Vittoria di un giorno di libertà

Riprendo da civiltacristiana.com l'articolo del prof. Massimo Viglione che condivido pienamente.
p.Elia

Non si tratta di fare gli euforici, né di immaginare che da oggi cambia tutto immediatamente, né di fare del sensazionalismo. Anzi, chi scrive sa bene che molti, pur ostili alla UE, troveranno le più svariate motivazioni per non esultare, anzi, per mettere in guardia. Alcune saranno anche giuste, altre solo in parte, altre del tutto insensate o fuorvianti.
Chi scrive sa bene che non sta tornando Carlo Magno…. Né può approvare esultanti quanto ridicoli commenti di futura restaurazione della civiltà cristiana… (figuriamoci…). E condivide pure in parte il fatto che le forze della dissoluzione sapranno comunque trarre vantaggio anche da una sconfitta.

Eppure… è fuori discussione che i signori camerieri di Bruxelles, quelli mai votati da nessuno e agli ordini di qualcuno che nessuno conosce, come le comparse note al grande pubblico (da Schult, Napolitano e Monti in giù), abbiano ricevuto una sventola fenomenale in faccia.
È fuor di dubbio che oggi è accaduto un evento democratico – e lo dice uno che non è certo un assertore della democrazia moderna –, nel senso che è stata punita con libero voto del popolo una oligarchia antidemocratica mai votata da nessuno.

Può un Papa esprimersi in questa maniera?

Il sito corrispondenzaromana.it riprende un articolo di John-Henry Westen (LifeSiteNews). Francamente viene davvero da piangere nel leggere le parole di un Papa così scandalosamente lontane dal vero insegnamento di Nostro Signore Gesù Cristo. 
p.Elia

La sbalorditiva introduzione del servizio della Radio Vaticana ufficiale sull’omelia di Papa Francesco di questa mattina dice così: “Papa Francesco giovedì ha messo in guardia contro una rigidità eccessiva, dicendo che quelli che nella Chiesa ci dicono: “è questo o niente” sono eretici e non cattolici. Ha fatto le sue considerazioni durante la Messa del mattino di giovedì, celebrata nel residence di Santa Marta.”

Ecco di seguito la sezione specifica dell’omelia a cui l’apertura del servizio fa riferimento:

Questo sano realismo della Chiesa cattolica: la Chiesa cattolica mai insegna ‘o questo, o questo’. Quello non è cattolico. La Chiesa dice: ‘Questo e questo’. ‘Fai la perfezione: riconciliati con tuo fratello. Non insultarlo. Amalo. Ma se c’è qualche problema, almeno mettiti d’accordo, perché non scoppi la guerra’. Questo sano realismo del cattolicesimo. Non è cattolico ‘o questo, o niente’: quello non è cattolico. Quello è eretico. Gesù sempre sa camminare con noi, ci dà l’ideale, ci accompagna verso l’ideale, ci libera da questo ingabbiamento della rigidità della legge e ci dice: ‘Ma, fate fino al punto che potete fare’. E lui ci capisce bene. E’ questo il nostro Signore, è questo quello che insegna a noi”.

La chiesa dei rivoluzionari e il popolo bue (seconda parte)

Le “espressioni come “sviluppo della dottrina” e “compassione pastorale” sono in genere dei pretesti per cambiare l’insegnamento di Cristo, contro il suo significato e la sua integrità perenne così come gli Apostoli l’hanno trasmessa a tutta la Chiesa e come è stata fedelmente preservata dai i Padri della Chiesa e dagli insegnamenti dogmatici dei Concili Ecumenici e dei Papi. Alla fine quei religiosi vogliono un’altra Chiesa, ed anche un’altra religione: una religione naturalistica, adattata allo spirito del tempo. Dei simili chierici sono veri lupi travestiti da agnelli, e flirtano spesso col mondo. Non già pastori coraggiosi, ma vili conigli”. Queste le chiare parole di S.E.Mons. Schneider, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Maria Santissima di Astana, in Kazakhstan, a cui va riconosciuto il merito di dire qualcosa di cattolico in questi tempi di falsità collettiva.

Ma sentite cosa dicono questi apostati!

Mi è stata segnalata la performance, l'ennesima, di Enzo Bianchi, comparsa su ostunilive.it. Il cosiddetto monaco di Bose, già messosi in luce per le sconcertanti e gravissime dichiarazioni relative a Maria Santissima (la Madonna non sarebbe più un modello possibile di riferimento per le giovani ragazze del nostro tempo...VERGOGNA!) ha rilasciato altre perle del suo pensiero (che altro non è che quello della chiesa conciliare nata col Vaticano II). Il mondo è cambiato - dice il Nostro - Bisogna imparare una nuova grammatica antropologica... -. Peccato dimentichi che ciò che invece non cambia è l'insegnamento di Nostro Signore Gesù Cristo. 
Vada a rileggersi il Vangelo e le Lettere di S.Paolo: forse un giorno l'onnipotenza del Buon Dio convertirà anche questo cattivo "maestro".  
Ecco di seguito le scandalose e meschine parole di Enzo Bianchi. Sottolineo le bestialità di acuni passaggi. 
p.Elia
 
«Quello di cui la Chiesa deve occuparsi sono le storie d’amore – dice Enzo Bianchi – quindi dell’inclusione di separati e divorziati, delle famiglie “atipiche” e degli omosessuali. Il mondo è cambiato, bisogna comprendere che la sessualità è cambiata. Per fortuna nessuno dice più che l’omosessualità è una malattia, ma resta il fatto che è sicuramente un enigma che tutti devono accettare. Infierire su quelle che sono delle persone già messe alla prova dalla vita, è pura cattiveria integralista. Bisogna imparare una nuova grammatica antropologica, ricordare che il cristiano ha un profondo rispetto per il mistero della persona, della vita altrui, attua e professa la carità umana.
Per questo ritengo che il Governo abbia fatto bene a riconoscere le unioni civili, perché chiunque ha diritto di amare ed essere amato. Ugualmente la comunità cristiana e la Chiesa devono accogliere le persone divorziate, come fedeli che vanno accompagnati, aiutati a capire e integrati.

La chiesa dei rivoluzionari e il popolo bue (prima parte)

Un colpo di Stato. Questo è ciò che è avvenuto nella Chiesa attraverso il Concilio Vaticano II. Con il passare degli anni, e dei Pontefici che vi si sono succeduti dal 1962 ad oggi, appare evidente la continua, incessante, inesorabile distruzione di tutto ciò che la Chiesa ha sempre detto e fatto ante quel Concilio. Esaminando ciascun papato singolarmente, ciò potrebbe apparire inverosimile. Ma, come componendo un puzzle, agganciando ciascun singolo pontificato uno all'altro, emerge chiaramente un quadro che non lascia spazio ad equivoci. Mattone dopo mattone, ogni Pontefice, in nome del Concilio, ha portato del suo alla dissoluzione della dottrina e della liturgia cattoliche, fino ad arrivare al vescovo di Roma attuale, alias Bergoglio, che non fa nulla di diverso: demolisce, come i suoi predecessori. Semmai, da questi si differisce per la ferocia impiegata nel farlo. Ma non se ne cura: sa che questi sono tempi in cui la falsità e l'ambiguità hanno talmente preso il sopravvento sulla verità e la chiarezza che qualsiasi cosa dica o faccia non gli arrecherà nessun fastidio.