Sant'Alfonso contro la falsa pace di Assisi

Lo scandalo degli incontri di preghiera della chiesa cattolica con tutte le false religioni ad Assisi. Ecco le parole di Sant'Alfonso Maria de' Liguori.
p.Elia 
 
Essi dicono: "Iddio vuole la pace comune". E chi lo nega? ma non la vuole con discapito della Sua fede; Egli ch'è il principe della pace, la vuole, e ci comanda di conservarla con noi e cogli altri: "Inquire pacem, et persequere eam". 
Ma di qual pace intende parlare il Signore? Parla della pace vera, che si acquista e si mantiene coll'esercizio delle virtù: "Fiat pax in virtute tua".Parla di quella pace che si ottiene collo stare unito con Dio e col prossimo; e questa ci conduce poi alla felicità eterna. Non parla già della pace falsa, che si suppone ottenersi col tollerare coloro che voglion credere ed operare a lor piacere contro quel che Dio ha rivelato; questa è la pace degli empi che dormono nella lor perdizione; questa pace di morte non la vuole il nostro Salvatore, ma Egli è venuto a discacciarla dalla terra: "Nolite arbitrari (disse), quia pacem venerim mittere in terram: non veni pacem mittere, sed gladium". 
S. Luca invece di "gladium" scrisse "separationem"; sicché Gesù Cristo è venuto a separare gl'infedeli da' fedeli, acciocché i fedeli non si perdano col comunicare cogl'infedeli, come spiega lo stesso s. Luca, dicendo: "Cum autem vadis cum adversario tuo ad principem, in via da operam liberari ab illo, ne forte trahat te ad iudicem, et iudex tradat te exactori, et exactor mittat te in carcerem". Ecco il precipizio, al quale conduce la tolleranza col comunicare coi nemici della fede.

Alleanza Cattolica e la sua deriva conclamata

Da unavox.it riprendo un articolo di Giovanni Servodio che tratta di Alleanza Cattolica. Questa sorta di organizzazione, fino a poco tempo fa retta dall'intoccabile e "venerato" prof. Introvigne (di cui se ne sono perse le tracce tutto d'un tratto...), continua a dare prova della sua completa deriva in campo religioso (soprattutto) e non solo... Dunque, diffidare altamente e lasciare questi tali al loro destino... 
p.Elia

Quando abbiamo letto la “Lettera agli amici” distribuita da Alleanza Cattolica e firmata da Marco Invernizzi, siamo rimasti allibiti. Non che noi si abbia particolare dimestichezza con gli scritti prodotti negli ultimi anni da Alleanza Cattolica, ma abbiamo sempre considerato questa benemerita organizzazione come un porto dove tanti cattolici per anni si sono trovati al riparo dal maremoto che ha travolto la pratica della fede a partire dagli anni ’70.
Vero è che negli ultimi decenni si sono aperte delle vistose brecce in questo rifugio, ma mai avremmo pensato di arrivare a leggere una confessione di resa incondizionata come questa “Lettera agli amici” del 13 settembre 2016.

Sconcertati, abbiamo subito chiamato alcuni vecchi amici di Alleanza Cattolica e ci siamo sentiti apostrofare: “ma dove vivi?… non lo sai che ormai Alleanza Cattolica è diventata ‘alleata dei neocattolici’!”
Un po’ mortificati, e un po’ dispiaciuti, ci siamo detti che saremmo venuti meno al nostro dovere di correzione fraterna se non avessimo vergato queste righe.
Eccoci dunque ad assolvere questo penoso dovere.
Lo faremo riportando lo scritto per intero e commentando i punti salienti di questa “lettera” di Marco Invernizzi: dal maggio scorso “reggente nazionale” dell’organizzazione.

Il magistero è irreformabile

Ho letto tempo fa sul bollettino Sì Sì No No una puntuale riflessione sull'irreformabilità del magistero, in occasione del viaggio di papa Bergoglio in America Latina. L'articolo evidenzia lucidamente le caratteristiche dell'attuale pontificato, lontano anni luce dall'insegnamento lasciatoci da Nostro Signore. Risulta ovvia la conseguente quanto neccesaria presa d'atto della realtà, affinchè ci si svegli dallo stordimento, si abbandonino i lupi travestiti da agnelli e ci si metta alla ricerca della Verità. La Provvidenza ci verrà incontro.
p.Elia 
Non sarebbe strettamente necessario ricordare che il comunismo è stato autorevolmente condannato dalla Chiesa cattolica, se le vicende legate al recente viaggio di Francesco I nell’ America Latina non avessero riproposto in termini singolarmente drammatici il problema della radicale discontinuità tra la “prassi” post-conciliare e la Tradizione.

Sembra di poter affermare che l’attuale pontificato, risolvendosi in una prospettiva che svaluta la centralità della dimensione soprannaturale a vantaggio di una “teologia” gravida di connotazioni secolarizzanti, proclivi a valorizzare la “povertà” quale condizione privilegiata per la realizzazione della “giustizia sociale”, abbia concorso al rafforzamento delle velenose tendenze filo-marxistiche che, a partire dal concilio Vaticano II, hanno funestato la vita della Chiesa.

Le inconcepibili indulgenze manifestatesi in seno al mondo “cattolico” per un’ideologia, i cui risvolti criminosi – spesso colpevolmente taciuti o disinvoltamente camuffati – discendono in forma immediata e inequivoca dalla sua satanica negazione della Verità e del Bene, rappresentano il risultato di una progressiva falsificazione della carità, ridotta a vuota istanza filantropica.

Omelia di mons. Marcel Lefebvre del 29 agosto 1976 pronunciata nella ormai storica S. Messa di Lille (FR).

Semplicemente, alla Chiesa di oggi manca un Mons.Lefebvre, un vescovo veramente sorretto dalla Fede e così straordinariamente sicuro di sè solo perchè fu assolutamente sicuro di Dio.
Dove sono, in questi nostri tempi, i pastori che difendono la Verità e si preoccupano della salute del gregge a loro affidato?
p.Elia

Miei cari amici, miei cari confratelli, miei cari fratelli,

Prima di rivolgervi alcune parole di esortazione, vorrei dissipare dei malintesi, e prima di tutto su questa stessa riunione.

Voi potete vedere, dalla semplicità di questa cerimonia, che non abbiamo affatto preparato una cerimonia che avrebbe riunito una folla come quella che si trova in questa sala. Avevamo pensato che avremmo celebrato la Santa Messa del 29 agosto, come si era convenuto, in mezzo a qualche centinaio di fedeli della regione di Lille, come io faccio frequentemente in Francia, in Europa e anche in America, senza storia. Ed ecco che tutt’a un tratto questa data del 29 agosto è divenuta, per la stampa, per la radio, per la televisione, come una specie di manifestazione che somiglierebbe – dicono – ad una sfida. Ebbene, no! Questa manifestazione non è una sfida. Questa manifestazione siete voi che l’avete desiderata, cari fedeli, cari fratelli, che siete venuti qui da lontano. Perché? Per manifestare la vostra Fede cattolica. Per manifestare il vostro desiderio di pregare e di santificarvi come hanno fatto i nostri padri nella Fede, come hanno fatto generazioni e generazioni prima di noi.