Intervento del prof. Agamben (28/11/2022): 'il complice e il sovrano'

Una riflessione, tratta dal sito quodlibet.it, riguardo l'emergenza pandemica che mi trova totalmente d'accordo. Da leggere e meditare. 
P.Elia 

Vorrei condividere con voi alcune riflessioni sulla situazione politica estrema che abbiamo vissuto e dalla quale sarebbe ingenuo credere di essere usciti o anche soltanto di poter uscire. Credo che anche fra di noi non tutti si siano resi conto che quel che abbiamo di fronte è più e altro di un flagrante abuso nell’esercizio del potere o di un pervertimento – per quanto grave – dei principi del diritto e delle istituzioni pubbliche. Credo che ci troviamo piuttosto di fronte una linea d’ombra che, a differenza di quella del romanzo di Conrad, nessuna generazione può credere di poter impunemente scavalcare.

Costituzione, tutti la invocano nessuno la difende

Le politiche governative anti-Covid stanno facendo a pezzi la Carta costituzionale, ma è la logica conseguenza di un cambiamento radicale del suo significato: da dichiarazione di princìpi e valori indisponibili a disposizioni interpretate alla luce della cultura dominante. Se la Costituzione è frutto di una “decisione” e non contempla più, come del resto la cultura diffusa, un ordine oggettivo, allora una decisione può anche sospendere le garanzie costituzionali e nessuno avrà nulla da dire. Come infatti avviene. Intervento di Stefano Fontana dalle colonne della Nuova Bussola Quotidiana

Le politiche governative anti Covid pongono molti problemi di legittimità costituzionale davanti ai quali sembra interessante chiedersi perché non ci sia stata finora una adeguata reazione in difesa della Costituzione. Tanto più che oggi, nell’era Napolitano-Mattarella, la Carta costituzionale è ossequiata più che mai e proclamata la più bella del mondo. Ma allora perché gli italiani non la difendono?

Nella Prima Repubblica la nostra Carta costituzionale non era esaltata fuori misura come avviene oggi. Quando ancora esistevano le grandi ideologie politiche, essa era vista più che altro come un ingombro, un accomodamento temporaneo in vista di nuovi assetti politici da doversi instaurare. Neofascisti, liberali, comunisti, cattolici … erano, per motivi diversi, scettici sulla Costituzione il cui testo era nato da un compromesso tra le correnti antifasciste rappresentate nella Costituente. La relativizzavano, però la difendevano.

Gratta gratta, scopriamo una democrazia totalitaria

Perché, a parte qualche atto di eroismo, le masse non si ribellano alle politiche sanitarie governative? Perché la Chiesa ha sposato la vulgata dei poteri ufficiali e perchè il nostro Paese è permeato ancora di cultura di Sinistra, dalla scuola ai media. Ma anche perché la democrazia in Italia ha corrotto più che costruito, ha indebolito e fiaccato più che mobilitato e impegnato. Intervento di Stefano Fontana dalle colonne della Nuova Bussola Quotidiana

In Italia la resistenza alle politiche sanitarie governative, motivate politicamente più che scientificamente e fondate sul mantenimento di una emergenza continua che permetta il controllo della popolazione e il congelamento della vita politica, c’è ma dovrebbe e potrebbe essere anche superiore. 

Ci sono anche forme “eroiche” di resistenza, come quelle di chi accetta la sospensione dal lavoro, privandosi di stipendio e contributi pensionistici, oppure di chi sistematicamente si sottopone a tre tamponi a settimana, o di chi è prepotentemente spinto a vaccinarsi sotto ricatto dell’ordine professionale cui appartiene pena l’espulsione e tiene duro. 

In generale, però, l’opposizione rimane molto significativa ma non sembra sfondare la soglia di un atteggiamento di massa, anche davanti alla prevedibile terrificante decisione di vaccinare i bambini. Mi chiedo il perché di questo fatto, pur tenendo conto che l’informazione ufficiale da due anni è propaganda, sicché anche i dati sulla resistenza non emergono con chiarezza.

Intervento del prof. Agamben (08/12/2021): 'Qualcosa di ingiusto e inumano è stato introdotto'

E' un discorso che lascerà un segno indelebile nella storia del nostro Paese quello pronunciato ieri in Comissione in Senato dal filosofo italiano Giorgio Agamben. Una commissione convocata per discutere sull'ultimo Decreto legge sul Green Pass. Ecco l'intervento integrale di Agamben.


Prima di entrare nel merito del Decreto Legge sul Green Pass rafforzato, vorrei ricordare ai parlamentari una dichiarazione di principi nota come il Codice di Norimberga. Siamo nel 1947 al momento in cui si stanno celebrando a Norimberga i processi ai medici che durante il nazismo si erano resi colpevoli di gravi crimini compiendo esperimenti a volte letali sui detenuti nei lager ed eseguendo fino alle estreme conseguenze la politica eugenetica del regime.
In questa occasione la Corte davanti agli evidenti eccessi del potere medico ritenne necessario formulare una dichiarazione sui principi etici e giuridici che avrebbero dovuto regolare il rapporto fra i medici e i soggetti umani e questo è appunto quello che chiamiamo oggi il codice di Norimberga.


La dichiarazione esordisce affermando che in questo rapporto il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale e che questo consenso deve essere esercitato liberamente cioè, cito le parole del codice, senza l’intervento di qualsiasi elemento di forzatura, inganno, costrizione, esagerazione o altra ulteriore forma di obbligo o coercizione.