Donald Trump inverte la rotta su aborto e gay

Fatti e non parole. Bravo Trump! Speriamo che il neo Presidente americano continui così, dando prova di mantenere le parole dette nel settembre 2016: "La nostra eredità cristiana sarà amata, protetta, difesa come non avete mai visto prima".
Le autorità vaticane (Papa Bergoglio in primis) non lo sopportano. Non ce ne stupiamo: sta facendo più lui per difendere i princìpi cristiani che il Vaticano (vedasi articolo di Lupo Glori su corrispondenzaromana.it)... Preghiamo perchè Trump continui su questa strada.
p.Elia

Il 20 gennaio 2017 Donald Trump, nel corso di una solenne cerimonia a Capitol Hill, ha giurato come quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti, recitando la classica formula di rito sulla Bibbia, davanti ad oltre un milione di persone.

Nel suo discorso di insediamento il neo presidente americano ha utilizzato i toni schietti e duri della campagna elettorale, confermando, senza giri di parole, le sue intenzioni di “rivoltare il banco”: «A partire da adesso cambia tutto (…) il potere da Washington torna nelle mani del popolo americano. (…) Questo momento vi appartiene. Affronteremo sfide e ci confronteremo. Siamo una sola nazione, condividiamo un solo cuore, una sola casa e un solo destino glorioso. Il giuramento di oggi è un giuramento di alleanza con tutti gli americani. Per molti decenni abbiamo arricchito le industrie estere, abbiamo difeso i confini di altre nazioni rifiutando di difendere i nostri confini. Abbiamo speso trilioni e trilioni di dollari all’estero mente le infrastrutture americane sono state lasciate in rovina. (…) La nostra politica sarà molto semplice. Compra americano, assumi americani. Ricostruiremo il nostro Paese con lavoro e mani americane. Insieme determineremo il corso dell’America e del mondo per molti anni a venire».

Parole chiare e, secondo il suo stile, “politicamente scorrette”, alle quali hanno fatto immediatamente seguito due importanti atti concreti: lo stop ai fondi federali per l’aborto e la rimozione della sezione LGBT dal sito web della Casa Bianca.

Un papa mai visto nella storia, che invece di proteggere i cattolici si unisce alla loro persecuzione

Il blog chiesaepostconcilio.blogspot.it ha tradotto un articolo del periodico statunitense American spectator che mette in luce la figura di Papa Bergoglio. Fortunatamente si comincia ad parire gli occhi...
p.Elia
 
Sotto Papa Francesco, la nuova ortodossia è eterodossia e guai a coloro che non si conformano ad essa. Notizie apparse questa settimana annunciano che il Papa "era intervenuto sui Cavalieri di Malta dopo una disputa sul preservativo". In passato, un titolo del genere avrebbe suggerito un giro di vite papale sulla distribuzione del condom. In questo caso, si riferisce al fatto che Papa Francesco punisce un'organizzazione che ha rimosso un funzionario implicato nella distribuzione di preservativi. Papa Francesco è rimasto costernato dalla rimozione di un funzionario dei Cavalieri di Malta che aveva un ruolo di responsabilità sull'attività umanitaria dell'ordine, che aveva distribuito contraccettivi per le prostitute e gli operatori umanitari in Asia.

L'essenza della complicata vicenda è che il Cancelliere aveva amici liberali di alto rango in Vaticano, che sono scesi in picchiata per reintegrarlo dopo il suo forzato allontanamento. Il risultato è che il conservatore che ha licenziato il liberale se n’è dovuto andare (costretto da Francesco); il liberale è stato reinsediato nella sua precedente posizione come Gran Cancelliere, mentre “l'ordine, una volta sovrano, è ora sotto il controllo del Papa perché si discosta dalle sue visuali liberali.

I dubia di Aldo Maria Valli

Sul blog di Maurizio Blondet maurizioblondet.it compare un articolo interessante che coinvolge il vaticanista Aldo Maria Valli. Un'utile riflessione...
P.Elia

Aldo Maria Valli è il Vaticanista del TG1. Per questa posizione ufficiale, ma anche per convinta e umile disciplina di cattolico praticante qual è, non ha mai partecipato alle critiche forti, alle polemiche che sull’operato di questo Papa sono cresciute tra cattolici in vista (Antonio Socci) e perfino tra i vaticanisti (basta citare Marco Tosatti de La Stampa e Sandro Magister di Repubblica). D’altro canto, non si è mai unito agli adulatori mediatici e ai lecchini sempre più numerosi attorno a Bergoglio, che tanto li ama e favorisce. Ha seguito i fatti e i viaggi di “Francesco” con una oggettività e moderazione che gli è stata anche rimproverata dai polemisti tradizionalisti più accesi. Per anni, ha fatto tacere i dubbi che gli crescevano dentro. Oggi s’è risolto: “Raramente sono stato così in dubbio prima di mettermi a scrivere. Sentivo di aver qualcosa di scomodo, forse di inquietante da dire sul papato di Bergoglio, ma non trovavo le parole giuste. Volevo esprimere un disagio e non ero capace di dargli voce”.

In privato, dice: “Sto vivendo un momento strano: dopo Amoris Laetitia mi è caduto il velo e vedo El Papa per quel che è”. Il risultato è il suo ultimo saggio: “266. Jorge Mario Bergoglio Franciscus P.P. (Liberilibri, 206 pagine, 16 euro). Il titolo “266” è per dire che Bergoglio è il 266 mo nell’ordine dei successori di Pietro; non sfuggirà l’eco apocalittica, 266 è quasi “un numero d’uomo”.
Proprio perché è pacato, moderato, non parteggiante, il testo di Aldo Maria Valli è impressionante.

Non sicut scribae. Commento all'omelia di Santa Marta del 10 Gennaio 2016

Dal blog opportuneimportune.blogspot.it a firma Cesare Baronio. Da meditare. 
p.Elia 
 
Se non avessi ormai raggiunto una certa età, e dovessi ancora occuparmi della cura d'anime in una parrocchia, probabilmente non avrei né tempo né voglia di commentare le peregrine affermazioni che ci giungono quotidianamente da Santa Marta. Anzi, anche ora che posso dedicarmi allo studio e alla preghiera, mi riesce estremamente penoso leggere certi spropositi, soprattutto quand'essi coniugano la pervicace predicazione dell'errore con vere e proprie falsità. E' il caso del fervorino del 10 Gennaio, puntualmente recensito da Radio Vaticana.
Premetto che non conosco quale sia l'ordinamento delle letture nel rito riformato, visto che per grazia di Dio seguo solo la Liturgia cattolica, e questo da ben prima dell'Indulto di Giovanni Paolo II e del Motu Proprio di Benedetto XVI. Ho dovuto quindi chiedere ad un confratello lumi al riguardo, scoprendo che il 10 Gennaio era martedì della I settimana del Tempo Ordinario, anno dispari. L'Ordo appeso nella mia sacristia indica invece la Messa del martedì nell'Ottava dell'Epifania, con la commemorazione di San Pietro Orseolo, Confessore.

“Guerra” Vaticana

Ho letto su stmarcelinitiative.com questo commento di Mons. Richard Williamson. Utile a capire quanto sia "santa" la misericordia bergogliana...
p.Elia 
 
Nell’attuale crisi della Chiesa, di una gravità senza precedenti in tutta la storia della Chiesa, è molto importante che i cattolici diano la dovuta importanza sia al movimento Tradizionale sia alla Chiesa cattolica fuori dal movimento tradizionale. La Tradizione nel senso più ampio, vale a dire tutto ciò che Nostro Signore ha affidato alla Sua Chiesa per essere trasmesso (tradendum in latino) fino alla fine del mondo, è indispensabile per la Chiesa, e il movimento Tradizionale ha svolto un ruolo indispensabile nel preservare la dottrina tradizionale e i sacramenti dalla distruzione ad opera della Rivoluzione conciliare nel corso dell’ultimo mezzo secolo. Ma per sopravvivere, il movimento Tradizionale ha dovuto porsi al di fuori della normale struttura gerarchica della Chiesa, e tale struttura è parte integrante della Tradizione – “Pietro, pasci le mie pecorelle” (Gv XXI, 17). Quindi, per quanto profonda sia la corruzione conciliare a Roma, i cattolici devono sempre guardare a Roma.

Da qui l’interesse del seguente rapporto proveniente dall’interno di Roma ad opera del fondatore e direttore di una pubblicazione americana del Novus Ordo, LifeSiteNews. Steve Jalsevac visita normalmente Roma due volte l’anno con i colleghi per parlare con diverse persone con cui è in contatto a Roma, il modo migliore per essere in grado di valutare come si sviluppa la situazione nella Chiesa. Della sua ultima visita di novembre, egli ha pubblicato il 16 dicembre un rapporto “molto preoccupante” delle sue impressioni sull’attuale situazione a Roma.

Joseph Ratzinger, il concilio Vaticano II e quei conservatori che minavano la Tradizione

Ripropongo un interssante articolo da meditare postato su unavox.it e scritto da Francesca de Villasmundo
p.Elia

E’ stato pubblicato in Italia il primo volume degli scritti del prof. Ratzinger durante e sul concilio Vaticano II. 726 pagine che costituiscono il VII volume dell’Opera Omnia edita dalla Libreria Editrice Vaticana. I testi pubblicati in questo volume sono in gran parte inediti.
Per Joseph Ratzinger, il concilio Vaticano II ha avviato un «rinnovamento» della Chiesa, da lui vissuto con entusiasmo e di cui fu un ardente promotore.
«Fu un tempo di attesa straordinaria. Grandi cose dovevano avvenire».
Divenuto Papa Benedetto XVI, di fronte alle molteplici derive progressiste prodotte dal Concilio e ad una Chiesa che egli non può evitare di descrivere come una «vecchia barca che fa acqua da tutte le parti», questo fervente sostenitore e artefice della riforma conciliare, ha insistito su una «ermeneutica della continuità» del concilio Vaticano II con la Tradizione, «un rinnovamento nella continuità», in opposizione ad una «ermeneutica della rottura» tra il Vaticano II e la Tradizione, pretendendo che i decreti conciliari non comportassero alcuna alterazione genetica della Chiesa, dei dogmi e della sua dottrina.

La situazione della FSSPX

A quanti mi chiedono un parere sulla vicenda Fraternità Sacerdotale San Pio X/ proposta canonica di una Prelatura personale da parte delle Autorità vaticane, rispondo pubblicando alcune riflesisoni comparse su opportuneimportune.blogspot.it
p.Elia
 
Qualche domanda a proposito delle dichiarazioni di S.E. Mons. Schneider, pubblicate >qui.
Premetto che nutro il massimo rispetto verso uno dei pochi Presuli che abbia avuto il coraggio di denunciare con chiarezza non poche deviazioni dottrinali dei suoi Confratelli. Nondimeno, ritengo che le sue parole - certamente senza volerlo - possano prestare il destro alle manovre tutt'altro che limpide nei confronti della Fraternità San Pio X da parte degli esponenti della chiesa conciliare.
Mi limito quindi a porre delle domande, dei dubia, dopo ognuna delle proposizioni di S.E. mons. Schneider riportate da alcuni blog cattolici.

S.E. Mons. Schneider - Sono convinto che nelle attuali circostanze, mons. Lefebvre avrebbe accettato la proposta canonica di una Prelatura personale senza esitazione.

Commento - Sono forse venute meno le critiche che S.E. Mons. Lefebvre fece a quanti lasciarono la Fraternità dopo le Consacrazioni? Le promesse della Santa Sede nei confronti dei transfughi sono forse state mantenute? Qual è stato il contributo della Fraternità San Pietro e dell'Istituto Buon Pastore nell'opporsi alle deviazioni dottrinali? Abbiamo mai sentito il Superiore della FSSP o del IBP prendere posizione contro le dichiarazioni più controverse da parte della Gerarchia, ad esempio in occasione della promulgazione di Amoris Laetitia o della visita a Lund per il quinto centenario della cosiddetta Riforma luterana? O quando Francesco ha detto che lo Stato laico è migliore dello stato confessionale?