Non conformatevi a questo mondo

Riporto stralci della riflessione di don Curzio Nitoglia (effedieffe.com). Da leggere.
p.Elia

Gravità della situazione attuale: dal dialogo all’accordo

Oggi si assiste all’ultimo assalto dell’ultra-modernismo nei confronti dei tradizionalisti affinché, mediante il trabocchetto del “dialogo” (termini simili sono “ecumenismo”, “irenismo”, “pace ad oltranza”, “coesistenza”), arrivino alla coesistenza dopo aver accettato imprudentemente e quasi inavvertitamente un mutamento teologico malaccorto e sconsiderato.
Soprattutto papa Bergoglio sta portando avanti una guerra psicologica più o meno occultanei confronti dei tradizionalisti, la quale mira non a distruggere ma ad indebolire, pian piano, la loro resistenza agli errori modernisti (1900-1950), neo-modernisti (1950-2013) e ultra-modernisti (2013-2016).

Apatia e arrendevolezza dei buoni

In molti tradizionalisti si nota uno stato d’animo stanco, propenso all’arrendevolezza, alla remissività, che porta al temporeggiamento, alla ritirata, alle concessioni tacite e purtroppo alla resa finale passiva ed implicita, per cui si può dire parafrasando Benedetto Croce “non possiamo non dirci modernizzanti” o “siam tutti modernizzanti impliciti e anonimi” (Rahner e Schillebeeckhx).

Rimaniamo allibiti!

Leggete questo articolo di Belvecchio postato su unavox.it: preghiamo incessantemente per quest'uomo...
p.Elia  

Non passa giorno che Francesco non lanci una provocazione, e certo neanche lui sa il perché; sicuramente perché continua a confessare di essere ignorante, soprattutto delle cose di religione.
Certo che è il Papa, non ne abbiamo altri, tranne lo stanco emerito imboscato nell’albergo-monastero Mater Ecclesiae, in Vaticano. Ma nonostante sia il Papa, che riceve ad ogni pie’ sospinto ogni sorta di convenuti offrendo loro la sua superficiale sapienza, ad ogni domanda anche comune confessa di non aver risposta.
Una sorta di affettata umiltà che subito compensa con qualche battuta da taverna da cui spesso traspare la sua sostanziale miscredenza.

L’ultima l’ha fatta il 15 dicembre scorso. In una super affollata aula Paolo VI ha ricevuto “circa 20mila persone della comunità dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù” – riferisce Avvenire – “con alcuni bambini… provenienti oltre che dall’Italia dai Paesi dei cinque continenti”.

Rispondendo alla domanda di Valentina, infermiera al Bambin Gesù, che gli ha chiesto “perché i bambini muoiono”, Francesco ha risposto:

La pace è opera della giustizia

San Pio X, nella sua prima enciclica "E supremi apostolatus" del 4 ottobre 1903, ci ha lasciato parole intrise di fede. 
p.Elia

Il desiderio della pace si cela certamente innpetto ad ognuno e non vi è nessuno che non l'invochi con ardore.
Ma voler pace senza Dio è assurdo: per questo laddove Dio è lontano, esula pur la giustizia; e tolta di mezzo la giustizia, invano si nutre speranza di pace.
"La pace è opera della giustizia" (Is32.17).
Non pochi sono, lo sappiamo bene, che spinti da questa brama di pace, cioè dalla "tranquillità dell'ordine", si raggruppano in società e partiti, che chiamano appunto "partiti d'ordine". 
Speranza e fatiche perdute! 
Il partito dell'"ordine" che possa di fatto ricondurre la pace nel turbamento delle cose non è che uno solo: il partito di Dio.
Questo partito dunque dobbiamo promuovere, a questo attirare quanti più possiamo, se veramente ci spinge amore di pace.

Come si è preparata la rivoluzione modernista nella Chiesa

Sul suo blog doncurzionitoglia.wordpress.com don Curzio analizza l'operato dei modernisti e dei modernizzanti per sovvertire dall'interno la Chiesa cattolica. 
p.Elia

La Rivoluzione, specialmente religiosa, non è mai spontanea e nascente dal basso, ma è il frutto di una profonda preparazione ideologica, che pian piano giunge alla completa empietà: essa è il modernismo, il quale può essere definito il punto omega di tutte le eresie.

Fin verso l’Ottocento la Chiesa era attaccata apertamente da un insieme sette dichiaratamente empie e posizionatesi al di fuori della Chiesa: la massoneria, l’illuminismo, il liberalismo, che messe assieme costituiscono una sorta di “contro-chiesa”.

Tuttavia, a partire dall’Ottocento, la “contro-chiesa” o la “sinagoga di satana” (Apoc., II, 9) non era schierata unicamente nelle sette esplicitamente eterodosse; essa aveva anche infiltrato all’interno delle file cattoliche e del clero alcuni suoi “elementi coperti”: i cosiddetti “cattolici liberali”, che son stati definiti da Pio IX “più pericolosi della Comune di Parigi” proprio per il loro modo di fare ambiguo e non apertamente eretico, che inganna più facilmente gli spiriti dei semplici fedeli.

Politicamente scorretto

Una recente lezione tenuta dal giornalista australiano John Pilger all’Università di Sydney, dal titolo “Una Guerra Mondiale è cominciata” (traduzione di Gianni Ellena per “comedonchisciotte.org”) ci racconta un bel po' di cosette che ci vengono nascoste dall'informazione di regime (che è serva del potere e tutta intenta al lavaggio del cervello degli sprovveduti che ve ne cadono in trappola). Oggi del resto la massa si lascia condizionare da ciò che vede e sente in televisione e legge sui giornali. Si spaccia per verità ciò che non lo è. Il demonio, sta scritto nel Vangelo, è il padre della menzogna.  Tanti sedicenti cattolici, oggi più che mai, non sanno più discernere il vero dal falso...Questo è il dramma...
p.Elia

Ho filmato nelle Isole Marshall, a nord dell’Australia, nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico. Ogni volta che dico alla gente dove sono stato, mi chiedono: «Dove si trovano?». Se come indizio faccio riferimento a “Bikini”, dicono: «Vuoi dire il costume da bagno». Pochi si rendono conto del fatto che il costume da bagno bikini è stato chiamato così per celebrare le esplosioni nucleari che hanno distrutto l’isola di Bikini. Sessantasei dispositivi nucleari furono fatti brillare dagli Stati Uniti nelle Isole Marshall tra il 1946 e il 1958 – l’equivalente di 1,6 bombe [della potenza di quella che colpì] Hiroshima – ogni giorno, per dodici anni. Oggi Bikini tace, trasformata e contaminata. Le palme crescono in una strana disposizione a griglia. Nulla si muove. Non ci sono uccelli. Le lapidi nel vecchio cimitero sono tuttora radioattive. Le mie scarpe registrano un “pericoloso” sul contatore Geiger. Sulla spiaggia, ho visto il verde smeraldo del Pacifico sprofondare in un grande buco nero. È il cratere causato dalla bomba all’idrogeno che chiamavano “Bravo”. L’esplosione avvelenò la gente e l’ecosistema per centinaia di chilometri, forse per sempre.

Al mio ritorno, fermandomi all’aeroporto di Honolulu notai una rivista americana chiamata “Women’s Health”. Sulla copertina c’era una donna sorridente in bikini, e il titolo: “Anche voi, potete avere un corpo da bikini”. Pochi giorni prima, nelle Isole Marshall, avevo intervistato donne che hanno avuto “corpi da bikini” molto diversi; ognuna di loro soffriva di cancro alla tiroide e di altri tumori mortali. A differenza della donna sorridente sulla rivista, tutte erano povere: vittime e cavie umane di una superpotenza rapace che oggi è più pericolosa che mai. Racconto questa mia esperienza come avvertimento e per interrompere una confusione che ha stremato tanti di noi.

La fede tradita dal politicamente corretto

Cosa significa, in questi nostri tempi, definirsi cattolici? Cosa sta avanzando nel mondo e anche nella Chiesa postconciliare? Cosa impone la mentalità dominante di una società che si reputa evoluta? Quale futuro ci attende? ... Riprendo da sisinono.org
p.Elia 

È indubitabile che la demolizione del Cattolicesimo costituisce una delle finalità tenacemente e concordemente perseguita dal progressismo clericale e dal prepotere demo-oligarchico. La loro azione corruttrice appare, infatti, animata dall’aspirazione a soppiantare la Verità divina con un vacuo filantropismo che, per la sua propensione al compromesso, risulta utile alla realizzazione dei progetti livellatori del dominio mondiale massonico.

La vergognosa condiscendenza palesatasi in seno ai vertici ecclesiastici per le peggiori figure e manifestazioni del secolarismo contemporaneo induce a ritenere fondatamente che il nostro tempo sia destinato al compimento delle parole profetiche e ammonitrici con le quali la Vergine Santissima a La Salette e a Fatima additò Roma quale centro di una universale apostasia, atta a prefigurare l’avvento dell’ anticristo.
In tale quadro allarmante, che autorizza a ravvivare il proposito luciferino di uno scardinamento dei presupposti dogmatici e morali della nostra santa Religione, si collocano a titolo puramente esemplificativo, l’elogio del laicismo e la sfrontata apologia di Lutero, che pongono Bergoglio, e, più in generale, la mentalità conciliare contro il Magistero tradizionale della Chiesa.

Se la misericordia non vale solo per i cattolici tradizionalisti

Una riflessione di Camillo Langone su cosa sia stato l'anno della misericordia (ilgiornale.it). Misericordia per tutti tranne che per chi intende rimanere cattolico... 
p.Elia

Cosa resterà di questo giubileo della misericordia? I bilanci su un periodo che si chiude sono giocoforza malinconici: se è stato buono, perché non tornerà; se è stato cattivo, per l'occasione sprecata.

Io, lo dico subito, sono supermalinconico. Di misericordia, nella Chiesa, personalmente non ne ho notata più del solito. Non mi aspettavo grandi cose (credo nei miracoli ma anche nella loro rarità) e non ne ho viste nemmeno di piccole. Probabilmente è colpa mia: forse dovrei cambiare gli occhiali o forse il mio è uno dei «cuori induriti» di cui Papa Francesco parla spesso: «Il cuore si indurisce quando non ama!». 
Io in verità amavo i frati francescani dell'Immacolata, mi sembravano devotissimi e spiritualissimi e ogni volta che la domenica capitavo a Firenze assistevo nella chiesa di Ognissanti alle loro messe celestiali: purtroppo nel 2013 sono stati commissariati con una durezza da Sant'Uffizio dei bei tempi. L'unica colpa emersa con chiarezza è la loro preferenza per la messa in latino: sarà per tale misfatto che perfino nell'anno misericordioso non sono stati giudicati degni della clemenza che il Papa ha chiesto per i carcerati? In uno degli ultimi Angelus il Santo Padre ha ribadito l'importanza di «una giustizia non esclusivamente punitiva, ma aperta alla speranza e alla prospettiva di reinserire il reo nella società». Proprio nei giorni in cui i fraticelli dal consolante saio grigio-azzurro venivano cacciati da Ognissanti e seppelliti vivi in un eremo del Mugello, il più lontano possibile dal consorzio umano. Chissà quando e se li rivedrò.

Ci sarà una chiesa contraffatta

Un articolo postato sul blog allaquerciadimamre.it richiama le parole di Mons. Fulton Sheen, grande vescovo cattolico. Aveva previsto tutto...
p.Elia

Il vescovo statunitense Fulton Sheen è ricordato, oltre che come teologo grave e profondo, anche come eccellente comunicatore attraverso la radio, la stampa e la Tv. Tenne conferenze, molto seguite, sia in patria che all’estero, nelle quali appassionava e conquistava l'uditorio. Nel 1930, alla NBC, teneva un programma fisso la domenica sera: L’ora cattolica. Un'attività fruttuosa di conversioni. Fu nominato vescovo da Pio XII e mandato come Ausiliare a New York, ma continuò nella sua attività di conferenziere e scrittore. 

L'Arcivescovo Fulton Sheen disse nel 1950: «Stiamo vivendo nei giorni dell'apocalisse gli ultimi giorni della nostra epoca .... Le due grandi forze, il Corpo mistico di Cristo e il Corpo Mistico dell'anticristo stanno cominciando a elaborare le linee di battaglia per la fine». 
(Flynn T & L. Il Tuono di giustizia. Maxkol Communications, Sterling, VA, 1993 p. 20) 
Disse anche: «Il Falso Profeta avrà una religione senza croce. Una religione senza un mondo a venire. Una religione per distruggere le religioni. Ci sarà una chiesa contraffatta. La Chiesa di Cristo [la Chiesa cattolica] sarà una. E il falso profeta ne creerà un'altra. La falsa chiesa sarà mondana, ecumenica e globale. Sarà una federazione di chiese. E le religioni formeranno un certo tipo di associazione globale. Un parlamento mondiale delle chiese. Sarà svuotato di ogni contenuto divino e sarà il corpo mistico dell'Anticristo. Il corpo mistico sulla terra oggi avrà il suo Giuda Iscariota, e sarà il falso profeta. Satana lo assumerà tra i nostri vescovi».

Ricostruire la Città Cattolica

A quanti mi chiedono un parere sulla crisi della Chiesa o mi scrivono preoccupati dei segni dei tempi che si stanno verificando, consiglio questa lettura di Mons.Marcel Lefebvre tratta dal testo "Lo hanno detronizzato. Dal liberalismo all’apostasia. La tragedia conciliare”, capitolo XXXIV. 
Sursum corda! 
p.Elia

«Liberalismo, è per te che io muoio», dice oggi la Chiesa nella sua agonia. Essa può dire come Gesù rivolgendosi a coloro che venivano ad arrestarlo: «È la vostra ora, e la potenza delle tenebre» (Lc 22,53). Eccola al Getsemani, ma potrebbe non morire. Ha l’aspetto di una città occupata dal nemico, ma la Resistenza alla setta liberale si organizza e si fortifica.

Questa setta noi l’abbiamo vista sorgere nel XVI secolo, dalla rivolta protestante, per divenire l’istigatrice della Rivoluzione. Durante un secolo e mezzo di lotta senza tregua, i papi hanno condannato i princìpi e i punti di applicazione del liberalismo. Malgrado ciò la setta ha proseguito il suo cammino. Abbiamo assistito alla sua penetrazione nella Chiesa, col pretesto di un liberalismo accettabile, con l’idea di riconciliare Gesù Cristo con la Rivoluzione. Poi abbiamo appreso, sbalorditi, il complotto per penetrare nella gerarchia cattolica della setta liberale, abbiamo assistito ai suoi progressi, sino ai gradi più alti, e al suo trionfo col concilio Vaticano II. Abbiamo avuto papi liberali … Il primo papa liberale, quello che rideva dei «profeti di sventura», convocò il primo concilio liberale della storia della Chiesa. Le porte dell’ovile sono state aperte, i lupi sono entrati e hanno massacrato le pecore. Giunse il secondo papa liberale, il papa dal volto doppio, il papa umanista; rovesciò l’altare, abolì il Sacrificio, profanò il santuario (280). È sopraggiunto il terzo papa liberale, il papa dei diritti dell’uomo, il papa ecumenista, il papa delle Religioni Unite, e si è lavato le mani, e si è velato il volto dinanzi a tante rovine ammonticchiate, per non vedere le piaghe sanguinanti della Figlia di Sion, per non vedere le ferite mortali della Sposa immacolata di Gesù Cristo.

Sembra una nuova religione...

Leggo su corrispondenzaromana.it un articolo del prof. Roberto de Mattei nel quale si analizza l'apostasia della chiesa attuale condotta da papa Bergoglio. Ormai è tutto così evidente!
p.Elia 
 
Lo diciamo con profondo dolore. Sembra una nuova religione quella che è affiorata il 31 ottobre a Lund nel corso dell’incontro ecumenico tra papa Francesco e i rappresentanti della Federazione Luterana Mondiale. Una religione di cui sono chiari i punti di partenza, ma è oscuro e inquietante il traguardo.
Lo slogan che più è risuonato nella cattedrale di Lund è quello della necessità di un “cammino comune” che porti cattolici e luterani “dal conflitto alla comunione”. Sia papa Francesco che il pastore Martin Junge, segretario della Federazione Luterana, hanno fatto riferimento nei loro sermoni alla parabola evangelica della vite e dei tralci. Cattolici e luterani sarebbero “rami secchi” di un unico albero che non porta frutti a causa della separazione del 1517. Ma nessuno sa quali sarebbero questi “frutti” . Ciò che per ora cattolici e luterani sembrano avere in comune è solo una situazione di profonda crisi, anche se per cause diverse.

Il luteranesimo è stato uno dei maggiori fattori di secolarizzazione della società occidentale e oggi sta agonizzando per la coerenza con cui ha sviluppato i germi di dissoluzione che fin dalla sua nascita portava in sé. L’avanguardia della secolarizzazione sono stati i paesi scandinavi, per lungo tempo portati a modello del nostro futuro. Ma la Svezia, dopo essersi trasformata nella patria del multiculturalismo e dei diritti omosessuali, è oggi un paese, in cui solo il 2 per cento dei luterani sono praticanti, mentre quasi il dieci per cento della popolazione pratica la religione islamica.

Una Chiesa che non riconosce il male non ha futuro

Riflessione di Agostino Nobile pubblicata sul blog chiesaepostconcilio.blogspot.it 
p.Elia 
 
Drammaturghi, romanzieri, cantastorie di sempre e di tutte le civiltà, anche i più sprovveduti, sapevano che per creare una storia credibile e accattivante sono necessari perlomeno due antagonisti che rappresentano il bene e il male, il bello e il brutto. Dalle favole di Esopo a W. Shakespeare, da Públio Virgílio a Harold Pinter, fino alle soap opera e ai film Matrix. Anche nei cartoni animati, a parte i Teletubbies, prodotto per i bambini di pochi mesi fino ai tre, quattro anni, la lotta tra il bene e il male è l'aspetto fondante dei racconti. Per citarne alcuni, Cenerentola, La bella addormentata nel bosco, Tom and Jerry, fino ai brutali ma simpatici Road Runner e Wile Coyote (Beep Beep e Vilcoyote). Togli uno di questi personaggi e crolla la narrazione, diventando una storia tediosa come una giornata grigia col raffreddore, passata a letto davanti alla TV. Più o meno quello che è diventato il cattolicesimo, lentamente e inesorabilmente, da cinquant'anni a questa parte. Oggi, la situazione è diventata paradossale: tutti assolti, da Maometto a Lutero, i veri nemici sono quei cattolici definiti fondamentalisti. Della serie, disturbo dissociativo dell'identità.

Ama tutti e perdona tutto. Questa è la frase che dovrebbe sintetizzare il Vangelo. Il messaggio della Chiesa non è più quello forte di Gesù Cristo, la lotta eterna dell'essere umano tra il bene e il male, ma quello del dialogo, dell'amore senza se e senza ma, del non giudicare, dell'accoglienza. In una parola, l'ideologia relativista. Cos'è rimasto del cattolico dopo cinquant'anni? Un fatalista, irrazionale e masochista.

La Fede abbandonata per commemorare l'eretico Lutero

Come tutti sanno Papa Bergoglio si recherà il 31 ottobre prossimo a Lund, in Svezia, per partecipare a una cerimonia congiunta luterano-cattolica di commemorazione dei 500 anni della Riforma protestante. Sul sito riscossacristiana.it il prof. Corrado Gnerre ha scritto alcune utilissime riflessioni sulla Riforma protestante e a queste rimando... E sia ben chiaro che commermorare un eretico è un atto di somma gravità, ovverosia uno SCANDALO! L'ennesimo della chiesa della misericodia bergogliana, frutto avvelenato del Concilio Vaticano II. 
p.Elia
 
Con il termine “Riforma” s’intende quella importante rivolta religiosa che diede vita al Protestantesimo. Rivolta che ebbe origine con Martin Lutero (1483-1546), il quale, nella notte del 31 ottobre del 1517, espose al pubblico 95 tesi con cui si scagliò contro la Chiesa cattolica.

Perché nacque la Riforma? Prima di tutto va negato ciò che solitamente si afferma e cioé che la Riforma sarebbe nata dalla cosiddetta “vendita delle indulgenze”. In quegli anni si costruiva la nuova Basilica di San Pietro e per finanziare i lavori si decise di raccogliere in tutta la cristianità offerte per lucrare indulgenze. In Germania l’operazione venne affidata ad un personaggio tutt’altro che edificante, Johan Tetzel. Ma attenzione: questo non fu il vero motivo della nascita della Riforma!

Un altro mito da sfatare è quello secondo cui Lutero avrebbe voluto solo “riformare” la Chiesa. Faccio un esempio per farmi capire. Se prendo un vaso prezioso molto impolverato, un conto sarebbe se mi limitassi a spolverarlo, facendolo tornare alla lucentezza originaria, altro se lo scagliassi a terra facendolo in mille pezzi e poi pretendessi di ricostruirlo a mio piacimento. “Riformare” significa tornare alla forma originaria (ri-formare); ebbene, Lutero non riformò ma distrusse tutto. Un solo esempio: su sette sacramenti ne conservò solo due: il Battesimo e l’Eucaristia (ma sarebbe meglio dire uno e mezzo, poi vedremo perché).

Ma a quale chiesa appartiene papa Bergoglio?

Su corrispondenzaromana.it un articolo del prof. Roberto de Mattei che analizza perfettamente gli ultimi avvenimenti (sconcertanti) della Chiesa di oggi.
p.Elia

Due ricorrenze si sovrappongono nel 2017: i 100 anni delle apparizioni di Fatima, avvenute tra il 13 maggio e il 13 ottobre 1917, e i 500 anni della rivolta di Lutero, iniziata a Wittenberg, in Germania, il 31 ottobre 1517. Ma cadono il prossimo anno anche altri due anniversari, di cui meno si parla: i trecento anni della fondazione ufficiale della massoneria (Londra, 24 giugno 1717) e i cento anni della Rivoluzione russa del 26 ottobre 1917 (calendario giuliano in uso nell’Impero russo: 8 novembre secondo il calendario gregoriano).

Eppure tra la Rivoluzione protestante e quella comunista, passando per la Rivoluzione francese, figlia della massoneria, corre un indissolubile filo rosso che Pio XII, nel celebre discorso Nel contemplare del 12 ottobre 1952, ha riassunto in tre fasi storiche, corrispondenti al protestantesimo, all’illuminismo e all’ateismo marxista: «Cristo sì, Chiesa no. Poi: Dio sì, Cristo no. Finalmente il grido empio: Dio è morto; anzi: Dio non è mai stato».

L'insegnamento di un vero Papa: Pio XII

Il blog chiesaepostconcilio.blogspot.it ha riportato uno stralcio del Discorso agli uomini dell'Azione Cattolica tenuto da Papa Pio XII il 12 ottobre 1952. Parole che smascherano non solo una società allo sbando ma anche e soprattutto la maggior parte del clero di oggi (autorità vaticane comprese) che è venuto meno al suo dovere di pascere il gregge del Signore. Che la Madonna ci protegga da questi pastori che hanno venduto l'anima al mondo e al demonio.
p.Elia
 
Non chiedeteci qual è il "nemico", né quali vesti indossi.
Esso si trova dappertutto e in mezzo a tutti; sa essere violento e subdolo.
In questi ultimi secoli ha tentato di operare la disgregazione intellettuale, morale, sociale dell'unità nell'organismo misterioso di Cristo. Ha voluto
- la natura senza la grazia;
- la ragione senza la fede;
- la libertà senza la autorità; talvolta
- l'autorità senza la libertà.

È un "nemico" divenuto sempre più concreto, con una spregiudicatezza che lascia ancora attoniti:
- Cristo sì, Chiesa no. Poi:
- Dio sì, Cristo no.
Finalmente il grido empio:
- Dio è morto; anzi:
- Dio non è mai stato.

Tempo di ciechi condotti da furfanti

Da chiesaepostconcilio.blogspot.it riprendo un articolo scritto da Roberto Pecchioli sul sito di Maurizio Blondet. Una lucida riflessione...
p.Elia

Alcuni farisei, che erano con lui, udirono queste cose e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?» Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane. (Gv 9, 38-41)

Dio acceca coloro che vuole perdere, scrisse il profeta Isaia. Il nostro è un tempo di accecati e di creduloni, guidati da mascalzoni e briganti. Non occorre scomodare l’Altissimo o attribuirgli colpe che non ha : i ciechi siamo noi, che ci siamo lasciati cucire gli occhi ed abbiamo regalato il nostro cervello ad esigentissimi padroni. Ben più vera è l’osservazione di Gilbert K. Chesterton, per cui l’umanità, da quando non crede più in Dio, è disposta a credere a qualsiasi cosa. Tranne alla realtà, aggiungiamo noi.

Un sociologo francese, Marc Ferro, ha scritto un libro, L’aveuglement, L’accecamento, ovviamente non tradotto nella nostra lingua, nel quale dà una lettura della storia recente dell’Europa e dell’occidente come di una vicenda di cecità, incapacità o testarda volontà di non vedere. Con la benda sugli occhi, prestiamo fede ad una visione della realtà che ci esenta dall’assumere responsabilità, prendere posizione, un eterno film rosa il cui titolo potrebbe essere l’imbarazzante frase di certe bandiere arcobaleno: Lasciateci in pace. Passiamo la vita ad evitare, fuggire, dimenticare, scansare la verità, abolire i fatti, vivere nell’attimo, nascondere il passato quanto il futuro. No, l’ accecamento non è opera di un Dio dispettoso o malvagio, ma di un pugno di briganti al cui servizio sta una legione di servi. Uno scrittore contemporaneo americano, Chuck Palahniuk ha espresso tutto ciò in un breve brano del romanzo Cavie: “Stiamo crescendo in una generazione di schiavi. Stiamo insegnando ai nostri figli l’impotenza.”

Esiste un piano organizzato per destabilizzare l’Europa

Precisa disamina del prof. Roberto de Mattei pubblicata su corrispondenzaromana.it Da leggere.
p.Elia

Ormai anche i più riluttanti cominciano ad aprire gli occhi. Esiste un piano organizzato per destabilizzare l’Europa attraverso l’invasione migratoria. Questo progetto viene da lontano. Fin dagli anni Novanta [...] Il piano era, e resta, quello di distruggere gli Stati nazionali e le loro radici cristiane, non per costruire un Superstato, ma per creare un non-Stato, un orrido vuoto, in cui tutto ciò che ha la parvenza di vero, di buono, di giusto, venga inghiottito nell’abisso del caos
La postmodernità è questa: non un progetto di “costruzione”, come era stata la pseudo-civiltà nata dall’umanesimo e dall’illuminismo e poi sfociata nei totalitarismi del XX secolo, ma una nuova e diversa utopia: quella della decostruzione e della tribalizzazione dell’Europa. Il fine del processo rivoluzionario che da molti secoli aggredisce la nostra civiltà è il nichilismo; il “nulla armato”, secondo una felice espressione di mons. Jean-Joseph Gaume (1802-1879).
Gli anni sono passati e l’utopia del caos si è trasformato nell’ incubo che stiamo vivendo. Il progetto di disgregazione dell’Europa [...] è divenuto un fenomeno epocale. Chi denunciava questo progetto veniva definito “profeta di sventura”. Oggi sentiamo dirci che si tratta di un processo inarrestabile, che deve essere “governato”, ma non può essere frenato.

Le parole di Bergoglio e quelle di un Santo Papa

Chi sono io per giudicare un gay?...bene, cominciamo intanto col chiarire cos'è il peccato contro natura. San Pio V, il grande Papa domenicano, in due Costituzioni lo condannò solennemente e proibì severamente l’omosessualità. E papa Pio V era un Santo, giova ricordare!
p.Elia
 
Avendo noi rivolto il nostro animo a rimuovere tutto quanto può offendere in qualche modo la divina maestà, abbiamo stabilito di punire innanzitutto e senza indugi quelle cose che, sia con l’autorità delle Sacre Scritture che con gravissimi esempi, risultano essere spiacenti a Dio più di ogni altro e che lo spingono all’ira: ossia la trascuratezza del culto divino, la rovinosa simonia, il crimine della bestemmia e l’esecrabile vizio libidinoso contro natura; colpe per le quali i popoli e le nazioni vengono flagellati da Dio, a giusta condanna, con sciagure, guerre, fame e pestilenze. (…) Sappiano i magistrati che, se anche dopo questa nostra Costituzione saranno negligenti nel punire questi delitti, ne saranno colpevoli al cospetto del giudizio divino, e incorreranno anche nella nostra indignazione. (…) Se qualcuno compirà quel nefando crimine contro natura, per colpa del quale l’ira divina piombò su figli dell’iniquità, verrà consegnato per punizione al braccio secolare, e se chierico, verrà sottoposto ad analoga pena dopo essere stato privato di ogni grado”. (San Pio V, Costituzione Cum primun, del 1° aprile 1566, in Bullarium Romanum, t. IV, c. II, pp. 284-286).

Che strano...

Ripropongo un articolo comparso su radiospada.org scritto nel settembre scorso da Danilo Quinto, ex tesoriere dei Radicali. La sua vicenda è utile per capire come va (a rotoli) il mondo e con esso l'attuale clero cattolico (non tutto ovviamente, ma la sua maggior parte senza dubbio). A Danilo Quinto (daniloquinto.tumblr.com) il nostro sostegno nella preghiera. 
p.Elia
 
La notizia è di qualche giorno fa. Non so se interessa a qualcuno, ma ho deciso di renderla pubblica perché è giusto che sia così. Ringrazio chi mi consente di farlo.

Subirò un processo per diffamazione per aver scritto nel mio primo libro di oltre 4 (quattro!) anni fa, Da servo di Pannella a figlio libero di Dio, espressioni del tutto innocue, che chiunque può giudicare.

Non è il primo processo che subisco per una denuncia dei radicali. Ne fecero un’altra, subito dopo l’apertura della causa di lavoro nei loro confronti – che poi naturalmente persi, senza vedermi riconosciuti i miei diritti. In quell’occasione, fui condannato a 10 mesi, con pena sospesa e non menzione, per appropriazione indebita. L’accusa era quella di aver sottratto le somme dei miei stipendi, sulle quali ho pagato le tasse, rispetto alle quali chi le ha erogate non aveva mai fatto nessun rilievo negli anni in cui ero Tesoriere. I bilanci erano stato approvati dai congressi con le relazioni dei revisori dei conti. In giurisprudenza si chiama consenso dell’avente diritto. Affrontai il processo, chiedendo l’anticipo della discussione dell’appello, rinunciando di fatto alla prescrizione.

Sant'Alfonso contro la falsa pace di Assisi

Lo scandalo degli incontri di preghiera della chiesa cattolica con tutte le false religioni ad Assisi. Ecco le parole di Sant'Alfonso Maria de' Liguori.
p.Elia 
 
Essi dicono: "Iddio vuole la pace comune". E chi lo nega? ma non la vuole con discapito della Sua fede; Egli ch'è il principe della pace, la vuole, e ci comanda di conservarla con noi e cogli altri: "Inquire pacem, et persequere eam". 
Ma di qual pace intende parlare il Signore? Parla della pace vera, che si acquista e si mantiene coll'esercizio delle virtù: "Fiat pax in virtute tua".Parla di quella pace che si ottiene collo stare unito con Dio e col prossimo; e questa ci conduce poi alla felicità eterna. Non parla già della pace falsa, che si suppone ottenersi col tollerare coloro che voglion credere ed operare a lor piacere contro quel che Dio ha rivelato; questa è la pace degli empi che dormono nella lor perdizione; questa pace di morte non la vuole il nostro Salvatore, ma Egli è venuto a discacciarla dalla terra: "Nolite arbitrari (disse), quia pacem venerim mittere in terram: non veni pacem mittere, sed gladium". 
S. Luca invece di "gladium" scrisse "separationem"; sicché Gesù Cristo è venuto a separare gl'infedeli da' fedeli, acciocché i fedeli non si perdano col comunicare cogl'infedeli, come spiega lo stesso s. Luca, dicendo: "Cum autem vadis cum adversario tuo ad principem, in via da operam liberari ab illo, ne forte trahat te ad iudicem, et iudex tradat te exactori, et exactor mittat te in carcerem". Ecco il precipizio, al quale conduce la tolleranza col comunicare coi nemici della fede.

Alleanza Cattolica e la sua deriva conclamata

Da unavox.it riprendo un articolo di Giovanni Servodio che tratta di Alleanza Cattolica. Questa sorta di organizzazione, fino a poco tempo fa retta dall'intoccabile e "venerato" prof. Introvigne (di cui se ne sono perse le tracce tutto d'un tratto...), continua a dare prova della sua completa deriva in campo religioso (soprattutto) e non solo... Dunque, diffidare altamente e lasciare questi tali al loro destino... 
p.Elia

Quando abbiamo letto la “Lettera agli amici” distribuita da Alleanza Cattolica e firmata da Marco Invernizzi, siamo rimasti allibiti. Non che noi si abbia particolare dimestichezza con gli scritti prodotti negli ultimi anni da Alleanza Cattolica, ma abbiamo sempre considerato questa benemerita organizzazione come un porto dove tanti cattolici per anni si sono trovati al riparo dal maremoto che ha travolto la pratica della fede a partire dagli anni ’70.
Vero è che negli ultimi decenni si sono aperte delle vistose brecce in questo rifugio, ma mai avremmo pensato di arrivare a leggere una confessione di resa incondizionata come questa “Lettera agli amici” del 13 settembre 2016.

Sconcertati, abbiamo subito chiamato alcuni vecchi amici di Alleanza Cattolica e ci siamo sentiti apostrofare: “ma dove vivi?… non lo sai che ormai Alleanza Cattolica è diventata ‘alleata dei neocattolici’!”
Un po’ mortificati, e un po’ dispiaciuti, ci siamo detti che saremmo venuti meno al nostro dovere di correzione fraterna se non avessimo vergato queste righe.
Eccoci dunque ad assolvere questo penoso dovere.
Lo faremo riportando lo scritto per intero e commentando i punti salienti di questa “lettera” di Marco Invernizzi: dal maggio scorso “reggente nazionale” dell’organizzazione.

Il magistero è irreformabile

Ho letto tempo fa sul bollettino Sì Sì No No una puntuale riflessione sull'irreformabilità del magistero, in occasione del viaggio di papa Bergoglio in America Latina. L'articolo evidenzia lucidamente le caratteristiche dell'attuale pontificato, lontano anni luce dall'insegnamento lasciatoci da Nostro Signore. Risulta ovvia la conseguente quanto neccesaria presa d'atto della realtà, affinchè ci si svegli dallo stordimento, si abbandonino i lupi travestiti da agnelli e ci si metta alla ricerca della Verità. La Provvidenza ci verrà incontro.
p.Elia 
Non sarebbe strettamente necessario ricordare che il comunismo è stato autorevolmente condannato dalla Chiesa cattolica, se le vicende legate al recente viaggio di Francesco I nell’ America Latina non avessero riproposto in termini singolarmente drammatici il problema della radicale discontinuità tra la “prassi” post-conciliare e la Tradizione.

Sembra di poter affermare che l’attuale pontificato, risolvendosi in una prospettiva che svaluta la centralità della dimensione soprannaturale a vantaggio di una “teologia” gravida di connotazioni secolarizzanti, proclivi a valorizzare la “povertà” quale condizione privilegiata per la realizzazione della “giustizia sociale”, abbia concorso al rafforzamento delle velenose tendenze filo-marxistiche che, a partire dal concilio Vaticano II, hanno funestato la vita della Chiesa.

Le inconcepibili indulgenze manifestatesi in seno al mondo “cattolico” per un’ideologia, i cui risvolti criminosi – spesso colpevolmente taciuti o disinvoltamente camuffati – discendono in forma immediata e inequivoca dalla sua satanica negazione della Verità e del Bene, rappresentano il risultato di una progressiva falsificazione della carità, ridotta a vuota istanza filantropica.

Omelia di mons. Marcel Lefebvre del 29 agosto 1976 pronunciata nella ormai storica S. Messa di Lille (FR).

Semplicemente, alla Chiesa di oggi manca un Mons.Lefebvre, un vescovo veramente sorretto dalla Fede e così straordinariamente sicuro di sè solo perchè fu assolutamente sicuro di Dio.
Dove sono, in questi nostri tempi, i pastori che difendono la Verità e si preoccupano della salute del gregge a loro affidato?
p.Elia

Miei cari amici, miei cari confratelli, miei cari fratelli,

Prima di rivolgervi alcune parole di esortazione, vorrei dissipare dei malintesi, e prima di tutto su questa stessa riunione.

Voi potete vedere, dalla semplicità di questa cerimonia, che non abbiamo affatto preparato una cerimonia che avrebbe riunito una folla come quella che si trova in questa sala. Avevamo pensato che avremmo celebrato la Santa Messa del 29 agosto, come si era convenuto, in mezzo a qualche centinaio di fedeli della regione di Lille, come io faccio frequentemente in Francia, in Europa e anche in America, senza storia. Ed ecco che tutt’a un tratto questa data del 29 agosto è divenuta, per la stampa, per la radio, per la televisione, come una specie di manifestazione che somiglierebbe – dicono – ad una sfida. Ebbene, no! Questa manifestazione non è una sfida. Questa manifestazione siete voi che l’avete desiderata, cari fedeli, cari fratelli, che siete venuti qui da lontano. Perché? Per manifestare la vostra Fede cattolica. Per manifestare il vostro desiderio di pregare e di santificarvi come hanno fatto i nostri padri nella Fede, come hanno fatto generazioni e generazioni prima di noi.

I tre mezzi supremi della dissoluzione in corso

Una riflessione di Massimo Viglione su civiltacristiana.com
p.Elia
 
«Mentire è un vizio che conduce al male, ma è davvero una gran virtù quando è rivolta al bene. Perciò sii più virtuoso che mai. Si deve mentire come il diavolo, non timidamente, non di tanto in tanto, ma audacemente e sempre». Voltaire, lettera a Thiriot

Le ragioni per le quali il nostro mondo sta andando verso la dissoluzione e il nichilismo assoluto sono molteplici, ma ve ne sono tre fondamentali, su cui si basano tutte le altre.
Perché i dissolutori sanno che possono dire qualsiasi folle o ridicola menzogna (che i bambini di un anno hanno bisogno di sesso e quindi la pedofilia pacifica va accettata, o che è giusto cantare a ballare “Gelato al cioccolato” durante la Messa, o che l’Islam è una religione di pace, o che l’Italia è un paese proiettato verso il futuro, o che gli insetti sono buoni, e così via), che prima o poi, a furia di essere detta e ridetta, sarà da alcuni accettata, da molti difesa, da quasi tutti infine inverata;

Per conservare e difendere la nostra Fede (nell'attuale crisi della Chiesa)

Padre Calmel scriveva: "Ciò che sarà sempre possibile nella Chiesa, cioè che la Chiesa assicurerà sempre, nonostante i tentativi diabolici della nuova Chiesa post-vaticanesca, è questo: tendere alla santità realmente, potersi istruire, in un gruppo reale anche se molto piccolo, sulla dottrina immutabile e soprannaturale, sotto un'autorità reale e conservando la sicurezza che resteranno sempre dei veri sacerdoti e dei Vescovi fedeli, che non avranno dimissionato nelle mani delle commissioni e della collegialità.
Mi sembra che il mezzo per permettere alla battaglia cristiana di raggiungere la sua massima espansione, evitando i conflitti interni e le rivalità esterne, è quello di condurla per piccole unità, che si aiutino se necessario, ma che si rifiutino di far parte di non so quali organizzazioni sistematiche e universali.
In queste varie unità, come una modesta scuola, un umile convento, una confraternita di pietà, un piccolo gruppo di famiglie cristiane, un'organizzazione di pellegrinaggi, l'autorità è reale e indiscussa; il problema del capo praticamente non si pone; l'opera da svolgere è precisa. Si tratta solamente di andare fino in fondo alla propria grazia e alla propria autorità nella piccola sfera della quale si ha certamente la responsabilità, tenendosi uniti, senza grandi organizzazioni amministrative, a coloro che fanno la stessa cosa
". (Breve apologia della Chiesa di sempre) 
p.Elia 

Comunicato della >Corsia dei Servi, 26/08/2016

Non vi è dubbio che a partire dal Concilio Vaticano II un profondo cambiamento si è verificato nella Chiesa cattolica. Quale tipo di cambiamento? L'albero si riconosce dai frutti, come insegna il Vangelo: “Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni”. (Mt 7, 16-18;cfr anche Lc 6, 43-45).

Uno dei frutti di questo cambiamento riguarda l'incontestabile fatto che a partire dal Concilio Vaticano II il cattolico debba sentirsi continuamente messo nella necessità di scegliere tra Verità ed ubbidienza.

Come ti distruggo la Chiesa con nonchalance

Brillante articolo di Matteo Donadoni su campariedemaistre.com
p.Elia

Porto una “chin curtain”. Se fosse rosso carota sembrerei Paddy, l’irlandese qualunque. De facto si può dire che è una barba islamica. Non per nulla il mio parroco mi ha sfottuto per anni con un ridacchiato «sei un talebano cattolico”. Come se potesse esistere. Certo, se fossi un buon cattolico sarei un fondamentalista cattolico, in fondo, fondamentalista è solo colui che si rifà ai fondamenti: un fondamentalista matematico si rifà ad Euclide, la cui rigorosa teoria geometrica, gli “Elementi”, si basa su presupposti dogmatici (il punto non ha dimensioni, la retta è infinita e composta da infiniti punti, e perfino il segmento, che è finito, è composto da punti infiniti, e via discorrendo). Non per questo un euclideo anche solo abborracciato se ne va in giro a sgozzare o tirar pistolettate ai seguaci di Nikolai Lobacevskij (1792 – 1856). 
 
Il fondamentalismo religioso è l’atteggiamento di purificazione della fede tramite il ritorno ai principi fondanti la religione data. Se, nella fattispecie, prendessimo in esame la religione ebraica nella sua compiutezza messianica, e cioè il cattolicesimo, bene, i fondamenti cattolici sono Gesù e il suo Vangelo, soprattutto. Mi sento di affermare con certezza pressoché totale che Gesù Cristo è assolutamente fondamentalista riguardo a se stesso. [...]

Le parole di Mons.Lefebvre...Chi ha orecchi da intendere...

Una domanda, di questi tempi, dobbiamo continuamente porre a noi stessi: possiamo affermare con obiettività e sincerità che la Chiesa postconciliare, nata dal Concilio Vaticano II, con i suoi atti e con le sue parole, con le sue interpretazioni della dottrina lasciataci da Nostro Signore Gesù Cristo...è oggi cattolica? In altre parole: la Chiesa postconciliare insegna ciò che la Chiesa insegnava fino al Concilio Vaticano II? Basta un semplice paragone e presto fatto avremo la risposta certa. Da qui dovremo prendere la nostra decisione di rimanere o meno fedeli a Cristo. La salvezza della nostra anima dipenderà da questo.
p.Elia 
 
"Che la Chiesa Conciliare è una Chiesa scismatica, perché rompe con la Chiesa Cattolica quale è sempre stata. Essa ha i suoi nuovi dogmi, il suo nuovo sacerdozio, le sue nuove istituzioni, il suo nuovo culto, tutti già condannati dalla Chiesa in molti documenti, ufficiali e definitivi.
Questa Chiesa Conciliare è scismatica, perché ha preso per base per il suo aggiornamento, principi opposti a quelli della Chiesa Cattolica, come la nuova concezione della Messa espressa ai numeri 5 della Prefazione al [decreto] Missale Romanum e 7 del suo primo capitolo, che attribuisce all’assemblea un ruolo sacerdotale che non può esercitare; come similmente il naturale — vale qui a dire divino — diritto di ogni persona e di ogni gruppo di persone alla libertà religiosa.

I ministri indegni...

Ecco le parole di Santa Caterina da Siena riportate nel Dialogo della Divina Provvidenza in merito ai sacerdoti e religiosi indegni. Sono parole attualissime in questo nostro tempo in cui una moltitudine di sacerdoti, vescovi e interi ordini religiosi hanno di fatto abbandonato la religione cattolica per propagare l'eresia modernista. La cosiddetta "pastorale" del Concilio Vaticano II è, di fatto, la negazione concreta della Dottrina di Cristo, soppiantata dall'ideologia modernista che ha al suo centro l'uomo e il suo orgoglio, così come accadde ad Adamo ed Eva, vinti dal Serpente. Oggi il demonio ha conquistato la maggior parte del clero che si dice cattolico. Per i fedeli, l'unica strada per salvarsi l'anima è dunque quella di mettersi alla ricerca dei veri sacerdoti e religiosi cattolici, di mettersi alla ricerca dei luoghi ove si celebra la Messa tridentina (che è vera Santa Messa cattolica), di mettersi alla ricerca della vera Dottrina, della Tradizione custodita dalla Chiesa...la Provvidenza farà il resto!
E per chi ancora nutrisse dei dubbi, legga le parole di Santa Caterina ispirate da Dio. 
p.Elia

Ora fa attenzione, carissima figlia, perchè ti voglio mostrare la vita scellerata di alcuni di loro, e parlartene affinchè tu e gli altri miei servi abbiate più motivi per offrirmi umili e continue preghiere per loro. Da qualsiasi lato tu ti volga, secolari e religiosi, chierici e prelati, piccoli e grandi, giovani e vecchi, e gente d'ogni specie, altro non vedi che le offese ch'essi m'arrecano; e da tutti si eleva un fetore di peccato mortale. Questo fetore a me non porta alcun danno, nè può nuocermi, ma molto danno fa a loro stessi....

[…] Figlia mia, ascolta con dolore e amarezza di cuore! dove essi hanno posto il loro principio e che cosa considerano loro fondamento? l'hanno posto nell'amor proprio, nell'amore di se stessi, donde è germogliato l'albero della superbia, madre della indiscrezione. Poichè, infatti, sono senza discrezione, attribuiscono a se stessi l'onore e la gloria andando in cerca di gradi elevati, amando gli ornamenti e con ciò mi arrecano offesa e vergogna! E attribuiscono a se stessi ciò che non appartiene a loro, mentre danno a me quello che non è mio; a me infatti si deve l'onore e la gloria, e lode al mio Nome; a loro si deve l'odio della propria sensualità e la vera conoscenza di sè, che si ottiene quando ci si reputa indegni del grandissimo ministero ricevuto da me; essi invece fanno al contrario....

La Messa riformata e imposta dal Concilio Vaticano II

Il 27 novembre 1969, tre giorni prima della data fatidica in cui entrò in vigore il Novus Ordo Missae (fabbricato dal Concilio Vaticano II) padre Calmel espresse il suo rifiuto con una dichiarazione d’eccezionale portata, resa pubblica sulla rivista Itinéraires. Rileggiamo le sue parole perchè la chiarezza e il coraggio della Fede appartengono a uomini santi (come lo fu mons. Lefebvre, altro apostolo di Nostro Signore Gesù Cristo). Apriamo gli occhi sulla sciagura che è stata per la Chiesa il Concilio Vaticano II e soprattutto non lasciamoci più ingannare da quel clero che ha imposto ai fedeli una nuova religione, non più cattolica ma modernista e protestante. Ritorniamo alla S.Messa "di sempre", riscopriamo la Fede, ritorniamo alla Verità... per la salvezza della nostra anima.  
p.Elia 
Mi attengo alla Messa tradizionale – dichiarò padre Calmel –, quella che fu codificata, ma non fabbricata, da San Pio V, nel XVI secolo, conformemente ad un uso plurisecolare. Rifiuto dunque l’Ordo missae di Paolo VI.
Perché? Perché, in realtà, questo Ordo Missae non esiste. Ciò che esiste è una rivoluzione liturgica universale e permanente, permessa o voluta dal Papa attuale, e che riveste, per il momento, la maschera dell’Ordo Missae del 3 aprile 1969. È diritto di ogni sacerdote rifiutare di portare la maschera di questa rivoluzione liturgica. E stimo mio dovere di sacerdote rifiutare di celebrare la messa in un rito equivoco.
Se accettiamo questo nuovo rito, che favorisce la confusione tra la Messa cattolica e la cena protestante – come sostengono i due cardinali (Bacci e Ottaviani) e come dimostrano solide analisi teologiche – allora passeremmo senza tardare da una messa intercambiabile (come riconosce, del resto, un pastore protestante) ad una messa completamente eretica e quindi nulla. Iniziata dal Papa, poi da lui abbandonata alle Chiese nazionali, la riforma rivoluzionaria della messa porterà all’inferno. Come accettare di rendersene complici?

Dichiarazione di don Nicola Bux circa le affermazioni del card. Bagnasco riguardo alla c.d. preghiera degli imam nelle chiese cattoliche

Alle parole sconcertanti del card. Bagnasco (e non dico altro sebbene mi stia ribollendo il sangue nel costatare l'impegno certosino di questi "pastori" di Santa Romana Chiesa nel distruggere tutto ciò che è autenticamente cattolico), leggo una dichiarazione/risposta rilasciata da don Nicola Bux che, se non altro, ha il pregio di entrare nel merito della questione citando fonti precise. Nel silenzio generale degli uomini di Chiesa distratti (per non dire vili e codardi), almeno un sacerdote si è degnato di puntualizzare pubblicamente la questione. 
p.Elia 
 
A proposito delle dichiarazioni, apparse sulla stampa, di S. Em.za il card. Bagnasco, Presidente della CEI, riguardo al gesto di alcuni esponenti musulmani (pochissimi in realtà) di “partecipare” alle Sante Messe della scorsa Domenica 31 luglio, secondo il quale si tratterebbe di un “gesto enorme”, “sostegno cruciale” per isolare i terroristi e che sarebbero incomprensibili – a suo modo di vedere – le critiche dei cattolici agli imam in chiesa, rispettosamente faccio presente che il fatto si configura come violazione della communicatio in sacris (v. can. 844 c.i.c.). Essa, si ricorda, è consentita, a determinate condizioni e con molte cautele, ai cattolici solo con i cristiani ortodossi e con gli evangelici, secondo le disposizioni del Direttorio Ecumenico del 1993 (cfr. nn. 122-128 circa la Condivisione di vita sacramentale con i membri delle varie Chiese orientali; nn. 129-136 circa la Condivisione di vita sacramentale con i cristiani di altre Chiese e comunità ecclesiali).
In nessun caso ciò è consentito con i non cristiani
.

La verità mutilata

Tratta dal sito sisinono.org ripropongo una lucida e puntuale riflessione su quanto sta accadendo oggi nella Chiesa. 
p.Elia

Soltanto la sprovvedutezza o la malafede di osservatori superficiali, accreditando l’unanime plauso mediatico che avvolge gli atti del pontificato di Bergoglio, potrebbe far ritenere che oggi si delinea una rinnovata affermazione della Chiesa e della Sua missione apostolica.

Una conclusione simile risulta decisamente smentita dai clamori propagandistici che i corifei del secolarismo riservano alle parole di un Papa deciso a sovvertire la costituzione gerarchica della Chiesa e a tramutare la Fede in un vago sentimentalismo filantropico, che fornisce un comodo alibi alle mire dominatrici del mondialismo avanzante.

Chi, invece considera la missione divinamente conferita al Vicario di Cristo, di preservare con vigile intransigenza il Depositum Fidei, non può non rimanere costernato, ad esempio, dinanzi a talune dichiarazioni rilasciate da Francesco I ai giornalisti durante il suo viaggio di ritorno dal Messico (febbraio 2016). Richiesto di un giudizio circa la legalizzazione delle “unioni civili” e delle adozioni di bambini da parte di coppie omosessuali in Italia, egli si è detto contrario ad interferire nelle vicende politiche [?] interne. Così a fronte del satanico progetto perseguito dalle democrazie, ostili all’ordine naturale che fonda una pacifica e armoniosa convivenza civile, la suprema autorità ecclesiastica preferisce arroccarsi in un silenzio complice.

Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. Si salvi chi può!

Da unavox.it riporto un articolo che mette in luce l'ultima performance di Nunzio Galantino, nominato da Papa Bergoglio segretario generale della CEI. Praticamente un disastro, come ci si può rendere conto leggendo qui sotto. 
p.Elia
 
L’informazione è ripresa da Avvenire del 30 luglio, da cui riportiamo per esteso - con qualche neretto nostro - a scanso di equivoci:
“Preghiera e fraternità: sono i due temi al centro dell’omelia di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, nella Messa celebrata in una domenica mattina di caldo sole estivo nella chiesa di San Bernardino a Cracovia, accanto a Casa Italia, per responsabili e animatori della struttura al servizio dei pellegrini italiani, presenti le prime avanguardie dei ragazzi in arrivo dal nostro Paese … Galantino ha commentato il brano biblico della supplica di Abramo per salvare Sodoma, “una città sulla quale nessuno avrebbe scommesso niente, eccetto Abramo”. Infatti, fa notare Galantino alle centinaia di giovani che gremiscono la bella chiesa barocca a ridosso della collina del Wawel, “la sua preghiera di intercessione e la sua voglia di osare salvano Sodoma. La città è salva perché ci sono i giusti, anche se pochi; ma la città è salva soprattutto perché c’è Abramo, uomo di preghiera, che non fa da accusatore implacabile, non parla contro ma parla a favore. Abramo, uomo di preghiera, non denuncia i misfatti, ma annuncia la possibilità di qualcosa di nuovo. Abramo, uomo di preghiera, annuncia e invita a guardare alle possibilità positive. Abramo, uomo di preghiera, è un instancabile cercatore di segni di speranza da presentare al Signore perché li valorizzi”.
Siccome si tratta del segretario generale della CEI è presumibile che egli usi una Bibbia diversa da quella che usano i semplici fedeli, magari una Bibbia che si è fatto stampare apposta con l’aiuto di Bergoglio che l’ha voluto a questo posto di responsabilità e che se l’è portato dietro fino a Cracovia per fargli declamare omelie come questa che abbiamo riportato.

Una lettura indispensabile

Per rimanere saldi nella Fede e non rischiare la deriva in questi tempi di profonda crisi della Chiesa, flagellata dai maneggi e dalle eresie di molti sacerdoti, vescovi e religiosi, consiglio vivamente la lettura di un breve testo scritto da Padre Roger Thomas Calmel dal titolo "Breve apologia della Chiesa di sempre" (Editrice Ichthys). Alcuni capitoli sono reperebili sul sito della > Corsia dei Servi
Ne riporto qui sotto uno stralcio (il libro è acquistabile sul sito della > FSSPX)
p.Elia

D’altra parte, il soprannaturale non si può né volatilizzare né modificare: esso è fermo e preciso; ha un volto determinato, una configurazione completa e definitiva: dopo l’Incarnazione del Verbo, dopo la Croce redentrice e la discesa dello Spirito Santo, il solo soprannaturale che esiste è cristiano e cattolico. Esso è reale solo in Christo Jesu et Virgine Maria et Ecclesia Christi. Perciò se ancora si conserva nel proprio animo il punto di vista del Vangelo di Gesù Cristo e dei primi venti Concili, si vede con tutta chiarezza ciò che ricaccia nel niente la chimera dell’unità ecumenica: l’obbligo di piegare il ginocchio davanti al Figlio dell’Uomo, autore e dispensatore sovrano della salvezza, sì, ma unicamente nell’unica Chiesa da Lui fondata.

Oggi che la Chiesa è avvolta dalle nebbie e dai fumi dell’infernale modernismo, confessare la fede nella Chiesa, nei suoi dogmi e nei suoi Sacramenti, consiste nel mantenere intatte le definizioni ed i riti tradizionali, perché questi sono leali e veritieri e non danno adito a nessuna ambiguità. Confessare la fede nella Chiesa di fronte al modernismo, essere contenti di poter soffrire per rendere una bella testimonianza alla Chiesa ovunque tradita, significa vegliare con lei nella sua agonia o vegliare con Gesù, che continua, nella sua Chiesa afflitta e tradita, la sua agonia dell’Orto degli Olivi. Nella misura in cui saremo fedeli nel vegliare, inaccessibili al timore mondano e allo sconforto, sapremo per esperienza che la Santa Chiesa è un mistero di forza soprannaturale e di pace divina.

La critica al Papa che il Signore ci ha inflitto: giusta o sbagliata?

Da unavox.it riprendo un articolo a firma Belvecchio che ha il pregio di evidenziare alcuni aspetti relativi alla questione se è lecito ad un cattolico criticare o meno ciò che dice e compie il Papa. Sottolineo alcuni passaggi importanti.
p.Elia
 
A certi cattolici sembra dispiacere che questo papa sia oggetto del fuoco incrociato di zelanti tradizionalisti, di preoccupati conservatori, di perplessi moderati, di stupiti modernisti e perfino di agitati protestanti… insomma di tutti. E forse la preoccupazione di certuni nasce proprio da questa pioggia di richiami critici, piuttosto che dalla preoccupazione di vedersi criticato il Papa. [...]

In realtà, il dramma non sta nelle critiche al Papa o nella leggerezza con cui questi le provoca, sta piuttosto nell’impatto intellettuale e psicologico che i gesti, le azioni e le parole di questo papa producono nell’animo dei fedeli cattolici, insieme con la disposizione d’animo che procurano nei non cattolici.
Detto così sembrerebbe che questo papa abbia un carisma formidabile, in grado di incidere sul sentire del mondo intero; in effetti, però, si tratta solo del fascino dell’orrido, del male, dello scomposto, che oggi costituiscono i nuovi parametri di tendenza e per i quali Francesco/Bergoglio sembra essere tagliato a pennello.

In effetti, quello che dovrebbe preoccupare tanti cattolici non è tanto la “critica al Papa”, quanto il “successo d’opinione” che riscuote Bergoglio. E non c’è bisogno di scomodare i Vangeli per considerare quanto sia un cattivo segno questo plauso del mondo: basta guardarsi intorno e usare un minimo di buon senso per rendersi conto che l’approvazione del mondo in cui oggi viviamo equivale al riconoscimento che le menti e i cuori di coloro che la provocano sono informati dalla vena dissolutoria e dalla perfidia.

Lutero è stato una medicina per la Chiesa. Parole di Papa Bergoglio!

Scritto da Sandro Magister riprendo un articolo postato su chiesa.espressonline.it Ennesimo campanello d'allarme su dove sia indirizzata oggi la Chiesa cattolica. L'eresia è ormai manifesta!
p.Elia

Roma, 22 luglio 2016 – Nell'allarmata lettera che tredici cardinali di cinque continenti si apprestavano a consegnare a papa Francesco all'inizio dell'ultimo sinodo, essi lo mettevano in guardia dal portare anche la Chiesa cattolica al "collasso delle chiese protestanti liberali nell’epoca moderna, accelerato dal loro abbandono di elementi chiave della fede e della pratica cristiana, in nome dell'adattamento pastorale": > Tredici cardinali hanno scritto al papa. Ecco la lettera (12.10.2015)

Poi in extremis i tredici cancellarono queste due righe dalla lettera effettivamente messa nelle mani del papa. Ma oggi le riscriverebbero pari pari, visto l'idillio sempre più marcato che si sta sviluppando tra Francesco e i seguaci di Lutero.

Il 31 ottobre Jorge Mario Bergoglio volerà in Svezia, a Lund, accolto dalla locale vescovo donna, per festeggiare assieme alla Federazione luterana mondiale i cinquecento anni della Riforma protestante. E più s'avvicina quella data, più il papa manifesta simpatia per il grande eretico.

Nell'ultima delle sue conferenze stampa volanti, di ritorno dall'Armenia, ha tessuto l'elogio di Lutero. Ha detto che era animato dalle migliori intenzioni e che la sua riforma fu "una medicina per la Chiesa", sorvolando sulle divergenze dogmatiche essenziali che da cinque secoli contrappongono protestanti e cattolici, perché – sono sempre parole sue, questa volta dette nel tempio luterano di Roma – "la vita è più grande delle spiegazioni e interpretazioni": > Conferenza stampa…

L’ ecumenismo di santa Faustina Kowalska

Da civiltacristiana.com riprendo un articolo del prof. Corrado Gnerre. Si parla di ecumenismo. Con chiarezza.
p.Elia

Negli ambienti ecclesiali – soprattutto nelle aule delle università teologiche e dei seminari – si respira l’aria che si respira un po’ dappertutto nei nostri tempi: l’aria del conoscere senza capire, di credersi esperti senza alcuna esperienza, di sentirsi “dottori” senza aver mai studiato… Per gli italiani poi si dice che è un popolo di sessanta milioni di commissari tecnici della nazionale di calcio, il che è quanto dire.

Ma torniamo agli ambienti ecclesiali, alle aule delle università teologiche e dei seminari, un esempio è sotto gli occhi di tutti: l’ecumenismo. Non sto qui adesso a operare distinguo tra vero e falso ecumenismo, tra corretto e scorretto ecumenismo (distinguo che pur dovrebbero essere fatti) mi limito a dire che quando si parla di questo argomento si fanno parlare tutti… Ma non si fanno parlare i Santi, che pur qualcosa (lo dico ovviamente in senso eufemistico) dovrebbero sapere sul punto.

Il motivo c’è ed è chiaro: perché i Santi parlano tutti in uno stesso modo, rifiutano quell’interpretazione estensiva dell’ecumenismo per cui, di fatto, ogni religione andrebbe bene per potersi salvare e per cui andrebbe condannato qualsiasi tipo di proselitismo. “Proselitismo”, parola che oggi-come-oggi sembra essere divenuta una sorta di bestemmia in certi ambienti ecclesiali, eppure letteralmente significa “far proseliti”, cioè “far seguaci”; come se Nostro Signore Gesù Cristo non abbia veramente detto: “Se qualcuno vuol venire dietro di me, prenda la sua croce e mi segua.” (Matteo 16).

Come dobbiamo comportarci?

Il mio articolo scritto per www.corsiadeiservi.it
p.Elia 

In questi tempi di apostasia in cui sono stati inghiottiti gran parte del clero cattolico (e che perciò cattolico non lo è più) e uno sterminato numero di fedeli che sciaguratamente si sono fatti seguaci di pastori privi di Fede, una domanda si presenta costantemente nel cuore di coloro che sono rimasti fedeli a Gesù Cristo, al Suo insegnamento, alla Sua Chiesa: un cristiano, un vero cattolico cristiano, cosa deve fare, come si deve comportare in un contesto del genere quando si hanno di fronte persone, anche amici e parenti, persino sacerdoti, vescovi e cardinali che si oppongono e addirittura contrastano la Verità? Come si deve reagire quando dinanzi si trovano persone che odiano la Tradizione e perseguitano con ingiurie, calunnie e profonde cattiverie quanti intendono essere fedeli a ciò che la Chiesa ha sempre detto e fatto?

Il cardinale Scola e il nuovo ordine mondiale

Il card.Scola di Milano ha gettato ormai la maschera. Ecco un prodotto del Concilio Vaticano II... Davvero imbarazzante la crisi interiore che viene costantemente palesata dai vescovi della neochiesa conciliare. Invece di strappare anime al demonio si accetta e persino si incita la costruzione di nuove moschee...Riprendo l'articolo di Danilo Quinto su daniloquinto.tumblr.com
p.Elia

Le perle dell’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, sulla questione islamica sono ormai innumerevoli. Sembra che Scola si senta investito di una missione: essere più realista del Re. Il Re dice che non esiste il Dio cattolico e Scola che fa?

Apre gli oratori cattolici ai musulmani. Difende la libertà di culto e dice: «la libertà di culto non è tale finché non ci sono luoghi di culto. Io non farei grandi problemi per i minareti, purché non lo facciano in piazza del Duomo». Aggiunge che il problema è pratico «perché bisogna vedere come prima cosa chi domanda la moschea e a quali condizioni. Se è una comunità effettiva, reale, unita oppure è un intervento dall’esterno, ad opera di altri Paesi. Una moschea deve essere fatta nel rispetto della storia della tradizione del Paese, perché il dialogo tra religioni non è sedersi attorno ad un tavolo, è accogliere con apertura i musulmani che sono qui». Striglia l’amministrazione milanese perché ha tergiversato sulla costruzione delle moschee: «La presenza di tante realtà musulmane a Milano ha avuto già delle verifiche tali e sufficienti da consentirci di procedere con maggiore decisione a risolvere questa questione. Bisogna che tutti quanti armati di buona volontà ci decidiamo a dare una soluzione a questa importante questione». «Nel rispetto – aggiunge, per salvare capra e cavoli - di vari elementi che sono il principio della libertà religiosa che domanda un luogo di culto, allo stesso tempo il rispetto della grande tradizione cristiana del nostro popolo e del contesto attuale di transizione segnato da elementi tragici nella garanzia di sicurezza da dare a tutti i cittadini». Chiede una festa nelle scuole per i bambini musulmani: «Non si deve rinunciare ai propri simboli ma includere anche quelli degli altri, per cui non dobbiamo togliere il presepe dalle scuole, ma se aumentano i bambini musulmani, bisogna prendere le loro feste e inserirle nella dimensione pubblica: spiegare, non vietare».
Queste perle dell’Arcivescovo di Milano hanno preparato il terreno al vero obiettivo. Che appartiene a Scola e a tutti coloro che, insieme a lui, nella Chiesa – in varie forme e a diversi livelli di responsabilità - si adoperano per negare la Regalità Sociale di Cristo e per sostituirla con disegni di carattere mondano. Che appartengono al mondo che è nemico di Cristo.

Ecumenismo? No: apostasia!

Ottima riflessione di Mauro Faverzani su corrispondenzaromana.it. Il paradosso di una Chiesa "cattolica" che si autoaccusa per i 500 anni di Lutero. Quando si dice del demonio che è entrato nella Chiesa...
p.Elia

Per l’occasione si è scomodato persino il presidente federale di Germania, Joachim Gauck, che, tra l’altro, è anche un pastore protestante. Proprio lui, lo scorso 18 febbraio, ha incontrato la presidenza del Dekt, Convegno dei protestanti, ed il ZdK, Comitato Centrale dei cattolici, nel corso di un lungo colloquio, durato un paio d’ore.
Si è fatto il punto sullo stato dell’ecumenismo nel Paese, sull’impegno socio-politico dei laici di ambedue le confessioni ed anche sul contributo offerto dai cristiani in generale allo stato di coesione interna della società tedesca. Infine, il discorso è caduto lì e non poteva essere diversamente, ovvero sull’anniversario della Riforma, sulla ricorrenza nel 2017 dei 500 anni dall’affissione delle famose 95 tesi sulla porta della cattedrale di Wittemberg ad opera di Martin Lutero.

Ma non ci si è limitati ad un aggiornamento sui preparativi, si è andati oltre: Gauck ha chiesto espressamente quale fosse il grado di collaborazione ecumenica tra cattolici e protestanti. Se il presidente italiano Mattarella o ancor più quello francese Hollande si fossero spinti a tanto, subito si sarebbe sentito urlare contro lo Stato confessionale.

Vittoria di un giorno di libertà

Riprendo da civiltacristiana.com l'articolo del prof. Massimo Viglione che condivido pienamente.
p.Elia

Non si tratta di fare gli euforici, né di immaginare che da oggi cambia tutto immediatamente, né di fare del sensazionalismo. Anzi, chi scrive sa bene che molti, pur ostili alla UE, troveranno le più svariate motivazioni per non esultare, anzi, per mettere in guardia. Alcune saranno anche giuste, altre solo in parte, altre del tutto insensate o fuorvianti.
Chi scrive sa bene che non sta tornando Carlo Magno…. Né può approvare esultanti quanto ridicoli commenti di futura restaurazione della civiltà cristiana… (figuriamoci…). E condivide pure in parte il fatto che le forze della dissoluzione sapranno comunque trarre vantaggio anche da una sconfitta.

Eppure… è fuori discussione che i signori camerieri di Bruxelles, quelli mai votati da nessuno e agli ordini di qualcuno che nessuno conosce, come le comparse note al grande pubblico (da Schult, Napolitano e Monti in giù), abbiano ricevuto una sventola fenomenale in faccia.
È fuor di dubbio che oggi è accaduto un evento democratico – e lo dice uno che non è certo un assertore della democrazia moderna –, nel senso che è stata punita con libero voto del popolo una oligarchia antidemocratica mai votata da nessuno.

Può un Papa esprimersi in questa maniera?

Il sito corrispondenzaromana.it riprende un articolo di John-Henry Westen (LifeSiteNews). Francamente viene davvero da piangere nel leggere le parole di un Papa così scandalosamente lontane dal vero insegnamento di Nostro Signore Gesù Cristo. 
p.Elia

La sbalorditiva introduzione del servizio della Radio Vaticana ufficiale sull’omelia di Papa Francesco di questa mattina dice così: “Papa Francesco giovedì ha messo in guardia contro una rigidità eccessiva, dicendo che quelli che nella Chiesa ci dicono: “è questo o niente” sono eretici e non cattolici. Ha fatto le sue considerazioni durante la Messa del mattino di giovedì, celebrata nel residence di Santa Marta.”

Ecco di seguito la sezione specifica dell’omelia a cui l’apertura del servizio fa riferimento:

Questo sano realismo della Chiesa cattolica: la Chiesa cattolica mai insegna ‘o questo, o questo’. Quello non è cattolico. La Chiesa dice: ‘Questo e questo’. ‘Fai la perfezione: riconciliati con tuo fratello. Non insultarlo. Amalo. Ma se c’è qualche problema, almeno mettiti d’accordo, perché non scoppi la guerra’. Questo sano realismo del cattolicesimo. Non è cattolico ‘o questo, o niente’: quello non è cattolico. Quello è eretico. Gesù sempre sa camminare con noi, ci dà l’ideale, ci accompagna verso l’ideale, ci libera da questo ingabbiamento della rigidità della legge e ci dice: ‘Ma, fate fino al punto che potete fare’. E lui ci capisce bene. E’ questo il nostro Signore, è questo quello che insegna a noi”.