Ho letto su stmarcelinitiative.com questo commento di Mons. Richard Williamson. Utile a capire quanto sia "santa" la misericordia bergogliana...
p.Elia
Nell’attuale crisi della Chiesa, di una gravità senza precedenti in tutta la storia della Chiesa, è molto importante che i cattolici diano la dovuta importanza sia al movimento Tradizionale sia alla Chiesa cattolica fuori dal movimento tradizionale. La Tradizione nel senso più ampio, vale a dire tutto ciò che Nostro Signore ha affidato alla Sua Chiesa per essere trasmesso (tradendum in latino) fino alla fine del mondo, è indispensabile per la Chiesa, e il movimento Tradizionale ha svolto un ruolo indispensabile nel preservare la dottrina tradizionale e i sacramenti dalla distruzione ad opera della Rivoluzione conciliare nel corso dell’ultimo mezzo secolo. Ma per sopravvivere, il movimento Tradizionale ha dovuto porsi al di fuori della normale struttura gerarchica della Chiesa, e tale struttura è parte integrante della Tradizione – “Pietro, pasci le mie pecorelle” (Gv XXI, 17). Quindi, per quanto profonda sia la corruzione conciliare a Roma, i cattolici devono sempre guardare a Roma.
Da qui l’interesse del seguente rapporto proveniente dall’interno di Roma ad opera del fondatore e direttore di una pubblicazione americana del Novus Ordo, LifeSiteNews. Steve Jalsevac visita normalmente Roma due volte l’anno con i colleghi per parlare con diverse persone con cui è in contatto a Roma, il modo migliore per essere in grado di valutare come si sviluppa la situazione nella Chiesa. Della sua ultima visita di novembre, egli ha pubblicato il 16 dicembre un rapporto “molto preoccupante” delle sue impressioni sull’attuale situazione a Roma. Eccone degli estratti:—
Da qui l’interesse del seguente rapporto proveniente dall’interno di Roma ad opera del fondatore e direttore di una pubblicazione americana del Novus Ordo, LifeSiteNews. Steve Jalsevac visita normalmente Roma due volte l’anno con i colleghi per parlare con diverse persone con cui è in contatto a Roma, il modo migliore per essere in grado di valutare come si sviluppa la situazione nella Chiesa. Della sua ultima visita di novembre, egli ha pubblicato il 16 dicembre un rapporto “molto preoccupante” delle sue impressioni sull’attuale situazione a Roma. Eccone degli estratti:—
“La nostra visita a Roma del 16–23 novembre è stata la più drammatica tra i tanti viaggi di lavoro che due volte l’anno abbiamo compiuto nel corso degli ultimi 10 anni. Dopo l’incontro con cardinali, vescovi, altri uffici vaticani e personale delle congregazioni, il nostro nuovo corrispondente a Roma John-Henry Westen, Jan Bentz ed io abbiamo osservato tra i fedeli servitori della Chiesa una costante aria di ansia diffusa e una paura molto reale. Mai avevamo osservato una cosa del genere. Molti avevano paura di essere rimossi dai loro incarichi, allontanati dai loro posti di lavoro negli uffici vaticani o suscettibili di incorrere in gravi rimproveri pubblici o privati e in accuse personali, da parte coloro che sono intorno al Papa o anche dallo stesso Francesco. Costoro sono anche impauriti e in ansia per il grande danno fatto alla Chiesa, che loro sono incapaci di fermare.
“... Le Università cattoliche a Roma sono controllate e le lezioni dei professori vengono vagliate per garantire che siano in linea con un’interpretazione liberale di Amoris Laetitia. I chierici vengono segnalati ai superiori se si sente che esprimono preoccupazioni circa Papa Francesco. Molti hanno paura di parlare apertamente, anche se in passato sono stati sempre molto disponibili. I corrispondenti in Vaticano ci hanno detto che sono stati avvisati più volte di non parlare dei dubia (le questioni sollevate dal cardinale Burke e da altri tre cardinali sulla dottrina contenuta nell’ Amoris Laetitia). Ho sentito dire che il Vaticano è come uno Stato occupato. Alcune fonti con cui ho parlato temono che le comunicazioni con i funzionari del Vaticano siano registrate; alcuni hanno anche riscontrato anomalie sospette nelle loro conversazioni telefoniche con essi: la linea caduta dopo una chiamata, l’audio degli ultimi momenti della loro conversazione interrotto più e più volte con un clic, come se si stesse ascoltando una registrazione. Alcune persone che lavorano all’interno del Vaticano hanno avvisato i loro contatti all’esterno di non condividere informazioni delicate via e-mail o tramite i telefoni cellulari gestiti in Vaticano.
“Ci chiediamo cosa stia succedendo. Il tutto è profondamente, enormemente preoccupante. La frase comune che abbiamo ascoltato continuamente in quella settimana a Roma è che c’è una “guerra” in corso nella Chiesa – una guerra dello “spirito del Vaticano II” progressista contro i cattolici ortodossi. Una persona dopo l’altra ha utilizzato in maniera scioccante la parola “guerra”. Non ho mai sperimentato nulla di simile nella mia vita e sono sicuro che la maggior parte, se non tutti i lettori abituali di LifeSite, possa dire la stessa cosa”.I Tradizionalisti diranno che i quattro cardinali e Jalsevac sono vittime del Vaticano II e che si sono svegliati un po’ tardi, ma che nessuno dica che non sono o non intendono essere cattolici. La Chiesa guarirà solo quando la vera dottrina e la vera Gerarchia saranno di nuovo insieme, così i Tradizionalisti devono pregare con urgenza per queste anime che stanno aprente gli occhi sulla guerra conciliare. Voglia Dio illuminarli e dar loro forza.