Bisogna sapere che...

Riprendo un articolo di Maurizio Blondet (maurizioblondet.it). Chissà che qualcuno (e non mi sto riferendo ai professionisti della stupidità di oggi, ammaliati dalle sirene del mondo, ma a  coloro che intendono vestire i panni di difensori della cattolicità pur ostinandosi a considerare come bene sommo il Concilio Vaticano II che è stato una vera e propria disgrazia per la Chiesa) apra gli occhi e agisca di conseguenza...
p.Elia

Un amico mio omonimo scrive: “Gregory Baum, sacerdote che oggi ha 93 anni e si è spretato, in occasione del suo ultimo libro pochi mesi fa, ha rivelato di essere omosessuale da quando aveva quarant’anni, cioè dal 1964.
[...] Ebbene, Baum fu l’estensore della prima parte del documento conciliare Nostra Aetate, da cui parte la Nuova Rivelazione quella per cui gli ebrei non sono tenuti a convertirsi, perché, tanto, i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili [nonostante tutti i passi dell’Antico Testamento che dicono a chiare lettere il contrario] ed Israele è il popolo di Dio [checché ne dica tutto il Nuovo Testamento ed in particolare S. Paolo sul fatto che la Chiesa è il Nuovo Israele, prefigurato anche dai Profeti del Vecchio Testamento].
Inoltre Baum fu quello che indusse la Chiesa canadese a rifiutare la Humanae Vitae ed è stato un sostenitore del matrimonio omosessuale.
[...]”

Baum fu un “peritus”, ossia un esperto: di quelli che veramente fabbricavano i documenti nelle commissioni a nome dei loro vescovi, i quali quasi sempre non sapevano né capivano le questioni e nemmeno le manipolazioni, avendo fiducia in quei loro “periti” teologi che si erano portati dai vari paesi.
Anzi, ha scritto uno storico del periodo, simpatizzante: “Il Concilio fu fatto da Gregory Baum; ha partecipato a varie commissioni incaricate di preparare i documenti…Cominciando a lavorare nel novembre 1960, finì insieme al Concilio nel dicembre 1965, una esperienza che culminò con la sua stesura del primo testo di Nostra Aetate”, appunto quel documento che dichiara non necessaria la conversione degli ebrei.

Ora a 93 anni, costui racconta di aver avuto il primo rapporto omosessuale a 40 anni con un uomo “incontrato in un ristorante di Londra; fu eccitante...”, però non si spretò, conducendo una doppia vita per decenni come ascoltatissimo e influentissimo “teologo”; solo molto tempo dopo gettò la tonaca e – chissà perché – sposò una “ex suora divorziata” (pure divorziata…); la quale però, racconta lui, “non fece problema, quando traslocammo a Montreal nel 1986, e io incontrai Normand, un ex prete, e mi innamorai di lui”. Normand “era gay e accettò ben volentieri il mio abbraccio sessuale”.

Il meglio però è perché decise di non fare acting-out:”Non ho professato pubblicamente la mia omosessualità perché questo atto di onestà avrebbe ridotto la mia influenza come teologo critico”.

Grazie alla sua disonesta doppiezza, fu ancora in veste di potente “teologo critico” che il cripto-sodomita Baum organizzò la rivolta dei vescovi del Canada contro la Humanae Vitae, l’enciclica di Paolo VI che manteneva il divieto per i cattolici di ricorrere ai mezzi anticoncezionali artificiali. Una enciclica sofferta, del dubbioso Montini, che deluse i modernisti e i globalisti (potenti gruppi per la crescita-zero demografica fanno capo a miliardari come Rockefeller), e accese ire e disubbidienze ecclesiastiche. “Se non fosse stato per l’ombra scura di Baum, la sua influenza su certi vescovi, sull’establishment teologico canadese e i gruppi di pressione, i vescovi canadesi non avrebbero rifiutato di obbedire al Papa”.

Ora, naturalmente, ognuno può essere contro il divieto cattolico della contraccezione, e ormai se ne infischiano anche la massima parte dei cattolici nominali. Non è questo il punto. Il punto è che questo ha agito per mezzo secolo a “riformare” la Chiesa, in assoluta malafede. Il punto è che questo [...] volle restare al solo scopo di mantenere il potere – di “teologo importante” e “autorevole” – per sovvertire dal’interno la morale di una organizzazione che gli dava – diciamo – lo stipendio e da cui traeva la sua “autorità”. Ingannando e offendendo così anche l’ultimo dei fedeli.

[...] La Chiesa cattolica pullula di queste doppiezze e disonestà che parlano a nome di una fede su cui sputano in privato, e di un Cristo cui non credono. Il Concilio Vaticano II è stato praticamente scritto e plasmato da anime doppie come Baum; il perito cui tanto devono il cardinal Kasper e Bergoglio, e da cui il giovane Ratzinger fu affascinato, l’eminenza grigia dietro le quinte di tutte le innovazioni, il gesuita Karl Rahner, mentre con altezzosa sicumera di cattedratico “lavorava” al Concilio Vaticano II scriveva lettere erotiche all’amante Luise Rinser : “Coccolina” lui, “Pesciolino” lei, infantilismi vezzosi. (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/29/le-lettere-vietate-del-gesuita-innamorato.html)

Vi prego di capire che non è moralismo sessuofobico. E’ il senso di offesa che un cittadino di una patria (la fede cattolica lo è) prova per dei colpevoli di alto tradimento. Che hanno ingannato tutti i credenti – i concittadini – con la loro doppia vita e dissimulazione, mancanza di sincerità e di franchezza – una viltà abietta che una patria punisce con la fucilazione alla schiena. Come hanno osato ingannarci? Per decenni ci siamo sforzati di obbedire al Concilio, accettandone le ambiguità, stranezze e discutibili novità; adesso questo, a 93 anni e mezzo secolo dopo, ci viene a dire impunemente che la sua “autorità” come teologo era un trucco per adattare la Chiesa al suo vizio privato. Come osa?

E soprattutto: che Concilio è il Vaticano II, fabbricato da questi falsari morali? Perché dobbiamo obbedire a Nostra Aetate che contraddice le parole di Cristo e di Pietro sugli ebrei? [...]