Un amico mi gira l’agenzia (Zenit, cattolica) che annuncia: Papa Francesco premiato dai radicali come “Abolizionista dell’Anno 2015”. Chissà perché non mi indigno più. Sua Simpatia aderisce da anni a tutte le battaglie radicali. Pannella lo ama e ne è riamato, per non parlare di Emma Bonino, con cui ha dimostrato una calda vicinanza.
Ha parlato contro la pena di morte. Di più: s’è pronunciato anche contro l’ergastolo, “pena di morte nascosta”, fra gli applausi di Nessuno Tocchi Caino. In nome, della “suprema dignità della persona umana ”, il colpevole di omicidi efferati deve uscire presto dalla galera.
Trovo tutto ciò perfettamente logico e conseguente alle premesse. L’associazione che ha premiato il Papa si rallegra che siano sempre meno gli Stati che comminano la pena di morte. Ma ciò è conseguente al fatto che il potere statuale è stato assunto, oggi, da organizzazioni criminali quasi dovunque. E in ogni caso, lo Stato non si vive più come potere legittimo, giustificato ad esigere dai suoi cittadini il sacrificio supremo, perché li difende dalla tragicità della vita.
Ha parlato contro la pena di morte. Di più: s’è pronunciato anche contro l’ergastolo, “pena di morte nascosta”, fra gli applausi di Nessuno Tocchi Caino. In nome, della “suprema dignità della persona umana ”, il colpevole di omicidi efferati deve uscire presto dalla galera.
Trovo tutto ciò perfettamente logico e conseguente alle premesse. L’associazione che ha premiato il Papa si rallegra che siano sempre meno gli Stati che comminano la pena di morte. Ma ciò è conseguente al fatto che il potere statuale è stato assunto, oggi, da organizzazioni criminali quasi dovunque. E in ogni caso, lo Stato non si vive più come potere legittimo, giustificato ad esigere dai suoi cittadini il sacrificio supremo, perché li difende dalla tragicità della vita.