Il mondialismo ha cercato di “dissolvere e coagulare” anche il vicino e medio oriente (Egitto, Libia, Tunisia), ma – arrivato alla Siria (2011) – ha trovato la Russia di Putin a sbarrargli il passo ed infine dopo quasi quattro anni ha dovuto recedere, almeno temporaneamente.
Quanto a Putin occorre sapere che di fronte allo sfacelo dell’Urss (1989) ha capito che il comunismo non poteva salvare la sua Patria come neppure il liberismo transatlantico/europeo e, divenuto Presidente della Russia nel 2000, è corso ai ripari.
Vladimir Putin è nato il 7 ottobre 1952 a San Pietroburgo. Il nonno era cuoco di Lenin e poi di Stalin, il padre sommergibilista nell’armata rossa. Egli è stato membro del Pcus e colonnello del Kgb. Nel 2000 è diventato Presidente della Russia e continua la sua opera ancora oggi, dopo aver risollevato la sua Patria dal fallimento in cui l’avevano gettata il marxismo e Eltsin, che l’aveva svenduta a pochi “oligarchi” e “magnati” quasi tutti israeliti.
In un discorso tenuto il 19 settembre 2013 al Valdai Club Putin ha enunziato il suo nuovo pensiero politico diametralmente opposto al marxismo leninista e al mondialismo israelo/statunitense: “ci siamo lasciati alle spalle l’ideologia sovietica senza ritorno, ma nello stesso tempo non ci ispiriamo al liberalismo occidentalista. […]. Una neo-barbarie morale bussa alle porte e vuol distruggere le Patrie mediante la depravazione morale, soprattutto la parificazione della famiglia tradizionale e naturale con le coppie omosessuali, la perdita di fede in Dio e la credenza in satana. Occorre difendere i valori naturali e tradizionali. […]. Ogni Stato deve avere forze militari, tecnologiche ed economiche, ma quel che conta soprattutto è la forza morale, intellettuale e spirituale dei suoi cittadini. Il tragico passato dell’Urss è stato dovuto soprattutto alla mancanza di valori morali e spirituali. […]. Bisogna tornare alla mentalità della responsabilità verso se stessi, verso la società e il diritto; se non sapremo uscire dalla attuale crisi morale e spirituale non ci risolleveremo”.
Poi Putin è passato alla pratica ed ha legiferato a favore dell’incremento della natalità, contro la pratica dell’aborto, contro la pedo/pornografia via web e contro i matrimoni omosessuali, ha eliminato ogni riferimento ideologico e “liturgico” a Lenin, Stalin e al Pcus.
Naturalmente un uomo così e a capo di una Nazione malgrado tutto ancora potente e forte dà fastidio al “Nuovo Ordine Mondiale” transatlantico e neo/europeistico, che va dagli Usa a Israele passando per l’Europa. Quindi, avendo osato impedire l’invasione statunitense della Siria e poi dell’Iran, deve essere abbattuto. Ecco il perché della rivoluzione ucraina e crimeana, che ha indotto il Presidente statunitense Barac Obama a stanziare 1 miliardo di dollari (3 maggio 2014) a favore delle difese armate dell’Europa orientale ai confini con la Russia e a chiedere all’Europa occidentale di armarsi maggiormente in vista di un eventuale conflitto. La triste realtà è questa: siamo in stato di avan-guerra con la Russia, l’Iran e la Siria, a rimorchio di Netanyahu, Obama e Cameroon.
Naturalmente i mass media politicamente corretti presentano Putin come l’attuale Male assoluto, il nuovo Hitler da abbattere.
Quindi dopo aver tentato invano, tramite i ribelli di al-Qaida foraggiati dall’Arabia Saudita, da Israele e dagli Stati Uniti, di invadere la Siria, il “Nuovo Ordine Mondiale” ha dovuto fermarsi un momento e prendere atto che l’ostacolo da rimuovere è soprattutto la Russia di Putin.
Gordon Duff, un marine veterano del Vietnam e consultato dai Governi della sicurezza, capo-redattore della rivista online New Oriental Outlook, scrive: “in Siria nel 2011 le forze speciali statunitensi, aiutate dal Qatar e dall’Arabia Saudita, da Israele e dalla Giordania, istituirono vari campi d’addestramento e cominciarono un diffuso reclutamento da tutto il mondo integralista musulmano ed hanno messo in piedi al-Qaeda in maniera ben strutturata. Ora al-Qaeda, sostenuta dagli islamisti della Georgia e della Cecenia, va in Ucraina, si affianca al regime filo-europeo di Kiev, ma sempre diretta dalla Cia e dall’MI6”.
Lada Ray, inoltre, ha scritto su Trencast (6 maggio 2014): “L’organizzazione islamista dell’Ucraina, affiliata ad al-Qaeda, ha annunciato che 5.000 mercenari islamisti qaedisti arriveranno in Ucraina dalla Germania, Turchia, Georgia e Azerbaigian”. Oggi (4 giugno 2014) circa 200 paramilitari filorussi sono stati uccisi in Ucraina, che da sola non avrebbe la forza per compiere azioni simili. I siti alternativi parlano di paramilitari polacchi addestrati dalla Cia. La storia delle rivoluzioni primaverili (Egitto, Libia, Tunisia e Siria) continua e si sposta in Ucraina con l’appoggio in pompa magna degli Usa stanziatisi in Europa. Ma ora non ci si trova più davanti a Mubarak, Gheddafi, Ben Alì, occorre fare i conti con la Russia di Putin, che già si è alleata con la Cina.
(Fonte: Don Curzio Nitoglia - doncurzionitoglia.net)
Quanto a Putin occorre sapere che di fronte allo sfacelo dell’Urss (1989) ha capito che il comunismo non poteva salvare la sua Patria come neppure il liberismo transatlantico/europeo e, divenuto Presidente della Russia nel 2000, è corso ai ripari.
Vladimir Putin è nato il 7 ottobre 1952 a San Pietroburgo. Il nonno era cuoco di Lenin e poi di Stalin, il padre sommergibilista nell’armata rossa. Egli è stato membro del Pcus e colonnello del Kgb. Nel 2000 è diventato Presidente della Russia e continua la sua opera ancora oggi, dopo aver risollevato la sua Patria dal fallimento in cui l’avevano gettata il marxismo e Eltsin, che l’aveva svenduta a pochi “oligarchi” e “magnati” quasi tutti israeliti.
In un discorso tenuto il 19 settembre 2013 al Valdai Club Putin ha enunziato il suo nuovo pensiero politico diametralmente opposto al marxismo leninista e al mondialismo israelo/statunitense: “ci siamo lasciati alle spalle l’ideologia sovietica senza ritorno, ma nello stesso tempo non ci ispiriamo al liberalismo occidentalista. […]. Una neo-barbarie morale bussa alle porte e vuol distruggere le Patrie mediante la depravazione morale, soprattutto la parificazione della famiglia tradizionale e naturale con le coppie omosessuali, la perdita di fede in Dio e la credenza in satana. Occorre difendere i valori naturali e tradizionali. […]. Ogni Stato deve avere forze militari, tecnologiche ed economiche, ma quel che conta soprattutto è la forza morale, intellettuale e spirituale dei suoi cittadini. Il tragico passato dell’Urss è stato dovuto soprattutto alla mancanza di valori morali e spirituali. […]. Bisogna tornare alla mentalità della responsabilità verso se stessi, verso la società e il diritto; se non sapremo uscire dalla attuale crisi morale e spirituale non ci risolleveremo”.
Poi Putin è passato alla pratica ed ha legiferato a favore dell’incremento della natalità, contro la pratica dell’aborto, contro la pedo/pornografia via web e contro i matrimoni omosessuali, ha eliminato ogni riferimento ideologico e “liturgico” a Lenin, Stalin e al Pcus.
Naturalmente un uomo così e a capo di una Nazione malgrado tutto ancora potente e forte dà fastidio al “Nuovo Ordine Mondiale” transatlantico e neo/europeistico, che va dagli Usa a Israele passando per l’Europa. Quindi, avendo osato impedire l’invasione statunitense della Siria e poi dell’Iran, deve essere abbattuto. Ecco il perché della rivoluzione ucraina e crimeana, che ha indotto il Presidente statunitense Barac Obama a stanziare 1 miliardo di dollari (3 maggio 2014) a favore delle difese armate dell’Europa orientale ai confini con la Russia e a chiedere all’Europa occidentale di armarsi maggiormente in vista di un eventuale conflitto. La triste realtà è questa: siamo in stato di avan-guerra con la Russia, l’Iran e la Siria, a rimorchio di Netanyahu, Obama e Cameroon.
Naturalmente i mass media politicamente corretti presentano Putin come l’attuale Male assoluto, il nuovo Hitler da abbattere.
Quindi dopo aver tentato invano, tramite i ribelli di al-Qaida foraggiati dall’Arabia Saudita, da Israele e dagli Stati Uniti, di invadere la Siria, il “Nuovo Ordine Mondiale” ha dovuto fermarsi un momento e prendere atto che l’ostacolo da rimuovere è soprattutto la Russia di Putin.
Gordon Duff, un marine veterano del Vietnam e consultato dai Governi della sicurezza, capo-redattore della rivista online New Oriental Outlook, scrive: “in Siria nel 2011 le forze speciali statunitensi, aiutate dal Qatar e dall’Arabia Saudita, da Israele e dalla Giordania, istituirono vari campi d’addestramento e cominciarono un diffuso reclutamento da tutto il mondo integralista musulmano ed hanno messo in piedi al-Qaeda in maniera ben strutturata. Ora al-Qaeda, sostenuta dagli islamisti della Georgia e della Cecenia, va in Ucraina, si affianca al regime filo-europeo di Kiev, ma sempre diretta dalla Cia e dall’MI6”.
Lada Ray, inoltre, ha scritto su Trencast (6 maggio 2014): “L’organizzazione islamista dell’Ucraina, affiliata ad al-Qaeda, ha annunciato che 5.000 mercenari islamisti qaedisti arriveranno in Ucraina dalla Germania, Turchia, Georgia e Azerbaigian”. Oggi (4 giugno 2014) circa 200 paramilitari filorussi sono stati uccisi in Ucraina, che da sola non avrebbe la forza per compiere azioni simili. I siti alternativi parlano di paramilitari polacchi addestrati dalla Cia. La storia delle rivoluzioni primaverili (Egitto, Libia, Tunisia e Siria) continua e si sposta in Ucraina con l’appoggio in pompa magna degli Usa stanziatisi in Europa. Ma ora non ci si trova più davanti a Mubarak, Gheddafi, Ben Alì, occorre fare i conti con la Russia di Putin, che già si è alleata con la Cina.
(Fonte: Don Curzio Nitoglia - doncurzionitoglia.net)