Naturalismo, razionalismo, liberalismo

Vi rendete dunque conto di quanto tutti questi errori siano innestati gli uni negli altri: liberalismo, naturalismo, e infine il razionalismo, non sono che aspetti complementari di quel che bisogna chiamare la Rivoluzione. 
Là dove la retta ragione, rischiarata dalla fede, non vede che armonia e subordinazione, la ragione deificata scava abissi ed erge muraglie: la natura senza la grazia, la prosperità materiale senza la ricerca dei beni eterni, il potere civile separato dal potere ecclesiastico, la politica senza Dio né Gesù Cristo, i diritti dell’uomo contro i diritti di Dio, la libertà, infine, senza la verità. 
È in questo spirito che si è compiuta la Rivoluzione, essa si preparava già da più di due secoli negli spiriti, come ho tentato di mostrarvi; ma è soltanto alla fine del XVIII secolo che ha maturato e recato i suoi frutti decisivi: i suoi frutti politici, col favore degli scritti dei filosofi, degli enciclopedisti, e di una inimmaginabile attività della massoneria (8), che si era diffusa in alcuni decenni e aveva sobillato tutta la classe dirigente. 
La massoneria propagatrice di questi errori 
Con quale precisione, con quale chiaroveggenza i Sovrani Pontefici denunciarono questa impresa; papa Leone XIII la espone nella Quod apostolici già citata, e di nuovo nell’Enciclica Humanum Genusdel 20 agosto 1884 sulla setta dei massoni: 
«Nella nostra epoca, i fautori del male sembrano essersi coalizzati in uno sforzo immenso, sotto l’impulso e con l’aiuto di una Società diffusa in un gran numero di luoghi e fortemente organizzata, la società dei massoni. 
Nelle loro vigili preoccupazioni per la salvezza del popolo cristiano, i nostri predecessori riconobbero molto presto questo nemico capitale nel momento in cui, uscendo dalle tenebre di un’occulta cospirazione, si slanciava all’assalto in pieno giorno». 
Leone XIII fa poi menzione dei Papi che hanno già condannato la massoneria: Clemente XII, nell’Enciclica In Eminenti, del 27 aprile 1738, lanciò la scomunica contro i massoni; Benedetto XV rinnovò questa condanna nell’Enciclica Providas del 16 marzo 1751; Pio VII con l’EnciclicaEcclesiam del 13 settembre 1821 denunciò in particolar modo i Carbonari; Leone XII, con la sua Costituzione Apostolica Quo graviora del 13 marzo 1826, svelò inoltre la società segretaL’Universitario che tentava di pervertire la gioventù; Pio VIII (Enciclica Traditi del 24 maggio 1829), Pio IX (Allocuzione concistoriale del 25 settembre 1865 ed Enciclica Quanta cura dell’8 dicembre 1864) parlarono nello stesso senso. 
Poi, deplorando il poco peso accordato dai governanti a così gravi avvertimenti, Leone XIII constata i progressi spaventosi della setta: 
«Ne risulta che, nell’arco di un secolo e mezzo, la setta dei massoni ha compiuto progressi incredibili. Usando ad un tempo l’audacia e l’astuzia, essa ha invaso tutti i gradi della gerarchia sociale e comincia ad acquisire, in seno agli Stati moderni, una potenza che equivale alla sovranità». 
Che direbbe oggi, quando non c’è alcun governo (9) che non obbedisca ai decreti delle logge massoniche! E ora c’è anche l’assalto alla gerarchia della Chiesa, che lo spirito massonico o la massoneria stessa scala a ranghi serrati. Ma vi ritornerò. 
Qual è dunque lo spirito massonico? Eccolo illustrato in poche parole per bocca del senatore Goblet d’Aviello, membro del Grande Oriente del Belgio, quando parlò il 5 agosto 1877 alla loggia degli Amici Filantropi di Bruxelles: 
«Dite ai neofiti che la Massoneria… è innanzitutto una scuola di divulgazione e di perfezionamento, una sorta di laboratorio dove le grandi idee dell’epoca si organizzeranno e si affermeranno per diffondersi nel mondo profano in una forma palpabile e pratica. Dite loro, in una parola, che noi siamo la filosofia del liberalismo».
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8) 1517: rivolta di Lutero, che brucia la Bolla del Papa a Wittenberg; 1717: fondazione della Grande Loggia di Londra. 
9) Non vanno esclusi nemmeno i paesi comunisti, perché il partito comunista è un’autentica società massonica, con la sola differenza che è perfettamente legale e pubblica.


(Fonte: Mons. Marcel Lefebvre - Lo hanno detronizzato. Dal liberalismo all’apostasia. La tragedia conciliare)