Quando sono debole, è allora che sono forte.

Di questi tempi risulta assai difficile stare al passo con tutto ciò che accade nella (neo)chiesa nata nel 1962: gli scandali si susseguono l'uno dopo l'altro con una impressionante rapidità; risulta ormai chiara la devastazione della cattolicità a tutti i livelli: ciò che nei primi anni si compiva con sotterfugi e nel nascondimento, ora lo si realizza tranquillamente alla luce del sole. 
Clero corrotto e spudorato, fedeli che, seguendolo, hanno completamente perso la fede e azzerato il cervello. Benvenuti nella chiesa conciliare.

Si accetta il male. Si condivide il male. Si pretende persino di poter peccare: si legalizza il male.
Il veleno demoniaco ha infettato l'aria; lo si respira in ogni dove, corrompendo il cuore di tanti stolti o sventurati.

Dove sono i veri sacerdoti di Gesù Cristo? Dove sono i veri fedeli cattolici? Non è rimasto che un piccolo gregge che si aggrappa ai pochissimi Pastori che rimangono fedeli alla Verità, benchè immersi in mille tribolazioni. 

Forse che la tristezza e la desolazione prendano dunque il sopravvento? Per nulla! Quel piccolo gregge sa bene che il Signore non manca mai di dare ai suoi servi sinceri, perseguitati dal mondo perchè stretti a Lui, tutto ciò di cui han bisogno.

San Paolo ci ha lasciato queste parole, per non dimenticare: -Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». 
Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.- (2Corinzi 12,7-10)
p.Elia