Le tre questioni

Sintetizzando, tre sono le questioni primarie:

Prima questione: quella che oggi ha la pretesa di definirsi chiesa cattolica, in realtà non lo è. Ormai il demonio è riuscito ad entrare nella Chiesa; lo ha fatto non intrufolandosi dalla finestra, ma passando persino dalla porta, facendolo in pompa magna, con tanto di tappeto rosso srotolato per il suo passaggio. Quella porta si chiama Concilio Vaticano II.
Dunque con il lupo che è riuscito ad infiltrarsi nel gregge, cosa ci si deve aspettare? Il lupo fa il suo mestiere e le pecore, se non sono più che estremamente accorte, sono destinate ad essere mangiate. Resta il pastore, anzi restano i pastori perché quel gregge se n'è trovati persino due: del primo se ne sono perse le tracce dopo aver ceduto il suo ruolo al secondo che, preparatosi per tempo alla situazione che attendeva sarebbe giunta, si è posto all'entrata del recinto facendo il lavoro inverso: non si preoccupa di bloccare l'accesso al lupo (sa bene che è già entrato), ma è impegnato a non far uscire il gregge che preme per scampare alle fauci fameliche della bestia.

Forse che quello “strano” pastore attenda che il gregge venga sbranato? Pare proprio di sì. Eppure ancora ci sono tante pecore che si accalcano all'uscita del recinto sperando che prima o poi quel pastore (che le ha sedotte facendo loro credere di essere misericordioso) apra il cancello per trarle in salvo: che ingenue, quelle pecorelle? Così facendo si raggruppano una accanto all'altra rendendo ancora più facile il compito del lupo, che nemmeno deve faticare per acchiapparle e divorarle.
Parlavamo di questioni; qui dunque si tratta di capire: come e cosa dovranno fare quelle pecorelle per salvarsi? Ovviamente è un interrogativo che si pongono non certo quelle ammassate al cancello: sono già spacciate, purtroppo! L'interrogativo riguarda piuttosto quelle poche, pochissime, che hanno per grazia divina compreso la situazione drammatica esistente...

Ora, fuor di metafora, con papa Giovanni XXIII (detto il papa buono!) si è dato avvio al Concilio Vaticano II;
con papa Paolo VI si è distrutto ciò di cui il mondo non può fare a meno (come diceva Padre Pio): la vera Messa (ora sostituita da quello che vine detto Novus Ordo, impressionante allontanamento dalla teologia cattolica della Santa Messa quale fu formulata dal Concilio di Trento – come sottolinearono inutilmente al papa i cardinali Bacci e Ottaviani);
con papa Giovanni Paolo I si è rimasti sconvolti per la sua morte prematura (il suo è stato il pontificato più breve nella storia della Chiesa cattolica: la sua morte avvenne dopo soli 33 giorni dalla sua elezione al soglio di Pietro);
con Papa Giovanni Paolo II si è verificato il cambiamento delle finalità del sacramento del matrimonio (si vadano a rivedere gli insegnamenti della Chiesa fino ad allora), il raduno di preghiera di tutte le religioni messe sullo stesso piano, persino il bacio del Corano;
con papa Benedetto XVI si è assistito sgomenti alle sue “dimissioni” (volontarie o involontarie che siano, fatto sta che ha lasciato campo aperto al suo successore);
con papa Francesco (e la maggior parte del clero traditore, pavido e vile fino all'inverosimile che gli sta attorno) si è avverata la distruzione certosina di tutto ciò che di cattolico è ancora rimasto in piedi.

Alla luce di questi che sono fatti, non opinioni, (e non dimentichi che la Provvidenza ha comunque sempre risposto presente a chi l'ha cercata) non appare altro che una continua, inesorabile, sconcertante discesa verso il basso... ed in basso c'è l'Inferno, nient'altro. Le anime necessitano invece di andare nella direzione diametralmente opposta: in alto, in Paradiso. Quindi? Che fare?
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p. Elia