Che cosa possiamo fare, fratelli, se non cambiare vita, finché c'è tempo, e correggere le nostre azioni se fossero cattive? Questo affinché ciò che senza alcun dubbio si avvererà per i peccatori, non ci trovi in mezzo a coloro a cui toccherà: non perché non ci saremo, ma perché non ci troverà come coloro per i quali è stato predetto che si avvererà.
Perciò il giudice minaccia di venire, per non trovare chi debba punire quando verrà. Così i profeti: cantano tali cose, per farci correggere. Se Dio volesse condannarci, tacerebbe. Nessuno che voglia colpire dice: "Sta' attento!". Tutto ciò che abbiamo ascoltato, fratelli, tramite le Scritture, è la voce di Dio che dice: "Sta' attento!".
E tutto ciò che soffriamo, le tribolazioni di questa vita, è castigo di Dio che vuol correggerci, per non condannarci alla fine. Sono aspre, penose, spaventano a raccontarle, le molto gravi sofferenze che ciascuno deve sopportare in questa vita; paragonate però al fuoco eterno sono non dico piccole, ma nulle.