La fede è inquinata da errori
Lo stato del mondo nel quale viviamo oggi, dolorosamente, non è diverso da quello in cui si ridusse l’uomo dopo il peccato. Mai forse come oggi, il mondo è dominato da satana. Anche nelle nazioni, come la nostra, che si chiamano cristiane, regna l’idolatria del peccato, in tutte le sue manifestazioni più turpi. Il mondo, redento dal sacrificio di Gesù Cristo, praticamente lo rinnega e nello svolgimento della vita civile è apostata, in quella della vita religiosa è in profondo decadimento, nonostante la parvenza di attività, che è l’indefettibile vitalità della Chiesa, ma alle quali si mescola non raramente lo spirito del mondo.
La fede è inquinata da errori, e le più pericolose eresie s’insinuano nelle anime sotto l’aspetto di progresso, di critica, di autenticità storica, ecc… I giovani nelle scuole dello stato diventano atei, facile preda del comunismo che cancella dalla loro mente la verità. È un fatto dolorosissimo che i giovani, appena raggiungono il liceo, se non sono ben saldi nella fede e nella morale, decadono fino alla incredulità ed alla immoralità, per colpa di professori scellerati, comunisti e massoni, che si fanno propagandisti di errori. E lo stato non solo lo tollera, ma per insinuazioni settarie dà loro posti di preminenza. Nei Seminari e negli Ordini religiosi, i giovani non sono formati alla santità: langue la pietà, langue la virtù, spira tra essi lo spirito del mondo.
L’arte sacra è in pauroso decadimento, e le immagini sacre che dovrebbero dilatare l’anima nella fede ed il cuore nell’amore, ne diventano la parodia.
Il mondo tutto è sconvolgimento; i delitti raggiungono estremi di perversità che spaventa: l’immoralità giunge a degradazioni che avviliscono, le nazioni sono sconvolte da rivoluzioni che le fanno sanguinare; guerre e voci di guerre, danno un senso di sgomento, nonostante le voci di pace che ipocritamente si levano da quelli che le suscitano e le fomentano.
Noi non esageriamo, accenniamo appena e fugacemente, allo stato nel quale è il mondo moderno, che pure orgogliosamente si gloria di civiltà e di progresso. In tanta desolazione il male maggiore è l’incoscienza. Il mondo non si accorge o non vuole accorgersi dell’abisso nel quale è caduto, ed in quello nel quale sta per cadere.
Don Dolindo Ruotolo
Lo stato del mondo nel quale viviamo oggi, dolorosamente, non è diverso da quello in cui si ridusse l’uomo dopo il peccato. Mai forse come oggi, il mondo è dominato da satana. Anche nelle nazioni, come la nostra, che si chiamano cristiane, regna l’idolatria del peccato, in tutte le sue manifestazioni più turpi. Il mondo, redento dal sacrificio di Gesù Cristo, praticamente lo rinnega e nello svolgimento della vita civile è apostata, in quella della vita religiosa è in profondo decadimento, nonostante la parvenza di attività, che è l’indefettibile vitalità della Chiesa, ma alle quali si mescola non raramente lo spirito del mondo.
La fede è inquinata da errori, e le più pericolose eresie s’insinuano nelle anime sotto l’aspetto di progresso, di critica, di autenticità storica, ecc… I giovani nelle scuole dello stato diventano atei, facile preda del comunismo che cancella dalla loro mente la verità. È un fatto dolorosissimo che i giovani, appena raggiungono il liceo, se non sono ben saldi nella fede e nella morale, decadono fino alla incredulità ed alla immoralità, per colpa di professori scellerati, comunisti e massoni, che si fanno propagandisti di errori. E lo stato non solo lo tollera, ma per insinuazioni settarie dà loro posti di preminenza. Nei Seminari e negli Ordini religiosi, i giovani non sono formati alla santità: langue la pietà, langue la virtù, spira tra essi lo spirito del mondo.
L’arte sacra è in pauroso decadimento, e le immagini sacre che dovrebbero dilatare l’anima nella fede ed il cuore nell’amore, ne diventano la parodia.
Il mondo tutto è sconvolgimento; i delitti raggiungono estremi di perversità che spaventa: l’immoralità giunge a degradazioni che avviliscono, le nazioni sono sconvolte da rivoluzioni che le fanno sanguinare; guerre e voci di guerre, danno un senso di sgomento, nonostante le voci di pace che ipocritamente si levano da quelli che le suscitano e le fomentano.
Noi non esageriamo, accenniamo appena e fugacemente, allo stato nel quale è il mondo moderno, che pure orgogliosamente si gloria di civiltà e di progresso. In tanta desolazione il male maggiore è l’incoscienza. Il mondo non si accorge o non vuole accorgersi dell’abisso nel quale è caduto, ed in quello nel quale sta per cadere.
Don Dolindo Ruotolo