Nel solito silenzio generale degli aderenti alla neochiesa ecco servito un altro scandalo

Questa chiesa conciliare fa sempre più vomitare. Gli scandali si susseguono uno dopo l'altro con impressionante cadenza. Dopo Lutero, ora è il turno della riabilitazione di un altro eretico, il gesuita Pierre Teilhard de Chardin (leggasi a seguire articolo di Emmanuele Barbieri su corrispondenzaromana.it).
Di cosa siano diventati ormai da tanto tempo i Gesuiti è palese. La sciagura è quella di avere un papa che appartiene proprio alla Compagnia di Gesù...
Fino a quando nostro Signore permetterà tutto ciò?
p.Elia

L’iniziativa è ufficiale. Il 18 novembre l’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio della cultura ha approvato la richiesta a Papa Francesco di rimuovere il Monitum della Sacra Congregazione del Sant’Uffizio sulle opere di padre Pierre Teilhard de Chardin, S.J. Pochi giorni dopo è stata inoltrata al Papa la proposta di «considerare la possibilità di revocare il Monitum che dal 1962 è stato imposto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (già Sant’Uffizio) sugli scritti del P. Pierre Teilhard de Chardin SJ».

Nel comunicato del Pontificio Consiglio della Cultura, presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi, si legge: «Riteniamo che un tale atto non solo riabiliterebbe lo sforzo genuino del pio gesuita nel tentativo di riconciliare la visione scientifica dell’universo con l’escatologia cristiana, ma rappresenterebbe anche un formidabile stimolo per tutti i teologi e scienziati di buona volontà a collaborare nella costruzione di un modello antropologico cristiano che, seguendo le indicazioni dell’Enciclica Laudato Si’, si collochi naturalmente nella meravigliosa trama del cosmo».

Il Papa dittatore

Lettura consigliata (riprendo da marcotosatti.com)
p.Elia
 
Da qualche giorno è presente su Amazon un libro il cui titolo dice già tutto: “Il Papa dittatore”. L’autore è Marcantonio Colonna, che viene descritto come un laureato a Oxford, con una profonda esperienza nel campo della ricerca storica, e in altri campi. Vive a Roma dall’inizio del pontificato di papa Bergoglio, e ha – dice la breve biografia che accompagna l’opera – “stretti contatti con molte persone che lavorano in Vaticano”. Ci ha scritto un marcantonio colonna su gmail, consigliandoci il libro; gli abbiamo chiesto un incontro personale, che probabilmente non avrà mai luogo, se il nostro sospetto è fondato. E cioè che si tratti di un nobile pseudonimo, sotto il quale si cela qualcuno che preferisce non essere identificato. Non è escluso che si tratta di un non italiano, forse un anglosassone. Questo lo ipotizziamo dal fatto che di preferenza i suoi riferimenti sono a fonti in inglese. Chi segue Stilum Curiae sa che ci siamo occupati in maniera molto intensa e approfondita (e prima ancora su San Pietro e Dintorni, sulla Stampa) dei meccanismi interni della Curia ai tempi di Francesco, degli uomini e degli eventi nascosti che hanno portato alla situazione attuale.

Roma perderà la fede e diverrà la sede dell'Anticristo

Ecco cosa si trova oggi in Vaticano... Ma basta rileggere le parole della Madonna dette a Melania a La Salette nel 1846. La Madre di Nostro Signore disse CHIARAMENTE:
Nell'anno 1864, Lucifero ed un gran numero di demoni saranno sciolti dall'inferno: a poco a poco essi aboliranno la fede, e questo anche in persone consacrate a Dio; essi li accecheranno a tal punto che senza una grazia speciale, queste persone prenderanno lo spirito di questi angeli cattivi: numerose case religiose perderanno completamente la fede e causeranno la dannazione di molte anime. [...]
Ci saranno straordinari prodigi dovunque, perché la vera fede è stata spenta ed una falsa luce illumina il mondo. Guai ai principi della Chiesa che saranno occupati solo ad accumulare ricchezze su ricchezze, a difendere la propria autorità e a dominare con orgoglio! [...]
Sarà l'ora delle tenebre: la Chiesa passerà una spaventosa crisi. [...]
Dimenticata la santa fede di Dio, ogni individuo vorrà guidarsi da solo ed essere superiore ai suoi pari. L'autorità civile ed ecclesiastica sarà abolita, l'ordine e la giustizia saranno calpestati sotto i piedi. Si vedranno solo omicidi, odio, gelosia, menzogna e discordia, senza amore per la patria e per la famiglia. [...]
Un precursore dell'Anticristo, con le sue milizie prese da molte nazioni, muoverà guerra contro il vero Cristo, il solo Salvatore del mondo; egli spargerà molto sangue e cercherà di annullare il culto di Dio per essere considerato come un Dio. [...]
Roma perderà la fede e diverrà la sede dell'Anticristo. [...]
Queste parole profetiche sono confermate dalla chiesa conciliare che è una falsa chiesa cattolica. La Madonna disse che la Chiesa si sarebbe eclissata. E i tempi sono senza dubbio gli attuali che stiamo vivendo, con profonda costernazione. Riporto a tal proposito un articolo postato su corrispondenzaromana.it scritto da Emanuele Barbieri.
p.Elia

L’ultimo libro di Giancarlo Nuzzi, Peccato originale (Chiarelettere, Milano 2017) e due servizi della trasmissione televisiva “Le Iene” (puntate del 12 e 20 novembre 2017), offrono un agghiacciante quadro sulla potenza della lobby gay in Vaticano, confermando quello che più volte ha scritto su quest’argomento Corrispondenza Romana. Tutto parte dalle denunce di un ex studente del pre-seminario vaticano, Kamil Tadeusz Jarzembowski, che testimonia di aver assistito ad abusi sessuali avvenuti all’interno delle mura leonine e di aver inoltrato numerosi esposti alle autorità ecclesiastiche, tutti caduti nel vuoto.

Il pre-seminario è un’istituzione creata da don Giovanni Folci (1890-1963) un sacerdote della diocesi di Como, cappellano militare durante la prima guerra mondiale. Nel 1926 don Folci eresse un santuario dedicato a Gesù Divin Prigioniero (in riferimento a Gesù Prigioniero d’Amore nel Tabernacolo), a Valle Colorina, in diocesi di Como, dove era parroco.

Le novità le introduce sempre a piccole dosi, seminascoste...

Un articolo di Sandro Magister, tratto dal suo blog Settimo Cielo, sul modus operandi del vescovo di Roma.
p.Elia

Sul teatro del mondo la stella di papa Francesco brilla più che mai, ora persino da pacificatore atomico tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord. Ma anche dentro la Chiesa egli si trova alle prese con una guerra mondiale a pezzi, una strana guerra che ha contribuito lui stesso a scatenare, arciconvinto che andrà a buon fine.

Jorge Mario Bergoglio è indiscutibilmente un innovatore. Ma lo è nel metodo prima che nei risultati.

Le novità le introduce sempre a piccole dosi, seminascoste, magari in un'allusiva nota a piè di pagina, come ha fatto con l'ormai famosa nota 351 dell'esortazione postsinodale "Amoris laetitia", salvo poi dire con candore, interpellato in una delle sue altrettanto famose conferenze stampa in aereo, che quella nota nemmeno se la ricorda.

Eppure sono bastate quelle poche righe sibilline ad accendere nella Chiesa un conflitto senza precedenti, con interi episcopati che si fronteggiano, in Germania a favore delle novità e in Polonia contro, e così in tutto il mondo tra diocesi e diocesi, tra parrocchia e parrocchia, dove in gioco non ci sono solo i sì o i no alla comunione ai divorziati risposati, ma la fine dell'indissolubilità del matrimonio e l'ammissione del divorzio anche nella Chiesa cattolica, come già avviene tra protestanti e ortodossi.

C'è chi si allarma per questa confusione che pervade la Chiesa. Ma Francesco non fa nulla per rimettere ordine in casa. Tira avanti sicuro. Neppure degna di un cenno i cardinali che gli sottopongono i "dubbi" loro e di tanti, su questioni capitali della dottrina che vedono in pericolo, e gli chiedono di fare chiarezza. Lascia che corrano le interpretazioni più disparate, sia conservatrici che di progressismo estremo, senza mai condannarne esplicitamente nessuna.

Gesù Cristo o Bergoglio?

Riporto stralci di un altro articolo di Francesco Lamendola. Un commento alla "meditazione" di papa Bergoglio. 
p.Elia 

Nella meditazione mattutina dalla Casa Santa Marta, venerdì 19 maggio 2017, papa Francesco ha detto, fra le altre cose:
Ma sempre c’è stata quella gente che senza alcun incarico va a turbare la comunità cristiana con discorsi che sconvolgono le anime: “Eh, no, questo che ha detto quello è eretico, quello non si può dire, quello no, la dottrina della Chiesa è questa”». […] Sono fanatici di cose che non sono chiare, come questi fanatici che andavano lì seminando zizzania per dividere la comunità cristiana. […] questo è il problema: quando la dottrina della Chiesa, quella che viene dal Vangelo, quella che ispira lo Spirito Santo — perché Gesù ha detto: “Lui ci insegnerà e vi farà ricordare quello che io ho insegnato” — diventa ideologia. [Ecco] il grande errore di questa gente: questi che andavano lì non erano credenti, erano ideologizzati, avevano un’ideologia che chiudeva il cuore all’opera dello Spirito Santo». Invece «gli apostoli sicuramente hanno discusso forte, ma non erano ideologizzati: avevano il cuore aperto a quello che lo Spirito diceva. […] Non dobbiamo spaventarci, quando sentiamo queste opinioni degli ideologi della dottrina. La Chiesa ha il suo proprio magistero, il magistero del Papa, dei vescovi, dei concili, e dobbiamo andare su quella strada che viene dalla predicazione di Gesù e dall’insegnamento e l’assistenza dello Spirito Santo: è sempre aperta, sempre libera. […] questa è la libertà dello Spirito, ma nella dottrina. [Invece coloro ] che sono andati lì, ad Antiochia, a fare chiasso e a dividere la comunità, sono ideologi. [Perché] la dottrina unisce, i concili uniscono sempre, la comunità cristiana. [Tuttavia] per loro è più importante l’ideologia che la dottrina: lasciano da parte lo Spirito Santo. Oggi mi viene di chiedere la grazia dell’obbedienza matura al magistero della Chiesa, quell’obbedienza a quello che la Chiesa ci ha insegnato sempre e ci continua a insegnare. [E così facendo] sviluppa il Vangelo, lo spiega ogni volta meglio, in fedeltà a Pietro, ai vescovi e, in definitiva, allo Spirito Santo che guida e sorregge questo processo. [Bisogna] anche a pregare per quelli che trasformano la dottrina in ideologia, perché il Signore gli dia la grazia della conversione all’unità della Chiesa, allo Spirito Santo e alla vera dottrina.
Ci sarebbero molte, moltissime cose da dire su questo discorso... In pratica, qui il papa sostiene che la dottrina è sempre la stessa, e che, però, il papa ed i concili la comprendono e la spiegano sempre meglio, il che è come dire che non è la stessa, perché un paesaggio rischiarato dalla luce non appare affatto lo stesso di quando era immerso nella penombra.

Superbia, orgoglio, lussuria: ecco la triade infernale che qualifica la neochiesa

Come definire la chiesa conciliare? Me lo chiedono in tanti. Io utilizzerei semplicemente una parola: anticristica. Ma a chi volesse approfondire riporto un articolo di Francesco Lamendola (che ho letto sul blog apostatisidiventa.blogspot.it) nel quale vengono trattati tre elementi qualificanti la neochiesa che va a braccetto con il mondo e le sue perversità.
p.Elia
 
Se un Antonio Rosmini dei nostri giorni dovesse scrivere un libro che sia l’equivalente del suo famoso Delle cinque piaghe della Santa Chiesa, crediamo che il titolo adatto potrebbe suonare più o meno così: Dei tre peccati capitali della neochiesa gnostica e massonica.
La superbia consiste nel fatto che una pletora di pseudo teologi, di cardinali e vescovi massoni, di preti progressisti e modernisti, nonché di “fiancheggiatori” laici, storici, sociologi, psicologi, eccetera, sente di essere stata chiamata a una missione epocale: cambiare la Chiesa, perché la Chiesa, evidentemente, così come l’hanno trovata, non era più di loro gusto; e, insieme alla Chiesa, essi hanno deciso di cambiare la liturgia, la pastorale, la dottrina, la teologia. Nel loro atteggiamento di sufficienza, se non di vero e proprio disprezzo, verso quasi duemila anni di sacra Tradizione; nel loro ostentato snobbare la santità, l’acesi, la mistica, la morale cattolica così come essa è sempre stata custodita e insegnata dal Magistero; nella loro pretesa di aver capito di più, e meglio, di quanto non avessero capito, del Vangelo, i Padri della Chiesa, i Dottori, i Santi e le Sante, loro, codesti vescovi massoni e codesti preti “di strada”, invasati da una demagogia sfrenata e da un narcisismo senza limiti, che pure dovrebbero sentirsi piccoli come dei pigmei davanti a una santa Teresina del Bambino Gesù, a un san Massimiliano Kolbe, a un san Pio da Pietrelcina, arricciano il naso, aggottano le sopracciglia, assumono un’espressione sussiegosa, e obiettano che la Chiesa, oggi, non ha bisogno di mistici o di santi, quanti di preti che lavorano per i poveri, che si rimboccano le maniche per accogliere e ospitare i cosiddetti profughi, che si sporcano e s’impregnano dell’odore delle pecore.

Un vescovo Conciliare vuole bene ai Tradizionalisti?... Egli non riesce a vedere come il Vaticano II conduca all’Inferno.

Riporto le riflessioni, chiare e puntuali, di Mons. Richard Nelson Williamson (stmarcelinitiative.com) in merito ad alcune affermazioni di Mons. Athanasius Schneider, ritenuto da tanti vescovo "tradizionalista". Da leggere e meditare...
p.Elia
 
Mons. Athanasius Schneider (nella foto), originario della Germania, ma ora vescovo di Astana in Kazakistan, si è fatto conoscere dai tradizionalisti in questi ultimi anni per le sue molte affermazioni almeno apparentemente amichevoli per la Tradizione cattolica. Per esempio l’anno scorso si è associato pubblicamente agli interrogativi che i quattro cardinali hanno presentato sulla dottrina esposta da Papa Francesco nel documento pontificio, Amoris Laetitia. Quando si fa tanto per criticare lo scivolamento a “sinistra” della Chiesa, è possibile che poi non si comprenda o apprezzi l’essere attaccato da “destra”, ma qui è in giuoco la Verità, non le nostre piccole personalità.

Eccellenza, molte grazie per le tante volte che Lei ha avuto il coraggio di difendere apertamente la Verità, ma bisogna capire che l’intera Verità è molto più forte, e più esigente, di quanto si pensi. Lei ha concesso ultimamente un’intervista a Adelante la Fe. Per favore, non ne faccia una questione personale, se cito (in corsivo) alcune delle sue risposte e le critico:—
Sono convinto che nelle attuali circostanze, Mons. Lefebvre avrebbe accettato senza esitare la proposta canonica di Roma di una Prelatura personale.
Eccellenza, questo è impossibile. Mons. Lefebvre credeva, e provava con argomenti tratti dalla teologia e dalla storia della Chiesa, che il Vaticano II è stato un tradimento senza precedenti dalle più alte autorità della Chiesa nei confronti di 1900 anni di immutabile dottrina della Chiesa. Ma la Roma ufficiale sta ancora seguendo quel Concilio oggettivamente infido.

Quando un albero è malato...

Mi giungono email nelle quali mi si chiede un parere sui Cardinali che hanno sottoposto i loro dubia al Pontefice Bergoglio. Parimenti mi si chiede cosa io pensi sulle ultime esternazioni del Vescovo Schneider sull'interpretazione del Concilio Vaticano II (per leggere le sue parole vedi >qui). Partendo da quest'ultimo, sono perfettamente in linea con il comunicato della Corsia dei Servi (vedi>qui): chi difende Mons.Schneider (vi è stato anche un articolo comparso sul sito della FSSPX a firma don Angelo Citati - vedi >qui-) non entra nel merito delle questioni sollevate dalla Corsia dei Servi: si possono perciò trarre ben facilmente le conclusioni. 
In  merito ai Cardinali dei dubia riporto un pregevole articolo pubbliato su unavox.it 
p.Elia 

È notizia di una lettera, inviata al Papa lo scorso 25 aprile, con cui i 4 cardinali Caffarra, Brandmüller, Burke e Meisner (morto nel frattempo il 5 luglio di quest’anno), noti per aver avanzato 5 ‘dubia’ sul testo della Esortazione apostolica ‘Amoris laetitia’, hanno reso nota una richiesta di udienza rimasta, però, senza risposta. Su questa circostanza, che tanto scalpore ha suscitato in seno alla comunità ecclesiale cattolica, la nota rivista Radici Cristiane (n. 126, luglio/agosto 2017), a firma del suo direttore, il prof. Roberto De Mattei, pubblica un intervento in cui si descrive e si segnala il rischio che il perdurante silenzio papale possa provocare uno stato confusionale foriero di ancor più gravi dissesti.

Noi abbiamo, da questo sito, dato ovvia approvazione all’iniziativa dei 4 prelati quanto alla materia da essi trattata, convinta approvazione, certamente, ma abbiam sempre, con frequenti interventi postati in alcuni siti di connotazione ‘tradizionista’, definito la stessa fuori bersaglio in quanto strutturata sul presupposto che i punti di equivoca lettura dell’Esortazione possano generare dubbî, mentre sono chiaramente dichiarazioni di indubbia eresìa; iniziativa, pertanto, isolata e sterile se messa in rapporto con la massa di aberrazioni che connotano l’attuale degrado dogmatico, morale e liturgico la cui fonte originale è il Concilio Vaticano 2 che ha prodotto, con l’applicazione dei suoi errori, la presente situazione di profonda crisi.

A cento anni dal segreto di Fatima

Ripresa sul blog unafides33.blogspot.it una riflessione del prof. Massimo Viglione, scritta il giorno 13 luglio scorso. Da leggere.
p.Elia

13 luglio 2017. Può a molti sembrare una data senza significato, e intendo riferirmi anzitutto ai cattolici, non esclusi quelli che oggi vengono definiti “tradizionali”, per il mero fatto che ancora credono nello stesso Dio dei loro padri. Eppure non è così.

Oggi sono cento anni dalla terza apparizione della Vergine a Fatima. Tutti pensiamo sempre alla ricorrenza del 13 maggio o, al massimo, a quella del 13 ottobre, l’ultima, quando avvenne il celeberrimo miracolo della danza del sole dinanzi a 70.000 persone. Ma, in realtà, di quelle sei apparizioni la più importante, la più decisiva, fu quella del 13 luglio, quando ai tre pastorelli la Madre di Dio volle rivelare il grande segreto, suddiviso in tre distinte parti: la visione fisica, materiale, dell’inferno, descrittoci in maniera terribile da suor Lucia come oceano di fuoco dove nuotano le anime dei dannati; l’annuncio delle catastrofi del XX secolo; e quello che è rimasto nella memoria collettiva come il celeberrimo “terzo segreto di Fatima”.

Pertanto, oggi sono appunto esattamente cento anni dalla rivelazione da parte del Cielo del segreto più importante della storia della nostra epoca.
Anzitutto, andando contro ogni pur minimale logica pedagogica moderna, la Vergine fece vedere di colpo, “senza preavviso”, l’inferno a tre poveri bambini piccoli. Mostrando così di avere zero rispetto umano, zero interesse per le moderne teorie pedagogiche, ma immenso amore per le anime dei bambini e di tutta l’umanità.

ll card.Muller sarebbe un conservatore? Ma per favore...

Leggo su corrispondenzaromana.it che “Sua Eminenza il Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede dal 2 luglio 2012, è stato licenziato da papa Francesco allo scadere esatto del suo mandato di 5 anni. Il cardinale Müller è uno dei cardinali che hanno cercato di interpretare l’Amoris laetitia, secondo un’ermeneutica di continuità con la Tradizione della Chiesa. Ciò è bastato per annoverarlo tra i critici del nuovo corso imposto da papa Bergoglio”.

È opportuno chiarire un aspetto in questo tempo di profonda confusione: che il card.Muller si sia attirato le ire di papa Bergoglio per non essersi allineato alla sua interpretazione di Amoris Laetitia è fuori dubbio, ma la presa di posizione del cardinale “temo” (ed è un eufemismo) che nulla abbia a che vedere con la fedeltà alla Tradizione bensì a logiche – definiamole - “politiche” che sembrano essere divenute il marchio di fabbrica di questa chiesa conciliare. Prova ne è la lettera (che mi si dice sia reale) inviata proprio dal prefetto della congregazione per la Dottrina della Fede alla Fraternità sacerdotale San Pio X in merito all'accordo (presunto) imminente con la Fraternità fondata da Mons.Lefebvre; lettera nella quale risulta chiarissima la solita imposizione al riconoscimento del Concilio Vaticano II che è manifesta rottura con il Magistero perenne della Chiesa (quindi altro che continuità con la Tradizione!).
In altre parole, sempre è richiesta la totale e incondizionata adesione a quel nefasto e velenoso concilio quale conditio sine qua non per appartenere alla chiesa (ma a quale chiesa? Quella conciliare, ovviamente). Siamo ben lontani dalla volontà di ripristinare la Verità perchè ancora si cerca di conciliare l'inconciliabile: il mondo con i suoi vizi e l'Insegnamento di Nostro Signore che chiede invece la conversione dei cuori.

Per cui considerare, nell'ottica di una ermeneutica di continuità con la Tradizione, difensori della Fede in Gesù Cristo cardinali, vescovi, sacerdoti... che hanno “accettato” la nuova pastorale conciliare o ceduto alle lusinghe moderniste del Vaticano II facendosene suoi impliciti o espliciti promotori, è una aberrante falsità oltre che una errata convinzione.

La crisi della Chiesa pare essere ancora ben lontana dal trovare la soluzione. Eppure basterebbe così poco: se, invece di scrivere inutili lettere o far appelli inascoltati al vescovo di Roma, ci si mettesse a celebrare Sante Messe in rito tridentino, ripristinando la Messa “di sempre” e la vera teologia cattolica, si realizzerebbe il rimedio (l'unico) efficace per un vero rinnovamento cattolico che cambia l'esistenza e salva l'anima. Tornare alla vera Messa vale più di mille discorsi o parole e sarebbe la più grande testimonianza di Fede oltre che la più efficace catechesi che si possano realizzare in questo tempo di apostasia: un vero sacerdote questo farebbe.
p.Elia

Di seguito la lettera pervenuta alla FSSPX.

La Casa Generalizia della Fraternità San Pio X ha comunicato a tutti i suoi membri il contenuto di una lettera del cardinale Gerhard Müller, la quale ha prodotto negli ingenui l’effetto di una doccia fredda, anzi gelata.
Ecco i principali e più saporiti estratti di questa lettera:

«Come sapete, Papa Francesco ha manifestato, a più riprese, la sua benevolenza nei confronti della vostra Fraternità, accordando in particolare a tutti i sacerdoti membri la facoltà di confessare in maniera valida i fedeli e autorizzando gli Ordinai dei luoghi a concedere delle licenze per la celebrazione dei matrimoni dei fedeli che seguono l’attività pastorale nella vostra Fraternità.
Per altro verso, proseguono le discussioni sulle questioni relative al pieno ristabilimento della comunione della vostra Fraternità con la Chiesa cattolica.

L’impotenza dell’islam

Un lettore mi ha inviato questa vicenda (riportata dal sito allchristian.it) svolta il 14 luglio 2007, quando padre Abuna Nirwan, sacerdote franscescano, era andato a far visita alla sua famiglia in Iraq. Era andato con un taxi contrattato alla frontiera siriana. Lo ha raccontato egli stesso...
 p.Elia

In quel momento non c’era la possibilità di andare in aereo a trovare la mia famiglia. Era proibito. Il mezzo di trasporto era l’automobile. L’idea era arrivare a Baghdad e da lì andare a Mosul, dove vivevano i miei genitori.

L’autista aveva paura per la situazione che si viveva in Iraq. Una famiglia (padre, madre e una bambina di due anni) ci ha chiesto se poteva viaggiare con noi. Il tassista mi ha detto che glielo avevano chiesto e io non ho sollevato obiezioni. Erano musulmani. L’autista era cristiano. Ho detto loro che nella macchina c’era posto e che potevano venire con noi. Ci siamo fermati a un distributore, e un altro giovane, musulmano, ci ha chiesto di venire a Mosul. Visto che c’era posto è stato accolto anche lui.
La frontiera tra Giordania e Iraq non si apre fino all’alba. Quando è spuntato il sole si è alzata la barriera, e circa cinquanta o sessanta automobili hanno avanzato lentamente una dietro l’altra.

Abbiamo proseguito il viaggio. Dopo più di un’ora siamo arrivati in un posto in cui c’era un’ispezione. Abbiamo preparato i passaporti. Ci siamo fermati. L’autista ha detto: “Ho paura di quel gruppo”. Prima era un check point militare, ma i membri di un’organizzazione terroristica islamica avevano ucciso i militari e avevano preso il controllo del luogo.

Erano e sono dei rivoluzionari

Francesco Lamendola su liberaopinione.net scrive una riflessione davvero interessante e centra il problema: obiettivo dei modernisti è la rimozione del passato. 
p.Elia

I modernisti non sono dei miti cattolici desiderosi “soltanto” di aggiornare le forme e il linguaggio della religione e della Chiesa cattolica, per renderli più facilmente accessibili alla mentalità degli uomini d’oggi. Tanto per cominciare, i modernisti non sono cattolici, sono anticattolici e nemici di Cristo e della Chiesa: non è acqua fresca l’enciclica Pascendi Dominci gregis, del 1907, con la quale, centodieci anni fa san Pio X denunciava la loro eresia, la malvagità dei loro intenti e comminava per essi la pena della scomunica. La Chiesa non è solita scherzare su simili cose; il magistero non è un modo di passar e il tempo: se il modernismo è stato definito “la sintesi di tutte le eresie” e se Pio X ha adottato severissime misure per bloccarlo e per sconfiggerlo, compresa l’introduzione di un apposito giuramento antimodernista per i giovani sacerdoti, qualche motivo ci sarà stato. Qui bisogna avere il coraggio di ammettere che i casi sono due: o san Pio X esagerava, vedeva nemici dappertutto, farneticava, dava i numeri; oppure aveva visto giusto. Se aveva visto giusto, il pericolo era estremo, e lo era già allora; oggi è ulteriormente ingigantito, dato che il modernismo, pur senza adottare questo nome, non soltanto si è infiltrato pressoché ovunque nella Chiesa, ma, addirittura, sta dando alla cittadella l’assalto finale, e pare – umanamente parlando, e perciò, per fortuna, impropriamente parlando – assai vicino al raggiungere la meta agognata di tutti i suoi sforzi: conquistare il vertice della gerarchia per poter procedere alla demolizione sistematica della Chiesa e della stessa religione cattolica.

Eresie moderne: Il diavolo "veste" Padre Sosa

Tanto di cappello e gratidtudine a Mons.Antonio Livi per la sua chiarezza e per il suo coraggio. Parlare chiaro è cattolico!... e a proposito di padre Sosa, un periodo di forzata preghiera e riflessione in un eremo sperduto da qualche parte chissà che non gli risulti salutare.
Riporto ampi stralci dell'articolo pubblicato da lanuovabq.it (sottolineature mie).
p.Elia
 
Le sciocchezze dette recentemente da padre Sosa (nella foto, ndr) non sono più risibili di quelle dette da lui stesso qualche tempo addietro, e nemmeno sono più scandalose di quelle. Che il preposito generale dei gesuiti abbia tante idee (certamente) sbagliate in materia di fede assieme a qualche idea (probabilmente) sbagliata in materia di politica, non fa più scandalo perché ormai la dottrina della fede viene negata o rinnegata da (quasi) tutte le istanze che nella Chiesa dovrebbero averla a cuore: anzitutto i vescovi, con a capo il Papa, poi i teologi e le istituzioni teologiche di livello accademico, e infine gli strumenti della comunicazione sociale che furono creati da persone sollecite del bene comune ecclesiale e pertanto desiderose che l’informazione cattolica raggiungesse le masse portando dappertutto la verità del dogma e della morale, con le loro necessarie applicazioni ai problemi del mondo di oggi.

Insomma, quello che padre Sosa ha detto ultimamente sull’esistenza del demonio e su altri argomenti attinenti alla fede è scandaloso ma per nulla sorprendente, dati i tempi che corrono nella Chiesa: da quando è stato eletto come preposito generale dei gesuiti, Sosa è andato ripetendo i soliti discorsi che io sento fare da decenni e ai quali mi sono inutilmente opposto, non solo con interventi giornalistici (molti sulla Nuova Bussola Quotidiana) ma anche con analisi teologiche approfondite (è uscita da poco la terza edizione aggiornata del mio trattato su Vera e falsa teologia, edito dalla Leonardo da Vinci).

Sempre più omoeresia: dinanzi a Dio sono uguali tutti gli orientamenti sessuali. Parola di Avvenire!

Sul sito itresentieri.it si sottolinea la deriva di Avvenire, giornale della CEI. Non che ci sia da stupirsi perchè sono anni ormai che Avvenire si distingue per articoli a dir poco imbarazzanti (per non dire vergognosi) in quanto a materie di fede e dottrina cattolica... Un quotidiano del resto che rispecchia sic et simpliciter il suo "padrone": i vescovi conciliari della neochiesa nata con il Concilio Vaticano II. Riporto l'ultimo esempio qui sotto. 
p.Elia
 
“(…) Quel che importa sottolineare ora è che, con Amoris laetitia, papa Francesco è tornato direttamente alla sorgente del Vaticano II, ne ha ripreso lo slancio, ha trasformato quei presupposti in nuova sfida culturale per la pastorale e per la teologia che hanno la famiglia come cuore del loro pensiero e della loro prassi. La ricerca del bene possibile, la logica dei piccoli passi, la nuova valorizzazione della coscienza informata, la pari dignità di fronte a Dio di ogni orientamento sessuale, sono alcuni tra i punti fermi di questa scelta che – come è stato messo bene in luce alla recente “Settimana” CEI di Assisi – si propone di cogliere nell’alleanza uomo-donna nuove strade di felicità per il futuro della Chiesa e della società”.

Lo ha scritto Luciano Moia sull’inserto di Avvenire “Noi Famiglia & Vita”.

Sì, avete letto bene. Su una pubblicazione cattolica si scrive che davanti a Dio tutti gli orientamenti sessuali pari sono. Non che sono uguali tutte le persone prescindendo dagli orientamenti sessuali, il che significherebbe che la dignità umana prescinde da orientamenti disordinati. No. Ad essere uguali non sono le persone, ma gli orientamenti.

Se questo non è relativismo etico, cos’è?

Come si è ridotta la CEI...

Ottimo articolo di Marco Tosatti sul suo blog Stilum Curiae. Vedere come si è ridotta la Chiesa occupata dal clero conciliare fa venire il vomito. Sarà sempre peggio, prepariamoci...
p.Elia
 
“Porque esta vez no se trata de cambiar a un presidente…“ recitava una canzone della mia lontana gioventù che Luis Badilla, grande architetto del sito paravaticano di diffusione di notizie ad usum delphini “Il Sismografo” conosce bene. Parliamo della Presidenza della Cei, e dell’Assemblea che si apre oggi.

Il Presidente uscente, Angelo Bagnasco, non riproporrà la sua candidatura (potrebbe farlo in via eccezionale, avendo già svolto due mandati). I vescovi saranno chiamati a votare una terna di candidati, fra cui il Pontefice regnante sceglierà.

Il presidente, per Statuto, deve essere un vescovo diocesano ordinario, cioè avere la responsabilità di una diocesi. E questo esclude immediatamente l’attuale segretario della Cei, Nunzio Galantino, che avrebbe, qualche tempo fa declinato l’offerta di una importante diocesi meridionale. Certo, questo gli avrebbe permesso di correre per la posta più ambita, e il suo nome era corso con frequenza. Ma lo esponeva anche al rischio di non ricevere abbastanza voti da entrare nella terna; a quanto sembra anche nel suo campo politico i pareri su di lui sono variegati. Se avesse corso per la presidenza, e si fosse trovato fuori della terna, non gli sarebbe rimasto altro che la sua diocesi. Niente più Avvenire, televisione cattolica, contatti politici, scelta dei nuovi vescovi. Troppo rischioso.

Ama apparire buono senza esserlo

Sul blog marcotosatti.com si riparla di papa Bergoglio. Si leggono cose interessanti che smascherano bene ciò che è "nascosto". Mie le sottolineature.
p.Elia
 
Ci sembra interessante rilanciare qualche brano dell’intervista che Maike Hickson, di OnePeterFive, ha fatto a George Neumayr, autore del libro “The Political Pope”, e il cui sottotitolo è: “Come papa Francesco sta deliziando la Sinistra liberal e abbandonando i Conservatori”. Il libro di Neumayr, che è uscito il 2 maggio scorso negli Stati Uniti, è un’analisi critica dei primi quattro anni del regno di papa Bergoglio. Non sappiamo se e quando uscirà in Italia; ma certamente è un contributo al dialogo sulla situazione della Chiesa far sentire una voce come quella di Neumayr.

Vi riportiamo qualche frase della lunga intervista, consigliando chi vuole di leggere l’originale in inglese. Fra l’altro, sul sito di OnePeterFive Neumayr ha dato l’autorizzazione a rendere pubblico il primo capitolo della sua opera.
“Dal primo momento in cui l’ho visto, ho saputo che saebbe stato una palla da demolizione modernista, e mi ha colpito dall’inizio come il tipico ‘gesuita progressista’…Ho capito che sarebbe stato un pontificato storicamente angosciante…mentre si sviluppava, è diventato sempre più chiaro che qualcuno doveva fare la cronaca di questo pontificato caotico”.
Neumayr ha studiato presso un’università dei gesuiti. 
Il programma di Francesco era così ovviamente impostato per promuovere il liberalismo politico e al tempo stesso minimizzare la dottrina; quella era la formula del cattolicesimo vuoto e di moda che ho visto in vetrina all’Università dei Gesuiti di San Francisco”.

La blasfemia vaticana ormai deborda

Sul blog chiesaepostconcilio,blogspot.it si evidenzia con due articoli la deriva ormai manifesta della chiesa conciliare che, priva di Fede, non è ormai più cattolica. Autorità vaticane e la maggior parte di cardinali, vescovi, sacerdoti... non sono più pastori di Cristo ma si sono fatti Suoi oppositori, Suoi traditori, Suoi nemici. Stiamo alla larga da questo clero conciliare putrefatto e rimaniamo legati alla Tradizione e a quei pochi veri sacerdoti cattolici rimasti...per la salvezza eterna della nostra anima!
p.Elia

La Chiesa continua prostrarsi unilateralmente nei confronti della altre religioni. Ci segnalano l'unito comunicato del Vaticano, nella persona del prefetto del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.
"Gesù Cristo e il Buddha hanno promosso la non violenza e sono stati costruttori di pace" (§ 3) ".... insegnare ai nostri rispettivi seguaci come combattere il male nei loro cuori ...." (§ 6) Messaggio per la festa di Vesah 2017
Da notare è il fatto che il Cardinale prefetto considera il buddismo una religione, mentre è una filosofia di vita che ha una sua etica inventata da Gautama Buddha che persegue la salvezza attraverso una azione personale...
Ormai l'unicità di Cristo Signore per la salvezza sembra sempre più un pallido ricordo. E forse neppure questo...

***

Pubblico di seguito le puntuali riflessioni, necessariamente critiche, di Paolo Pasqualucci, riprese dal suo blog di certi concetti del tutto incompatibili col vero Cattolicesimo riproposti per l’ennesima volta dal cardinale Scola in un’intervista, nel caso qualcuno volesse ancora ritenerlo un difensore dell’autentica tradizione cattolica.

Ciò che il cardinale Siri non poteva dire...

Un lettore mi ha inviato questo articolo tratto dal blog  Le mie esternazioni. Lo ripropongo perchè assai interessante.
p.Elia
 
Il cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova, nel conclave del 26 Ottobre 1958 venne eletto papa con il nome di Gregorio XVII ma due giorni dopo, su pressione dei cardinali francesi, fu costretto a dare le dimissioni in quanto, secondo i servizi di sicurezza del Vaticano, la sua elezione avrebbe determinato l’assassinio di diversi vescovi dietro la Cortina di Ferro comunista. La notizia, ampiamente documentata, fa parte del dossier segreto “Cardinal Siri” compilato dal Federal Bureau of Investigation (Fbi) in data 10 aprile 1961 per il Dipartimento di Stato americano.
Il dossier è rimasto secretato fino al 28 Febbraio 1994 quando, scaduti i termini della classificazione grazie alla legge Freedom of Information Act, è stato possibile accedere al documento. Il primo a leggere quel dossier segreto fu Paul L. Williams, consulente dell’Fbi e giornalista investigativo, che nel 2003 diede alle stampe il libro “The Vatican Exposed: Money, Murder, and the Mafia”, pubblicato negli Stati Uniti dalla Prometheus Books.
Secondo il resoconto di Wililams, tutto cominciò nel 1954 quando il conte Della Torre, editore dell’ “Osservatore Romano”, informò l’allora pontefice Pio XII delle simpatie che il cardinale Angelo Roncalli (che più tardi diventerà Papa Giovanni XXIII) nutriva per i comunisti. A quanto pare anche altri esponenti della cosiddetta «Nobiltà Nera’, cioè l’aristocrazia vaticana, espressero Io stesso tipo di timori al Papa.

Niente di simile mai prima era accaduto su scala globale

Parole che dovremmo sentire dal Papa e invece sono proferite dal Patriarca ortodosso Kirill: "la Chiesa deve combattere un eresia globale senza precedenti che rivendica il diritto di peccare". Mentre il vescovo di Roma sta demolendo la Chiesa cattolica, il Patriarca ortodosso mette in guardia dal progetto satanico in atto. Tutto ciò fa profondamente riflettere; soprattutto si assiste ad una Chiesa devastata dal clero conciliare che ha ormai venduto l'anima al principe di questo mondo. 
p.Elia
 
(unafides33.blogspot.it) Il leader di 200 milioni di cristiani ortodossi della Russia dice che il mondo moderno è intriso di eresia come mai prima.

L' "eresia" contro cui egli parla è "adorare l'umano" sancendo leggi che danno il "diritto" di peccare, che il Patriarca chiama "la nuova idolatria che rimuove Dio dalla vita umana."

E avverte che le conseguenze di questa moderna eresia "possono diventare apocalittiche".

Parlando dal pulpito della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, il Patriarca Kirill ha detto: "Oggi stiamo [assistendo] ad un'eresia globale: ci si inchina all'uomo; è la nuova idolatria che rimuove Dio dalla vita umana ... Niente di simile mai prima era accaduto su scala globale ".

[...] Il Patriarca Kirill ha detto che l'eresia è iniziata in Europa occidentale e in America, ma ora si è propagata in tutto il mondo: "L'idea di una vita senza Dio si sta sviluppando su larga scala in tutto il mondo", ha avvertito.

Saldi di fine chiesa: parrocchie ai laici, la ricetta del card. Marx

Da rileggere l'articolo di Marco Tosatti su lanuovabq.it che evidenzia la devastazione interiore in cui versa la maggior parte del clero di oggi. Il Vaticano II ha prodotto questo: la fede è in ritirata, l'eresie e i sacrilegi non si contano più tanto hanno preso il sopravvento nella vita abituale di chi si professa "cattolico", la sovversione del male con il bene e viceversa è compiuta. Quante parrocchie sono ormai completamente corrotte essendo ostaggio di sacerdoti vergognosi! Seguendo il clero conciliarista si sprofonda sempre più in un'aridità spirituale che devasta la mente e il cuore. Le anime non sono condotte a Gesù ma esattamente percorrono il cammino opposto, verso il baratro eterno. Che dramma! Questa è la vera tragedia! Apriamo gli occhi finchè c'è tempo...
p.Elia   

Affidare le parrocchie rimaste senza prete ai laici, ed eventualmente, esplorare la possibilità di ordinare degli uomini sposati per amministrare i sacramenti, i cosiddetti “viri probati”. Così il cardinale di Monaco di Baviera, Reinhard Marx, membro del C9, il Comitato di porporati da tutto il mondo incaricato di studiare la riforma della Curia e della Chiesa, si è espresso parlando davanti ai 180 membri del consiglio diocesano di Monaco, il più grande organismo laico della diocesi.

Monaco, quest’anno, ha visto l’ingresso di un solo nuovo candidato al sacerdozio: quella che era una riserva di fede cattolica, e di ministri, si sta estinguendo. Altri Paesi e città una volta ricchi di tradizione e fede cattolica stanno seguendo la stessa strada: pensiamo al Belgio, o alla Francia. A Bruxelles come sappiamo è in cantiere un piano di accorpamento delle parrocchie, che, fra l’altro, ha già causato danni pastorali rilevanti, con la partenza della comunità monastica di Gerusalemme. Ma il 63nne porporato consigliere del Pontefice non sembra voler percorrere la stessa strada.
La sua idea è che le parrocchie, anche in assenza di un sacerdote fisso, possono essere affidate ai fedeli laici, sia impiegati a tempo pieno, che volontari. E a partire dall’autunno l’arcidiocesi vuole introdurre in essere un progetto pilota, che apra la strada, nelle intenzioni dei promotori, a nuove forme di conduzione e guida parrocchiale. L’accorpamento delle parrocchie in entità più grandi non è la strada giusta, secondo Marx.
«Stiamo sperimentando un grande sconvolgimento nella Chiesa in questo momento», ha detto all’assemblea plenaria Marx, ricordando che il Concilio Vaticano II ha parlato di «un sacerdozio di tutti i fedeli», e aggiungendo che in questo campo non è stato fatto ancora tutto quello che era possibile; e che anche il Codice di Diritto Canonico prevedeva delle facoltà in questo senso. «La Chiesa locale è molto significativa. Sprecheremmo un numero altissimo di opportunità se dovessimo abbandonare le nostre radici territoriali. E’ un problema di restare visibili localmente».

Bisogna sapere che...

Riprendo un articolo di Maurizio Blondet (maurizioblondet.it). Chissà che qualcuno (e non mi sto riferendo ai professionisti della stupidità di oggi, ammaliati dalle sirene del mondo, ma a  coloro che intendono vestire i panni di difensori della cattolicità pur ostinandosi a considerare come bene sommo il Concilio Vaticano II che è stato una vera e propria disgrazia per la Chiesa) apra gli occhi e agisca di conseguenza...
p.Elia

Un amico mio omonimo scrive: “Gregory Baum, sacerdote che oggi ha 93 anni e si è spretato, in occasione del suo ultimo libro pochi mesi fa, ha rivelato di essere omosessuale da quando aveva quarant’anni, cioè dal 1964.
[...] Ebbene, Baum fu l’estensore della prima parte del documento conciliare Nostra Aetate, da cui parte la Nuova Rivelazione quella per cui gli ebrei non sono tenuti a convertirsi, perché, tanto, i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili [nonostante tutti i passi dell’Antico Testamento che dicono a chiare lettere il contrario] ed Israele è il popolo di Dio [checché ne dica tutto il Nuovo Testamento ed in particolare S. Paolo sul fatto che la Chiesa è il Nuovo Israele, prefigurato anche dai Profeti del Vecchio Testamento].
Inoltre Baum fu quello che indusse la Chiesa canadese a rifiutare la Humanae Vitae ed è stato un sostenitore del matrimonio omosessuale.
[...]”

Baum fu un “peritus”, ossia un esperto: di quelli che veramente fabbricavano i documenti nelle commissioni a nome dei loro vescovi, i quali quasi sempre non sapevano né capivano le questioni e nemmeno le manipolazioni, avendo fiducia in quei loro “periti” teologi che si erano portati dai vari paesi.

Gli ultimi tempi

Danilo Quinto sul suo blog daniloquinto.tumblr.com centra la questione: in questi tempi di crisi profonda della chiesa è a Maria Santissima che dobbiamo rivolgerci, incessantemente. Aggrapparci al Suo manto, perchè sarà Lei a vincere il demonio. Ave Maria!
p.Elia

Siamo negli ultimi tempi ed ha ragione chi dice che si parla di più di Martin Lutero e dei 500 anni della cosiddetta Riforma, che delle apparizioni della Santa Vergine a Fatima, di cui ricorrono i 100 anni. Conforta, allora, riandare a leggere testi fondamentali della spiritualità cristiana, come questo che vi propongo.

Nella sua opera principale, Trattato della vera devozione alla Santa Vergine, scritta nel 1712, San Luigi Maria Grignion de Montfort scrive: «Prevedo molte belve arrabbiate, che arriveranno con furia per strappare con i loro denti diabolici questo piccolo scritto e colui del quale lo Spirito Santo si è servito per scriverlo, o almeno per avvolgerlo nelle tenebre e nel silenzio di un baule, affinché non venga Lui conosciuto; costoro anzi attaccheranno e perseguiteranno quelli e quelle che lo leggeranno e cercheranno di metterlo in pratica».

Ad un certo punto dell’opera, che rimase nascosta per 130 anni, Monfort tratta così il tema degli Apostoli degli ultimi tempi: «Maria deve risplendere più che mai in questi ultimi tempi per misericordia, efficacia e grazia.

Quando sono debole, è allora che sono forte.

Di questi tempi risulta assai difficile stare al passo con tutto ciò che accade nella (neo)chiesa nata nel 1962: gli scandali si susseguono l'uno dopo l'altro con una impressionante rapidità; risulta ormai chiara la devastazione della cattolicità a tutti i livelli: ciò che nei primi anni si compiva con sotterfugi e nel nascondimento, ora lo si realizza tranquillamente alla luce del sole. 
Clero corrotto e spudorato, fedeli che, seguendolo, hanno completamente perso la fede e azzerato il cervello. Benvenuti nella chiesa conciliare.

Si accetta il male. Si condivide il male. Si pretende persino di poter peccare: si legalizza il male.
Il veleno demoniaco ha infettato l'aria; lo si respira in ogni dove, corrompendo il cuore di tanti stolti o sventurati.

Dove sono i veri sacerdoti di Gesù Cristo? Dove sono i veri fedeli cattolici? Non è rimasto che un piccolo gregge che si aggrappa ai pochissimi Pastori che rimangono fedeli alla Verità, benchè immersi in mille tribolazioni. 

Forse che la tristezza e la desolazione prendano dunque il sopravvento? Per nulla! Quel piccolo gregge sa bene che il Signore non manca mai di dare ai suoi servi sinceri, perseguitati dal mondo perchè stretti a Lui, tutto ciò di cui han bisogno.

San Paolo ci ha lasciato queste parole, per non dimenticare: -Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». 
Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.- (2Corinzi 12,7-10)
p.Elia

Lo Stato costringe a fare il male.Serve un'Arca

Un articolo di Stefano Fontana su lanuovabq.it inquadra perfettamente la realtà. Stiamo sprofondando sempre più nel regno di satana. Maria vieni a salvarci!
p.Elia 

La definitiva approvazione in Francia della legge che punirà chi cercherà di distogliere le donne dall’aborto è un nuovo segno che la soglia del totalitarismo è stata superata. Questa soglia viene superata quando lo Stato non solo permette il male ma anche obbliga a farlo e considera reato fare il bene. Quando lo Stato non solo ammette per legge deviazioni dal diritto naturale ma le impone, obbligando ad un diritto innaturale o contro-naturale. Quando diventano non negoziabili i principi contrari a quelli non negoziabili.

Tutti vedono che questa soglia è stata superata ormai in molti casi. Lo era stata, per esempio, quando la Corte suprema americana aveva obbligato tutti gli Stati federati a contemplare per legge il matrimonio tra persone omosessuali. Lo era stata quando il Parlamento francese aveva approvato la legge Taubira sul “matrimonio per tutti” senza concedere l’obiezione di coscienza ai sindaci. Lo abbiamo anche visto quando in Italia è stata approvata la legge Cirinnà sulle unioni civili. Da quel momento, infatti, qualsiasi politica familiare sarebbe andata anche a vantaggio delle unioni civili. Nessuna amministrazione pubblica, da allora, può esimersi dal fare il male: tutte vi erano obbligate. Lo è stata, di recente in Italia, quando l’Ospedale San Camillo di Roma ha indetto un concorso per soli medici abortisti e quando una Asl di Treviso ha indetto un concorso per due posti di biologo che non facciano obiezione alla fecondazione artificiale.

I Francescani dell’Immacolata in attesa di nuovi colpi…

Continua la persecuzione ai Francescani dell'Immacolata. Leggo sul blog allchristian.it il seguente aggiornamento. Dopo aver appreso la notizia secondo la quale è stata resa più severa - tramite un decreto papale -  la clausura a padre Manelli, cofondatore dell'Istituto dei FI,  ecco cosa sta accadendo ai frati e alle suore FI. Vediamo il vero volto della chiesa conciliare, altro che misericordia!
p.Elia   
 
Girano voci che a breve i Commissari pontifici dei Frati Francescani dell’Immacolata consegneranno ai Frati il testo provvisorio delle nuove Costituzioni, che saranno successivamente portate in Capitolo (a settembre?) per la discussione e approvazione da parte dei Frati e per consegnarle poi alla Congregazione dei Religiosi per l’approvazione ecclesiastica.

Sembrerebbe che l’Istituto stia seguendo un percorso ordinario e sereno. Così si vuol far credere e pare che i Commissari stessi se ne vogliano autoconvincere.

Tutt’altra, sembra, sia la realtà di confusione, smarrimento e sofferenza tra i Frati, ormai irrimediabilmente divisi dal Commissariamento, che, senza ombra di dubbio, ha creato (volontariamente?) questo gap, come ha fatto in molti altri casi della storia degli Ordini religiosi (vedi il caso dei Paolini, qualche decennio fa). Sarà perché l’istituto del Commissariamento, dal punto di vista canonico, è molto inconsistente e, quindi, potrebbe diventare uno strumento incontrollabile in mano alle autorità superiori? Lasciamo agli esperti le disquisizioni giuridiche.

Stando ai mass media, tra i frati non correrebbe buon sangue (e questo, se fosse vero, non sarebbe edificante). Probabilmente, però, c’è chi se ne approfitta, come sembra facciano i Commissari, per portare l’acqua al loro mulino. Insomma, userebbero le divisioni tra i frati per stravolgere il loro Carisma, troppo tradizionale, troppo ancorato alla dottrina cattolica, all’ascesi, alla penitenza (cose tutte vissute con grande serenità e letizia francescana, come possono attestare tutti coloro che hanno conosciuto i Frati).

Sui «dubia» dei quattro cardinali

Mi sono giunte non poche email riguardanti i quattro Cardinali che hanno posto i cosiddetti "dubia" a Papa Bergoglio affinchè questi spieghi e chiarisca alcuni passi a dir poco equivoci di Amoris Laetitia. Al di là della disastrosa esortazione apostolica (bocciata su tutti i fronti, per essere chiari), mi si chiede cosa penso di questi Cardinali. Rispondo con una riflessione che riprendo da unavox.it.
p.Elia

[...] Il punto debole, a mio avviso, è che in esso si eludono diversi altri punti inaccettabili di questo documento e, peggio ancora, si elevano i quattro cardinali che espongono i loro «dubbi» (i famosi «dubia») a difensori dell’ortodossia, mentre in verità si tratta di ecclesiastici che, purtroppo, accettano integralmente tutti gli errori conciliari (falso ecumenismo, «dialogo» interreligioso, collegialità episcopale, «libertà» religiosa, laicità dello Stato, nuova ecclesiologia - il subsistit in -, ecc.).

La questione è capitale, perché si potrebbe pensare, illusoriamente, che basterebbe che Francesco facesse marcia indietro, perché la situazione torni alla normalità. Dico di più: non sarebbe questo il caso neanche se Francesco facesse marcia indietro su tutto ciò che ha detto dal marzo 2013. E questa è la trappola (e dico che non lo fanno coscientemente) di questi cardinali (e dei «conservatori» che li sostengono): pretendere di risolvere la crisi volgendosi all’«ermeneutica della continuità» del Vaticano II preconizzata da Benedetto XVI, e così respingendo la «rottura» bergogliana, quando invece la vera rottura si è prodotta nel Vaticano II.

Il mondo è in fiamme; vogliono nuovamente condannare Cristo

Sto seguendo con molto interesse la notizia trapelata qualche giorno fa circa lo studio di una nuova riforma della Messa, ad opera di una commissione composta da ecclesiastici designati da Bergoglio e da pastori anglicani e luterani. Il motivo di questa nuova trovata dal puzzo di zolfo è evidente: distruggere il cattolicesimo DEFINITIVAMENTE e fare in modo che la massa di fedeli - ormai storditi e avvelenati dal Concilio vaticano II - dia pure una mano...
Dal blog traditiocatholica.blogspot.it riprendo il seguente articolo. Tramite la concezione perversa dell'ecumenismo, si vorrebbero eliminare la Presenza Reale e il Santo Sacrificio della Messa! L'obiettivo ormai è chiaro: si vuole colpire il cuore della Chiesa, si vuole colpire nuovamente Nostro Signore. Prepariamoci, senza ansia ma con fede incrollabile, a ciò che verrà...
p.Elia  

E' in corso l'avanzata, nascosta ma aggressiva, camuffata ma violenta, dell'anti-chiesa con l'intento di cambiare tutto ciò che è cattolico e trasformarlo in qualcosa di indefinito...
Il nuovo mostro, con le celate sembianze gnostiche-illuministiche, potrebbe essere la "super-chiesa" dove tutto va bene, tutto è pacifico e tutto è generico...

Difatti in un lungo articolo di Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola Valdese, pubblicato dal sito della CEI , possiamo leggere:
"Ma prima tra tutte, per gli effetti pratici che produce, continuiamo ad avere una diversa concezione della Cena del Signore che finisce per dividere, invece che unire, i credenti in Gesù Cristo.
Per dirla con Paolo Ricca, “ll luogo della comunione si è
trasformato nel luogo della scomunica, il contrario di quello che voleva e doveva essere
”.
J. Moltmann ha affrontato di petto la questione arrivando a delineare una proposta: “Nella Cena e, rispettivamente, nell'eucaristia – affermava – noi celebriamo non le nostre teorie, bensì la presenza del Cristo vivente!
E perciò, ecco la mia proposta: “Prima viene il mangiare e bere, e solo dopo restiamo a tavola per discutere, alla presenza vissuta del Cristo, le nostre differenze, per appianare le nostre controversie ecc.
Dunque, prima la comunione nella Cena del Signore e in seguito la discussione sulla teoria e la teologia!

Verso il redde rationem?

Un articolo di Danilo Quinto (su radiospada.org ) in cui si chiede: "... come fa un Papa a comportarsi e a dire le cose che dice Bergoglio"?. Ce lo chiediamo tutti, consapevoli che quel "tutti" sono in realtà ormai un piccolo gregge. Teniamo duro e pur con la tristezza nel cuore nel vedere la Chiesa cattolica ostaggio di un clero sempre più meschino e privo di fede, stiamo attenti a non perdere quell'umile serenità di chi ha la grazia di comprendere i segni dei tempi: Dio non può abbandonare e non abbandona il suo pur piccolo gregge che gli rimane fedele. Noi siamo dalla parte di Gesù Cristo, l'Unico Dio, l'Unico vero Dio, l'Unico vero nostro Dio. E questo è quanto. 
p.Elia 

Ha ragione un mio amico, che mi dice: «The Remnant non avrebbe pubblicato il 22 gennaio la lettera indirizzata al Presidente degli Stati Uniti (http://www.radiospada.org/2017/01/lettera-trump-su-ingerenze-dellamministrazione-obama-nel-conclave/) se non ci fosse del vero e se, in questo momento, quelle cose scritte non si fossero potute dire apertamente».
A partire da quella lettera, Maurizio Blondet, in uno strepitoso articolo sul suo sito (http://www.maurizioblondet.it/la-connessione-francesco-spirit-cooking-marina-abramovic/), va a fondo nell’interpretazione di quello che è accaduto e sta ancora accadendo.

Non aggiungo una sola parola alle parole di Blondet. Chi non grida «scandalo, scandalo, state attaccando il papa, vergognatevi» – povero tiepido, che pensa di salvarsi l’anima ignorando la Verità – ed è libero da condizionamenti, di ogni tipo, può esercitare il retto giudizio su quello che sta avvenendo ed anche sulla lettera che pubblica The Remnant e sull’articolo di Blondet. Io credo fermamente che quello che si legge non solo sia plausibile, ma che sia vero.

Un Papa violento?

Su corrispondenzaromana.it il prof. Roberto de Mattei riassume gli ultimi fatti (fattacci) bergogliani. Davanti allo sfacelo che abbiamo davanti agli occhi continuiamo, incessantemente, a pregare il Buon Dio e Maria Santissima affinchè ci fortifichino (indicandoci i nostri doveri e il giusto comportamento cattolico da assumere) e affichè convertano i cuori dei pastori infedeli... La preghiera è l'arma potente di cui dobbiamo disporre...
p.Elia

Contro l’evidenza c’è poco da argomentare. La mano tesa di papa Bergoglio nei confronti della Fraternità San Pio X è la stessa che si abbatte in questi giorni sull’Ordine di Malta e sui Francescani dell’Immacolata.

La vicenda dell’Ordine di Malta si è conclusa con la resa incondizionata del Gran Maestro e il ritorno del potere di Albrecht von Boeslager e del potente gruppo tedesco che egli rappresenta.

La vicenda è stata riassunta in questi termini da Riccardo Cascioli su La Nuova Bussola quotidiana: il responsabile della deriva morale dell’Ordine è stato riabilitato e chi ha cercato di fermarlo è stato mandato a casa .

Ciò è avvenuto in pieno dispregio per la sovranità dell’Ordine, come emerge dalla lettera del 25 gennaio, indirizzata ai membri del Sovrano Consiglio dal segretario di Stato Pietro Parolin a nome del Santo Padre, con cui la Santa Sede ha di fatto commissariato l’Ordine.

Donald Trump inverte la rotta su aborto e gay

Fatti e non parole. Bravo Trump! Speriamo che il neo Presidente americano continui così, dando prova di mantenere le parole dette nel settembre 2016: "La nostra eredità cristiana sarà amata, protetta, difesa come non avete mai visto prima".
Le autorità vaticane (Papa Bergoglio in primis) non lo sopportano. Non ce ne stupiamo: sta facendo più lui per difendere i princìpi cristiani che il Vaticano (vedasi articolo di Lupo Glori su corrispondenzaromana.it)... Preghiamo perchè Trump continui su questa strada.
p.Elia

Il 20 gennaio 2017 Donald Trump, nel corso di una solenne cerimonia a Capitol Hill, ha giurato come quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti, recitando la classica formula di rito sulla Bibbia, davanti ad oltre un milione di persone.

Nel suo discorso di insediamento il neo presidente americano ha utilizzato i toni schietti e duri della campagna elettorale, confermando, senza giri di parole, le sue intenzioni di “rivoltare il banco”: «A partire da adesso cambia tutto (…) il potere da Washington torna nelle mani del popolo americano. (…) Questo momento vi appartiene. Affronteremo sfide e ci confronteremo. Siamo una sola nazione, condividiamo un solo cuore, una sola casa e un solo destino glorioso. Il giuramento di oggi è un giuramento di alleanza con tutti gli americani. Per molti decenni abbiamo arricchito le industrie estere, abbiamo difeso i confini di altre nazioni rifiutando di difendere i nostri confini. Abbiamo speso trilioni e trilioni di dollari all’estero mente le infrastrutture americane sono state lasciate in rovina. (…) La nostra politica sarà molto semplice. Compra americano, assumi americani. Ricostruiremo il nostro Paese con lavoro e mani americane. Insieme determineremo il corso dell’America e del mondo per molti anni a venire».

Parole chiare e, secondo il suo stile, “politicamente scorrette”, alle quali hanno fatto immediatamente seguito due importanti atti concreti: lo stop ai fondi federali per l’aborto e la rimozione della sezione LGBT dal sito web della Casa Bianca.

Un papa mai visto nella storia, che invece di proteggere i cattolici si unisce alla loro persecuzione

Il blog chiesaepostconcilio.blogspot.it ha tradotto un articolo del periodico statunitense American spectator che mette in luce la figura di Papa Bergoglio. Fortunatamente si comincia ad parire gli occhi...
p.Elia
 
Sotto Papa Francesco, la nuova ortodossia è eterodossia e guai a coloro che non si conformano ad essa. Notizie apparse questa settimana annunciano che il Papa "era intervenuto sui Cavalieri di Malta dopo una disputa sul preservativo". In passato, un titolo del genere avrebbe suggerito un giro di vite papale sulla distribuzione del condom. In questo caso, si riferisce al fatto che Papa Francesco punisce un'organizzazione che ha rimosso un funzionario implicato nella distribuzione di preservativi. Papa Francesco è rimasto costernato dalla rimozione di un funzionario dei Cavalieri di Malta che aveva un ruolo di responsabilità sull'attività umanitaria dell'ordine, che aveva distribuito contraccettivi per le prostitute e gli operatori umanitari in Asia.

L'essenza della complicata vicenda è che il Cancelliere aveva amici liberali di alto rango in Vaticano, che sono scesi in picchiata per reintegrarlo dopo il suo forzato allontanamento. Il risultato è che il conservatore che ha licenziato il liberale se n’è dovuto andare (costretto da Francesco); il liberale è stato reinsediato nella sua precedente posizione come Gran Cancelliere, mentre “l'ordine, una volta sovrano, è ora sotto il controllo del Papa perché si discosta dalle sue visuali liberali.

I dubia di Aldo Maria Valli

Sul blog di Maurizio Blondet maurizioblondet.it compare un articolo interessante che coinvolge il vaticanista Aldo Maria Valli. Un'utile riflessione...
P.Elia

Aldo Maria Valli è il Vaticanista del TG1. Per questa posizione ufficiale, ma anche per convinta e umile disciplina di cattolico praticante qual è, non ha mai partecipato alle critiche forti, alle polemiche che sull’operato di questo Papa sono cresciute tra cattolici in vista (Antonio Socci) e perfino tra i vaticanisti (basta citare Marco Tosatti de La Stampa e Sandro Magister di Repubblica). D’altro canto, non si è mai unito agli adulatori mediatici e ai lecchini sempre più numerosi attorno a Bergoglio, che tanto li ama e favorisce. Ha seguito i fatti e i viaggi di “Francesco” con una oggettività e moderazione che gli è stata anche rimproverata dai polemisti tradizionalisti più accesi. Per anni, ha fatto tacere i dubbi che gli crescevano dentro. Oggi s’è risolto: “Raramente sono stato così in dubbio prima di mettermi a scrivere. Sentivo di aver qualcosa di scomodo, forse di inquietante da dire sul papato di Bergoglio, ma non trovavo le parole giuste. Volevo esprimere un disagio e non ero capace di dargli voce”.

In privato, dice: “Sto vivendo un momento strano: dopo Amoris Laetitia mi è caduto il velo e vedo El Papa per quel che è”. Il risultato è il suo ultimo saggio: “266. Jorge Mario Bergoglio Franciscus P.P. (Liberilibri, 206 pagine, 16 euro). Il titolo “266” è per dire che Bergoglio è il 266 mo nell’ordine dei successori di Pietro; non sfuggirà l’eco apocalittica, 266 è quasi “un numero d’uomo”.
Proprio perché è pacato, moderato, non parteggiante, il testo di Aldo Maria Valli è impressionante.

Non sicut scribae. Commento all'omelia di Santa Marta del 10 Gennaio 2016

Dal blog opportuneimportune.blogspot.it a firma Cesare Baronio. Da meditare. 
p.Elia 
 
Se non avessi ormai raggiunto una certa età, e dovessi ancora occuparmi della cura d'anime in una parrocchia, probabilmente non avrei né tempo né voglia di commentare le peregrine affermazioni che ci giungono quotidianamente da Santa Marta. Anzi, anche ora che posso dedicarmi allo studio e alla preghiera, mi riesce estremamente penoso leggere certi spropositi, soprattutto quand'essi coniugano la pervicace predicazione dell'errore con vere e proprie falsità. E' il caso del fervorino del 10 Gennaio, puntualmente recensito da Radio Vaticana.
Premetto che non conosco quale sia l'ordinamento delle letture nel rito riformato, visto che per grazia di Dio seguo solo la Liturgia cattolica, e questo da ben prima dell'Indulto di Giovanni Paolo II e del Motu Proprio di Benedetto XVI. Ho dovuto quindi chiedere ad un confratello lumi al riguardo, scoprendo che il 10 Gennaio era martedì della I settimana del Tempo Ordinario, anno dispari. L'Ordo appeso nella mia sacristia indica invece la Messa del martedì nell'Ottava dell'Epifania, con la commemorazione di San Pietro Orseolo, Confessore.

“Guerra” Vaticana

Ho letto su stmarcelinitiative.com questo commento di Mons. Richard Williamson. Utile a capire quanto sia "santa" la misericordia bergogliana...
p.Elia 
 
Nell’attuale crisi della Chiesa, di una gravità senza precedenti in tutta la storia della Chiesa, è molto importante che i cattolici diano la dovuta importanza sia al movimento Tradizionale sia alla Chiesa cattolica fuori dal movimento tradizionale. La Tradizione nel senso più ampio, vale a dire tutto ciò che Nostro Signore ha affidato alla Sua Chiesa per essere trasmesso (tradendum in latino) fino alla fine del mondo, è indispensabile per la Chiesa, e il movimento Tradizionale ha svolto un ruolo indispensabile nel preservare la dottrina tradizionale e i sacramenti dalla distruzione ad opera della Rivoluzione conciliare nel corso dell’ultimo mezzo secolo. Ma per sopravvivere, il movimento Tradizionale ha dovuto porsi al di fuori della normale struttura gerarchica della Chiesa, e tale struttura è parte integrante della Tradizione – “Pietro, pasci le mie pecorelle” (Gv XXI, 17). Quindi, per quanto profonda sia la corruzione conciliare a Roma, i cattolici devono sempre guardare a Roma.

Da qui l’interesse del seguente rapporto proveniente dall’interno di Roma ad opera del fondatore e direttore di una pubblicazione americana del Novus Ordo, LifeSiteNews. Steve Jalsevac visita normalmente Roma due volte l’anno con i colleghi per parlare con diverse persone con cui è in contatto a Roma, il modo migliore per essere in grado di valutare come si sviluppa la situazione nella Chiesa. Della sua ultima visita di novembre, egli ha pubblicato il 16 dicembre un rapporto “molto preoccupante” delle sue impressioni sull’attuale situazione a Roma.

Joseph Ratzinger, il concilio Vaticano II e quei conservatori che minavano la Tradizione

Ripropongo un interssante articolo da meditare postato su unavox.it e scritto da Francesca de Villasmundo
p.Elia

E’ stato pubblicato in Italia il primo volume degli scritti del prof. Ratzinger durante e sul concilio Vaticano II. 726 pagine che costituiscono il VII volume dell’Opera Omnia edita dalla Libreria Editrice Vaticana. I testi pubblicati in questo volume sono in gran parte inediti.
Per Joseph Ratzinger, il concilio Vaticano II ha avviato un «rinnovamento» della Chiesa, da lui vissuto con entusiasmo e di cui fu un ardente promotore.
«Fu un tempo di attesa straordinaria. Grandi cose dovevano avvenire».
Divenuto Papa Benedetto XVI, di fronte alle molteplici derive progressiste prodotte dal Concilio e ad una Chiesa che egli non può evitare di descrivere come una «vecchia barca che fa acqua da tutte le parti», questo fervente sostenitore e artefice della riforma conciliare, ha insistito su una «ermeneutica della continuità» del concilio Vaticano II con la Tradizione, «un rinnovamento nella continuità», in opposizione ad una «ermeneutica della rottura» tra il Vaticano II e la Tradizione, pretendendo che i decreti conciliari non comportassero alcuna alterazione genetica della Chiesa, dei dogmi e della sua dottrina.

La situazione della FSSPX

A quanti mi chiedono un parere sulla vicenda Fraternità Sacerdotale San Pio X/ proposta canonica di una Prelatura personale da parte delle Autorità vaticane, rispondo pubblicando alcune riflesisoni comparse su opportuneimportune.blogspot.it
p.Elia
 
Qualche domanda a proposito delle dichiarazioni di S.E. Mons. Schneider, pubblicate >qui.
Premetto che nutro il massimo rispetto verso uno dei pochi Presuli che abbia avuto il coraggio di denunciare con chiarezza non poche deviazioni dottrinali dei suoi Confratelli. Nondimeno, ritengo che le sue parole - certamente senza volerlo - possano prestare il destro alle manovre tutt'altro che limpide nei confronti della Fraternità San Pio X da parte degli esponenti della chiesa conciliare.
Mi limito quindi a porre delle domande, dei dubia, dopo ognuna delle proposizioni di S.E. mons. Schneider riportate da alcuni blog cattolici.

S.E. Mons. Schneider - Sono convinto che nelle attuali circostanze, mons. Lefebvre avrebbe accettato la proposta canonica di una Prelatura personale senza esitazione.

Commento - Sono forse venute meno le critiche che S.E. Mons. Lefebvre fece a quanti lasciarono la Fraternità dopo le Consacrazioni? Le promesse della Santa Sede nei confronti dei transfughi sono forse state mantenute? Qual è stato il contributo della Fraternità San Pietro e dell'Istituto Buon Pastore nell'opporsi alle deviazioni dottrinali? Abbiamo mai sentito il Superiore della FSSP o del IBP prendere posizione contro le dichiarazioni più controverse da parte della Gerarchia, ad esempio in occasione della promulgazione di Amoris Laetitia o della visita a Lund per il quinto centenario della cosiddetta Riforma luterana? O quando Francesco ha detto che lo Stato laico è migliore dello stato confessionale?