimo, desiderandogli ogni bene; consiste ancora nell'essere in amicizia con Dio, mediante la Grazia santificante e la prova di essere uniti a Dio è quella morale certezza che noi abbiamo di non essere in peccato mortale, che gravita sulla nostra anima. La pace, infine, consiste nell'aver riportato vittoria sul Mondo, sul demonio e sulle proprie passioni”.

“Sii amante e praticante della semplicità e dell'umiltà, non curarti dei giudizi del Mondo, perché se questo Mondo non avesse qualcosa da dire contro di te, non saresti veramente servo di Dio.
L'umiltà e la carità vanno di pari passo, l'una glorifica mentre l'altra santifica. L'umiltà e la purezza dei costumi sono ali che elevano fino a Dio e quasi divinizzano. Perciò sii sempre e in tutto umile, serbando sempre gelosamente la purezza del tuo corpo e del tuo cuore”.

“Vigilanza, preghiera ed umiltà sono armi per vincere le tentazioni tutte, che non devono andare mai scompagnate da una fiducia illimitata in Dio (la Fede), non mai arrestandoci a metà strada”.