Clero conciliare/1

Come orientarsi in seguito alle ultime allarmanti vicende del caso Viganò e al rapporto del Gran Giurì della Pennsylvania? Riporto il commento di Mons.R.N.Williamson su stmarcelinitiative.com
p.Elia

Un lettore ha scritto sollevando alcune domande sulla lettera di 11 pagine dell’ex Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, Monsignor Viganò, in cui, con dovizia di particolari e citando i nomi, è detto che c’è un’immensa corruzione morale che fa marcire il clero cattolico negli Stati Uniti, e che la responsabilità dei crimini in questione raggiunge il vertice della Chiesa. Al momento di scrivere questi “Commenti”, lo scandalo causato dalla lettera è immenso, e sta avendo vaste ripercussioni. Nessuno può dire in questo momento quale sarà la ricaduta finale. Ecco le quattro domande del lettore, accompagnate da brevi risposte:

1 Cosa si deve pensare della lettera di Viganò? E’ grave come sembra?

Sì, perché Mons. Viganò dà tutte le indicazioni di essere un uomo onesto. Nel 2011 è stato esiliato da Roma e inviato negli Stati Uniti perché stava compiendo un tentativo riuscito di ripulire le finanze vaticane. Al momento di scrivere è nascosto perché teme per la propria vita. Ha nemici seri.

2 La lettera sarà una bomba nella Chiesa, o un semplice petardo, senza conseguenze durature?

Lo dirà il tempo. Certamente alla profonda corruzione nella Chiesa corrisponde la profonda corruzione esistente tra le potenze che sono nel mondo, i politici, i banchieri, i media e così via. E’ Satana che dirige, perché i satanisti sono legati tra loro in tutti i campi, e non permetteranno a un semplice Arcivescovo di sconvolgere il loro assetto, se possono evitarlo. Ma in realtà è Dio che tiene la mano. Le persone stanno tornando a Lui o no? Se no, Egli permetterà ai servi di Satana di continuare a muovere la Chiesa e mondo verso il Nuovo Ordine Mondiale. Se torneranno da Lui, tra breve avremo la Consacrazione della Russia.

Alcide De Gasperi

A quei cattolici che sottolineano quanto oggi manchi, nella scena politica e sociale italiana, un uomo come De Gasperi, consiglio vivamente la lettura dell’articolo di padre Julio Meinvielle. Oggi sentiamo molti politici, alcuni dei quali si definiscono cattolici (!), che auspicano e si adoperano per un partito politico liberale (come lo fu la DC). Ma il liberalismo e il Cattolicesimo-liberale sono stati condannati dalla Chiesa "di sempre". Ergo…
p.Elia

Liberalismo e Cattolicesimo-liberale. Da Lamennais a Maritain e De Gasperi (pubblicato su «SìSì-NoNo», periodico cattolico, Anno XXXV, numero 6, 31 marzo 2009) 
La questione democristiana  
Gramsci scriveva che la Democrazia Cristiana è necessaria al Comunismo per ottenere il consenso e poi il governo in Europa, specialmente nei Paesi cattolici. Ma perché? Don Dario Composta risponde: «Il modello ideale DC si potrebbe definire… come politica progressista e aconfessionale». Essa è «un partito di centro che guarda a sinistra», come diceva De Gasperi.
Don Composta distingue tre tipi di cattolici:
a) I cristiano-sociali, che respinsero i princìpi della rivoluzione francese per rimanere fedeli alla dottrina sociale e politica del Magistero ecclesiastico.
b) I cristiano-liberali, che si collocarono a mezza strada tra le idee della rivoluzione e l’insegnamento della Chiesa cattolica.
c) I democristiani, che, pur accogliendo un certo indirizzo o ispirazione vagamente cristiana, si mantennero laicisti e si orientarono verso teorie affini a quelle della rivoluzione francese; essi ebbero come capiscuola Lamennais e Maritain in Francia e in Italia Murri-Sturzo-De Gasperi.