Sul sito della Corsia dei Servi (corsiadeiservi.it) è stato pubblicato parte di un disorso tenuto da Mons. Marcel Lefebvre da leggere attentamente e meditare. Con la speranza che le parole di un grande vescovo cattolico quale è stato Mons. Lefebvre possano aprire l'intelletto e il cuore di tanti fedeli dormienti, distratti o in faccende affaccendati nel portare acqua a chi sta distruggendo la Chiesa di Cristo e, dunque, la propria salvezza eterna...
p.Elia
Non si può concepire la Chiesa Cattolica se non come continuità, come tradizione, come l'erede del suo passato. Non si può comprendere una Chiesa Cattolica che rompa con il suo passato, con la sua tradizione, e proprio per l'impossibilità di concepire una cosa simile, mi trovo in una situazione un po' strana: quella di un vescovo sospeso per aver fondato un seminario in Svizzera, seminario eretto legalmente, canonicamente, seminario che raccoglie molte vocazioni […]. Come può essere che continuando a fare quello che io stesso ho fatto per 50 anni della mia vita, con le congratulazioni, con gli incoraggiamenti dei papi, e in particolare del Papa Pio XII, che mi onorava della sua amicizia, che io mi ritrovi oggi a essere considerato quasi un nemico della Chiesa? […] Mentre prima del Concilio [Vaticano II, ndr] ho avuto tutti gli onori, escluso solo il cardinalato, ora, dopo il Concilio, facendo la stessa cosa, mi trovo sospeso a divinis, quasi considerato uno scismatico, quasi da scomunicare quale nemico della Chiesa. Non credo che una simile cosa sia possibile e concepibile.
C'è dunque qualche cosa che è cambiato nella Chiesa, qualche cosa che è stato cambiato dagli uomini della Chiesa. […] Di questi cambiamenti cambiamenti ci siamo accorti dal 1958, dopo il conclave che ha eletto Giovanni XXIII. Il cardinale Roncalli, patriarca di Venezia, quando partì per il conclave, e non era ancora eletto, scriveva già al vescovo di Bergamo: “Il Papa che sarà eletto, bergamasco o no, dovrà cambiare molto nella Chiesa. Dovrà esserci una nuova Pentecoste”. In tutta la sua lettera si sente il desiderio di cambiare in modo profondo la Chiesa ed io penso sia stato lui a denominare il Concilio:Concilio dell'aggiornamento. […]
C'è dunque qualche cosa che è cambiato nella Chiesa, qualche cosa che è stato cambiato dagli uomini della Chiesa. […] Di questi cambiamenti cambiamenti ci siamo accorti dal 1958, dopo il conclave che ha eletto Giovanni XXIII. Il cardinale Roncalli, patriarca di Venezia, quando partì per il conclave, e non era ancora eletto, scriveva già al vescovo di Bergamo: “Il Papa che sarà eletto, bergamasco o no, dovrà cambiare molto nella Chiesa. Dovrà esserci una nuova Pentecoste”. In tutta la sua lettera si sente il desiderio di cambiare in modo profondo la Chiesa ed io penso sia stato lui a denominare il Concilio:Concilio dell'aggiornamento. […]