Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. Si salvi chi può!

Da unavox.it riporto un articolo che mette in luce l'ultima performance di Nunzio Galantino, nominato da Papa Bergoglio segretario generale della CEI. Praticamente un disastro, come ci si può rendere conto leggendo qui sotto. 
p.Elia
 
L’informazione è ripresa da Avvenire del 30 luglio, da cui riportiamo per esteso - con qualche neretto nostro - a scanso di equivoci:
“Preghiera e fraternità: sono i due temi al centro dell’omelia di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, nella Messa celebrata in una domenica mattina di caldo sole estivo nella chiesa di San Bernardino a Cracovia, accanto a Casa Italia, per responsabili e animatori della struttura al servizio dei pellegrini italiani, presenti le prime avanguardie dei ragazzi in arrivo dal nostro Paese … Galantino ha commentato il brano biblico della supplica di Abramo per salvare Sodoma, “una città sulla quale nessuno avrebbe scommesso niente, eccetto Abramo”. Infatti, fa notare Galantino alle centinaia di giovani che gremiscono la bella chiesa barocca a ridosso della collina del Wawel, “la sua preghiera di intercessione e la sua voglia di osare salvano Sodoma. La città è salva perché ci sono i giusti, anche se pochi; ma la città è salva soprattutto perché c’è Abramo, uomo di preghiera, che non fa da accusatore implacabile, non parla contro ma parla a favore. Abramo, uomo di preghiera, non denuncia i misfatti, ma annuncia la possibilità di qualcosa di nuovo. Abramo, uomo di preghiera, annuncia e invita a guardare alle possibilità positive. Abramo, uomo di preghiera, è un instancabile cercatore di segni di speranza da presentare al Signore perché li valorizzi”.
Siccome si tratta del segretario generale della CEI è presumibile che egli usi una Bibbia diversa da quella che usano i semplici fedeli, magari una Bibbia che si è fatto stampare apposta con l’aiuto di Bergoglio che l’ha voluto a questo posto di responsabilità e che se l’è portato dietro fino a Cracovia per fargli declamare omelie come questa che abbiamo riportato.

Una lettura indispensabile

Per rimanere saldi nella Fede e non rischiare la deriva in questi tempi di profonda crisi della Chiesa, flagellata dai maneggi e dalle eresie di molti sacerdoti, vescovi e religiosi, consiglio vivamente la lettura di un breve testo scritto da Padre Roger Thomas Calmel dal titolo "Breve apologia della Chiesa di sempre" (Editrice Ichthys). Alcuni capitoli sono reperebili sul sito della > Corsia dei Servi
Ne riporto qui sotto uno stralcio (il libro è acquistabile sul sito della > FSSPX)
p.Elia

D’altra parte, il soprannaturale non si può né volatilizzare né modificare: esso è fermo e preciso; ha un volto determinato, una configurazione completa e definitiva: dopo l’Incarnazione del Verbo, dopo la Croce redentrice e la discesa dello Spirito Santo, il solo soprannaturale che esiste è cristiano e cattolico. Esso è reale solo in Christo Jesu et Virgine Maria et Ecclesia Christi. Perciò se ancora si conserva nel proprio animo il punto di vista del Vangelo di Gesù Cristo e dei primi venti Concili, si vede con tutta chiarezza ciò che ricaccia nel niente la chimera dell’unità ecumenica: l’obbligo di piegare il ginocchio davanti al Figlio dell’Uomo, autore e dispensatore sovrano della salvezza, sì, ma unicamente nell’unica Chiesa da Lui fondata.

Oggi che la Chiesa è avvolta dalle nebbie e dai fumi dell’infernale modernismo, confessare la fede nella Chiesa, nei suoi dogmi e nei suoi Sacramenti, consiste nel mantenere intatte le definizioni ed i riti tradizionali, perché questi sono leali e veritieri e non danno adito a nessuna ambiguità. Confessare la fede nella Chiesa di fronte al modernismo, essere contenti di poter soffrire per rendere una bella testimonianza alla Chiesa ovunque tradita, significa vegliare con lei nella sua agonia o vegliare con Gesù, che continua, nella sua Chiesa afflitta e tradita, la sua agonia dell’Orto degli Olivi. Nella misura in cui saremo fedeli nel vegliare, inaccessibili al timore mondano e allo sconforto, sapremo per esperienza che la Santa Chiesa è un mistero di forza soprannaturale e di pace divina.

La critica al Papa che il Signore ci ha inflitto: giusta o sbagliata?

Da unavox.it riprendo un articolo a firma Belvecchio che ha il pregio di evidenziare alcuni aspetti relativi alla questione se è lecito ad un cattolico criticare o meno ciò che dice e compie il Papa. Sottolineo alcuni passaggi importanti.
p.Elia
 
A certi cattolici sembra dispiacere che questo papa sia oggetto del fuoco incrociato di zelanti tradizionalisti, di preoccupati conservatori, di perplessi moderati, di stupiti modernisti e perfino di agitati protestanti… insomma di tutti. E forse la preoccupazione di certuni nasce proprio da questa pioggia di richiami critici, piuttosto che dalla preoccupazione di vedersi criticato il Papa. [...]

In realtà, il dramma non sta nelle critiche al Papa o nella leggerezza con cui questi le provoca, sta piuttosto nell’impatto intellettuale e psicologico che i gesti, le azioni e le parole di questo papa producono nell’animo dei fedeli cattolici, insieme con la disposizione d’animo che procurano nei non cattolici.
Detto così sembrerebbe che questo papa abbia un carisma formidabile, in grado di incidere sul sentire del mondo intero; in effetti, però, si tratta solo del fascino dell’orrido, del male, dello scomposto, che oggi costituiscono i nuovi parametri di tendenza e per i quali Francesco/Bergoglio sembra essere tagliato a pennello.

In effetti, quello che dovrebbe preoccupare tanti cattolici non è tanto la “critica al Papa”, quanto il “successo d’opinione” che riscuote Bergoglio. E non c’è bisogno di scomodare i Vangeli per considerare quanto sia un cattivo segno questo plauso del mondo: basta guardarsi intorno e usare un minimo di buon senso per rendersi conto che l’approvazione del mondo in cui oggi viviamo equivale al riconoscimento che le menti e i cuori di coloro che la provocano sono informati dalla vena dissolutoria e dalla perfidia.

Lutero è stato una medicina per la Chiesa. Parole di Papa Bergoglio!

Scritto da Sandro Magister riprendo un articolo postato su chiesa.espressonline.it Ennesimo campanello d'allarme su dove sia indirizzata oggi la Chiesa cattolica. L'eresia è ormai manifesta!
p.Elia

Roma, 22 luglio 2016 – Nell'allarmata lettera che tredici cardinali di cinque continenti si apprestavano a consegnare a papa Francesco all'inizio dell'ultimo sinodo, essi lo mettevano in guardia dal portare anche la Chiesa cattolica al "collasso delle chiese protestanti liberali nell’epoca moderna, accelerato dal loro abbandono di elementi chiave della fede e della pratica cristiana, in nome dell'adattamento pastorale": > Tredici cardinali hanno scritto al papa. Ecco la lettera (12.10.2015)

Poi in extremis i tredici cancellarono queste due righe dalla lettera effettivamente messa nelle mani del papa. Ma oggi le riscriverebbero pari pari, visto l'idillio sempre più marcato che si sta sviluppando tra Francesco e i seguaci di Lutero.

Il 31 ottobre Jorge Mario Bergoglio volerà in Svezia, a Lund, accolto dalla locale vescovo donna, per festeggiare assieme alla Federazione luterana mondiale i cinquecento anni della Riforma protestante. E più s'avvicina quella data, più il papa manifesta simpatia per il grande eretico.

Nell'ultima delle sue conferenze stampa volanti, di ritorno dall'Armenia, ha tessuto l'elogio di Lutero. Ha detto che era animato dalle migliori intenzioni e che la sua riforma fu "una medicina per la Chiesa", sorvolando sulle divergenze dogmatiche essenziali che da cinque secoli contrappongono protestanti e cattolici, perché – sono sempre parole sue, questa volta dette nel tempio luterano di Roma – "la vita è più grande delle spiegazioni e interpretazioni": > Conferenza stampa…

L’ ecumenismo di santa Faustina Kowalska

Da civiltacristiana.com riprendo un articolo del prof. Corrado Gnerre. Si parla di ecumenismo. Con chiarezza.
p.Elia

Negli ambienti ecclesiali – soprattutto nelle aule delle università teologiche e dei seminari – si respira l’aria che si respira un po’ dappertutto nei nostri tempi: l’aria del conoscere senza capire, di credersi esperti senza alcuna esperienza, di sentirsi “dottori” senza aver mai studiato… Per gli italiani poi si dice che è un popolo di sessanta milioni di commissari tecnici della nazionale di calcio, il che è quanto dire.

Ma torniamo agli ambienti ecclesiali, alle aule delle università teologiche e dei seminari, un esempio è sotto gli occhi di tutti: l’ecumenismo. Non sto qui adesso a operare distinguo tra vero e falso ecumenismo, tra corretto e scorretto ecumenismo (distinguo che pur dovrebbero essere fatti) mi limito a dire che quando si parla di questo argomento si fanno parlare tutti… Ma non si fanno parlare i Santi, che pur qualcosa (lo dico ovviamente in senso eufemistico) dovrebbero sapere sul punto.

Il motivo c’è ed è chiaro: perché i Santi parlano tutti in uno stesso modo, rifiutano quell’interpretazione estensiva dell’ecumenismo per cui, di fatto, ogni religione andrebbe bene per potersi salvare e per cui andrebbe condannato qualsiasi tipo di proselitismo. “Proselitismo”, parola che oggi-come-oggi sembra essere divenuta una sorta di bestemmia in certi ambienti ecclesiali, eppure letteralmente significa “far proseliti”, cioè “far seguaci”; come se Nostro Signore Gesù Cristo non abbia veramente detto: “Se qualcuno vuol venire dietro di me, prenda la sua croce e mi segua.” (Matteo 16).

Come dobbiamo comportarci?

Il mio articolo scritto per www.corsiadeiservi.it
p.Elia 

In questi tempi di apostasia in cui sono stati inghiottiti gran parte del clero cattolico (e che perciò cattolico non lo è più) e uno sterminato numero di fedeli che sciaguratamente si sono fatti seguaci di pastori privi di Fede, una domanda si presenta costantemente nel cuore di coloro che sono rimasti fedeli a Gesù Cristo, al Suo insegnamento, alla Sua Chiesa: un cristiano, un vero cattolico cristiano, cosa deve fare, come si deve comportare in un contesto del genere quando si hanno di fronte persone, anche amici e parenti, persino sacerdoti, vescovi e cardinali che si oppongono e addirittura contrastano la Verità? Come si deve reagire quando dinanzi si trovano persone che odiano la Tradizione e perseguitano con ingiurie, calunnie e profonde cattiverie quanti intendono essere fedeli a ciò che la Chiesa ha sempre detto e fatto?

Il cardinale Scola e il nuovo ordine mondiale

Il card.Scola di Milano ha gettato ormai la maschera. Ecco un prodotto del Concilio Vaticano II... Davvero imbarazzante la crisi interiore che viene costantemente palesata dai vescovi della neochiesa conciliare. Invece di strappare anime al demonio si accetta e persino si incita la costruzione di nuove moschee...Riprendo l'articolo di Danilo Quinto su daniloquinto.tumblr.com
p.Elia

Le perle dell’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, sulla questione islamica sono ormai innumerevoli. Sembra che Scola si senta investito di una missione: essere più realista del Re. Il Re dice che non esiste il Dio cattolico e Scola che fa?

Apre gli oratori cattolici ai musulmani. Difende la libertà di culto e dice: «la libertà di culto non è tale finché non ci sono luoghi di culto. Io non farei grandi problemi per i minareti, purché non lo facciano in piazza del Duomo». Aggiunge che il problema è pratico «perché bisogna vedere come prima cosa chi domanda la moschea e a quali condizioni. Se è una comunità effettiva, reale, unita oppure è un intervento dall’esterno, ad opera di altri Paesi. Una moschea deve essere fatta nel rispetto della storia della tradizione del Paese, perché il dialogo tra religioni non è sedersi attorno ad un tavolo, è accogliere con apertura i musulmani che sono qui». Striglia l’amministrazione milanese perché ha tergiversato sulla costruzione delle moschee: «La presenza di tante realtà musulmane a Milano ha avuto già delle verifiche tali e sufficienti da consentirci di procedere con maggiore decisione a risolvere questa questione. Bisogna che tutti quanti armati di buona volontà ci decidiamo a dare una soluzione a questa importante questione». «Nel rispetto – aggiunge, per salvare capra e cavoli - di vari elementi che sono il principio della libertà religiosa che domanda un luogo di culto, allo stesso tempo il rispetto della grande tradizione cristiana del nostro popolo e del contesto attuale di transizione segnato da elementi tragici nella garanzia di sicurezza da dare a tutti i cittadini». Chiede una festa nelle scuole per i bambini musulmani: «Non si deve rinunciare ai propri simboli ma includere anche quelli degli altri, per cui non dobbiamo togliere il presepe dalle scuole, ma se aumentano i bambini musulmani, bisogna prendere le loro feste e inserirle nella dimensione pubblica: spiegare, non vietare».
Queste perle dell’Arcivescovo di Milano hanno preparato il terreno al vero obiettivo. Che appartiene a Scola e a tutti coloro che, insieme a lui, nella Chiesa – in varie forme e a diversi livelli di responsabilità - si adoperano per negare la Regalità Sociale di Cristo e per sostituirla con disegni di carattere mondano. Che appartengono al mondo che è nemico di Cristo.

Ecumenismo? No: apostasia!

Ottima riflessione di Mauro Faverzani su corrispondenzaromana.it. Il paradosso di una Chiesa "cattolica" che si autoaccusa per i 500 anni di Lutero. Quando si dice del demonio che è entrato nella Chiesa...
p.Elia

Per l’occasione si è scomodato persino il presidente federale di Germania, Joachim Gauck, che, tra l’altro, è anche un pastore protestante. Proprio lui, lo scorso 18 febbraio, ha incontrato la presidenza del Dekt, Convegno dei protestanti, ed il ZdK, Comitato Centrale dei cattolici, nel corso di un lungo colloquio, durato un paio d’ore.
Si è fatto il punto sullo stato dell’ecumenismo nel Paese, sull’impegno socio-politico dei laici di ambedue le confessioni ed anche sul contributo offerto dai cristiani in generale allo stato di coesione interna della società tedesca. Infine, il discorso è caduto lì e non poteva essere diversamente, ovvero sull’anniversario della Riforma, sulla ricorrenza nel 2017 dei 500 anni dall’affissione delle famose 95 tesi sulla porta della cattedrale di Wittemberg ad opera di Martin Lutero.

Ma non ci si è limitati ad un aggiornamento sui preparativi, si è andati oltre: Gauck ha chiesto espressamente quale fosse il grado di collaborazione ecumenica tra cattolici e protestanti. Se il presidente italiano Mattarella o ancor più quello francese Hollande si fossero spinti a tanto, subito si sarebbe sentito urlare contro lo Stato confessionale.