Dagli scritti di Padre Pio

Ogni anima destinata all’eterna gloria può benissimo dirsi una pietra destinata ad innalzare l’edificio eterno. Un muratore che vuole innalzare una casa ha bisogno innanzi tutto di passar a ripulitura le pietre che debbono entrare nella composizione della casa; e tutto questo l’ottiene a colpi di martello e di scalpello. Nella stessa guisa si comporta il Padre celeste con le anime elette, le quali fin dall’eternità furono dalla sua somma sapienza e provvidenza destinate alla composizione dell’eterno edificio. Dunque l’anima destinata a regnare con Gesù Cristo nella gloria eterna deve essere ripulita a colpi di martello e di scalpello…questi colpi…sono le ombre, i timori, le tentazioni, le afflizioni di spirito, i tremori spirituali con qualche aroma di desolazione ed anche il malessere fisico.
(Pietrelcina, 19 maggio 1914, Padre Pio a Raffaelina Cerase, Epistolare II, p. 88)

Non vi sgomenti la croce…le tribolazioni, le croci sono state sempre l’eredità e la porzione delle anime elette. Gioite, vi dico, nel vedervi cotanto privilegiata contro ogni vostro demerito. Quanto più siete tribolata, tanto più dovete esultare perché l’anima nel fuoco delle tribolazioni diverrà oro fino, degno di esser posto a splendere nella reggia del cielo.
(Pietrelcina, 14 luglio 1914, Padre Pio a Raffaelina Cerase, Ep. II, p. 128)

Teniamo sempre fisso lo sguardo in quella nobile augusta e santa comitiva che segue Gesù al Golgota: non vi è un solo che non porti la professione della vera fede in fronte, l’annegazione nel cuore e sulle spalle la croce ed animiamoci a seguire questo popolo avventuroso, in cui tutte le consolazioni vi sono unite a tutti i sacrifizi, tutte le speranze a tutte le virtù.
(Pietrelcina, 1 luglio 1915, Padre Pio a padre Agostino, Ep. I, p.603)

Sforziamoci noi pure, come tante anime elette, di tener sempre dietro a questa benedetta Madre, di camminare sempre appresso ad ella, non essendovi altra strada che a vita conduce, se non quella battuta dalla Madre nostra: non ricusiamo questa via, noi che vogliamo giungere al termine.
(Pietrelcina, 1 luglio 1915, Padre Pio a padre Agostino, Ep. I, p.602)