L'ostilità della Chiesa conciliare alla messa di sempre: perché?

Ciò che segue è la risposta a quanti mi chiedono di spiegare i motivi dell'ostilità che in un batter di ciglia si materializza ogni qual volta un fedele richiede la celebrazione della S.Messa tridentina al clero aderente alla nuova chiesa nata dal Concilio Vaticano II.

Nuova chiesa nata dal Concilio Vaticano II? Precisamente, perché tutte le riforme e gli orientamenti ufficiali di Roma sono delegati e imposti a nome del Concilio. Dopo il Vaticano II infatti, la maggior parte del clero ha assunto un orientamento nettamente opposto alla Tradizione, cioè al Magistero ufficiale della Chiesa. I sacerdoti hanno abbracciato in massa l'eresia protestante e liberale. Essi hanno voltato le spalle alla Chiesa di sempre, alla Messa di sempre, infettando il Corpo Mistico di Cristo con nuovi dogmi, nuove istituzioni, nuovo sacerdozio, nuovo culto, nuovo insegnamento, nuova morale... e tutto ciò a nome del Concilio al quale i fedeli si DEVONO uniformare.

Il Segreto delle Tre Fontane

Don Curzio Nitoglia consiglia sul suo blog (doncurzionitoglia.wordpress.com) la lettura di un libro  (edito da Salani editore) di Saverio Gaeta: “Il veggente. Il segreto delle tre fontane”. L’Autore ha potuto consultare i Diari che Bruno Cornacchiola aveva scritto dal 1947 al 2001, anno della sua morte, custoditi presso l’associazione dei fedeli da lui fondata, e ne svela i contenuti nel suddetto libro. Da leggere.
p.Elia

Il 12 aprile 1947 Cornacchiola presso la località delle Tre fontane in Roma, ove San Paolo subì il martirio, ebbe una apparizione della Madonna contenente alcune rivelazioni. Esse (circa una sessantina) son continuate per tutta la sua vita e Cornacchiola stesso le ha trascritte nei suoi Diari.
In questo breve articolo riassumo quelle più attuali, che possono aiutarci a capire meglio il terribile periodo che stiamo attraversando.
Sono soltanto rivelazioni private. Cornacchiola stesso le ha sottomesse al giudizio dell’Autorità ecclesiastica, che già con Pio XII iniziò ad approvarle.

Gli incontri con Pio XII

Innanzitutto occorre sapere che il primo quaderno dei suoi Diari, contenente il resoconto della prima apparizione della Madonna, Bruno Cornacchiola lo consegnò a papa Pio XII la notte del 22 luglio del 1947 alla presenza di don Sfoggia, di padre Riccardo Lombardi e di padre Felice Maria Cappello, i quali avevano potuto leggere il messaggio del 12 aprile dietro autorizzazione del Papa. A questo incontro privato ne seguì uno pubblico e ufficiale il 9 dicembre del 1949 (Saverio Gaeta, op. cit., p. 62) in cui il Papa incoraggiò Cornacchiola a fare delle conferenze sulle apparizioni da lui avute.
Inoltre il 5 ottobre del 1947 Pio XII benedisse la statua della Madonna riproducente la Vergine apparsa a Cornacchiola e nel 1956 papa Pacelli consentì il culto pubblico, affidando ai francescani minori conventuali la custodia della grotta e della cappella adiacente (op. cit., p. 106).
Il contenuto dei messaggi
Il contenuto della prima apparizione non era stato reso noto e si trova negli archivi del Sant’Uffizio, ma Cornacchiola ne aveva fatto una fotocopia, depositata negli archivi della sua associazione, della quale il Gaeta (op. cit., p. 59) riporta i principali brani sinora inediti.
I Diari consultati da Salvatore Gaeta si trovano presso l’associazione “Schiere Arditi di Cristo Re Immortale” (SACRI) fondata da Cornacchiola. Gli “Arditi di Cristo” si occupano soprattutto di catechesi e non avevano letto i Diari di Cornacchiola, i quali contengono delle rivelazioni sorprendenti e inedite sino a che Saverio Gaeta le ha raccolte nel suo libro.

Dice bene don Camillo: “Io non posso andare più in là di Cristo: Cristo parlava in modo semplice, chiaro. Cristo non era un intellettuale!”

Da riscossacristina.it riprendo una interessante lezione di apologetica del Prof. Corrado Gnerre che evidenzia lo stato di confusione raggiunto causato dal pastoralismo contemporaneo. Ecco un altro frutto avvelenato del Concilio Vaticano II.
p.Elia

Il Cristianesimo è una religione dei semplici o degli intellettuali? Ovviamente la risposta è scontata: “Ti ringrazio, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così ti è piaciuto” (Matteo 11,25-26)

Il Cristianesimo è tutt’altro che una religione “gnostica”, cioè basata sulla conoscenza e basta, per cui questa (la conoscenza) sarebbe l’unico criterio di salvezza. No, il Cristianesimo è religione della centralità della volontà e dell’esercizio della virtù. Non a caso nel Pater non diciamo “Signore, sia pensato il tuo pensiero”, bensì “Signore, sia fatta la tua volontà”. Ed ecco perché per il Cristianesimo un analfabeta e un teologo stanno sulla stessa griglia di partenza nella “gara” della salvezza: tutti e due possono farcela in egual misura e a tutte due viene richiesto prima di tutto l’amore a Dio (si sarà giudicati sull’amore). Ovviamente questo non significa che la conoscenza non abbia la sua importanza, essa svolge sì una funzione insostituibile, ma ausiliare; insostituibile perché non si può amare ciò che non si conosce, ma tale conoscenza ha bisogno di tradursi e di completarsi nell’amore, cioè non può rimanere da sola.

Mons.Fellay: Amoris Laetitia "Esortazione terrificante"

Chiarissimo intervento (nell'omelia tenuta al Santuario di Puy en Velaydi) di Mons. Bernard Fellay, Superiore generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X, in merito all'esortazione apostolica Amoris laetitia... e Dio sia lodato! Ci sono ancora vescovi cattolici (anche se si contano sulle dita delle mani) che hanno a cuore il gregge a loro affidato e che lavorano per la salvezza delle anime. Preghiamo per loro affinchè il Signore li protegga. Sul sito sanpiox.it si è appreso nei giorni scorsi di un forte riavvivinamento tra le autorità vaticane e la FSSPX. Le parole di Mons.Fellay dissipano qualsiasi ipotesi di temuto condizionamento della Fraternità per l'ottenimento di una presunta Prelatura personale. La verità non è barattabile per chi si dice (veramente) cattolico.
p.Elia

« …un’Esortazione Apostolica che porta come titolo “La gioia dell’amore” ma che ci fa piangere. Quest’esortazione è un riassunto dei due sinodi sul matrimonio. È molto lunga e contiene molte cose che sono giuste, che sono belle, e dopo aver costruito un bell’edificio, una bella barca, il Sommo Pontefice ha fatto un buco nella chiglia della barca, lungo la linea di galleggiamento. Voi sapete tutti ciò che sta accadendo.

È inutile dire che il buco è stato fatto prendendo tutte le precauzioni possibili, è inutile dire che il buco è piccolo: la barca affonda! 
Nostro Signore stesso ha detto che neanche uno iota, neanche un solo iota sarà tolto dalla legge di Dio. Quando Dio parla, le sue parole non ammettono eccezioni, quando Dio comanda è di una sapienza infinita che ha previsto tutti i casi possibili. Non c’è eccezione alla legge di Dio. 

Asia Bibi condannata a morte per fede. E Bergoglio tace.

Sul blog di Sandro Magister (chiesa.espresso.repubblica.it) viene ripresa la drammatica e dolorosissima vicenda  di Asia Bibi. "Ogni volta che c'è di mezzo l'islam - scrive Magister - Francesco è estremamente cauto. Ma sul Pakistan la sua reticenza è massima. Ecco la storia della madre cristiana su cui egli tace. È in prigione da sette anni e la sua sorte si intreccia con la strage di Pasqua a Lahore". Si legga e rifletta...
p.Elia
 
Roma, 5 aprile 2016. Nel commentare la Pasqua di sangue di Lahore papa Francesco è stato attentissimo a non chiamare in causa gli autori dell'attentato e a non esplicitare il senso di quel crimine, che, anzi, ha definito "insensato".
Facendo ciò si è inchinato ai canoni di quella diplomazia minimale che guida tradizionalmente i passi della Santa Sede sui terreni più minati, giustificata dalla volontà di non esporre a ulteriori pericoli le cristianità più vulnerabili, come appunto quella pakistana.

E fin qui nessuna sorpresa. Ogni volta che c'è di mezzo l'islam, Jorge Mario Bergoglio è estremamente cauto. [...]
Ma sul Pakistan il papa è ancor più riservato e silenzioso che mai, molto al di sotto delle attese dei cristiani di quel paese. In segreteria di Stato il dossier Pakistan è tra quelli più voluminosi e dolenti, eppure niente di esso affiora in ciò che Francesco dice e fa, le rare volte in cui si trova obbligato a intervenire.

Custodire la verità pura ed integra

Le parole di S.E.Mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana (Kazakhstan), intervistato durante la sua ultima visita in Inghilterra. La riprendo dal blog unafides33.blogspot.it da cui riporto i passi più importanti: oggi è ormai alquanto raro sentire un sacerdote di Santa Romana Chiesa parlare senza ambiguità...
p.Elia

Nella Chiesa c'è una lunga storia di ebrei convertiti alla fede - Alphonse Ratisbonne, S. Edith Stein, Eugenio Zolli, rabbino capo di Roma durante la seconda guerra mondiale, e più di recente l'ex rabbino ortodosso Jean-Marie Eli Satbon. Eppure un recente documento della Commissione per i rapporti religiosi con l'ebraismo afferma che non c'è più alcuna missione formale per convertire gli ebrei (par. 40-49). È vero? Si tratta di una correzione dell'insegnamento e della pratica precedente?

AS: È veramente erroneo. Ciò contraddice le parole di nostro Signore che ha detto, "Andate e ammaestrate tutte le nazioni" - non ha detto "tutte le genti tranne il popolo ebraico", ha detto tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Gesù ha detto: se non credete non avrete la vita. Ha detto questo anche agli ebrei, e continua a dirlo agli ebrei di oggi. Anche loro devono essere obbedienti all'alleanza con Dio che Gesù ha istituito. È per questo che gli Apostoli hanno predicato agli ebrei nella sinagoga.
Per 2000 anni la Chiesa ha sempre pregato per la conversione degli ebrei. È un atto di misericordia e di amore. La Chiesa invita e incoraggia gli ebrei a venire a Cristo. Molti ebrei si sono convertiti, alcuni di loro sono anche diventati santi. Alphonse Ratisbonne fondò una congregazione religiosa per evangelizzare il popolo ebraico. Questo vale sempre anche per me, e nessun documento della Chiesa può invalidarlo perché contraddirebbe le parole di Nostro Signore, smentirebbe gli apostoli, e tutte le parole permanenti e immutabili della Chiesa per oltre 2000 anni.