Lo schifo che si insegna nel seminario di Bergamo

Ecco cosa si insegna nei seminari conciliari (preaparatevi al peggio leggendo l'articolo di denuncia che riprendo  da anonimidellacroceblog.wordpress.com). Direi che non ci sono più parole per descrivere le nefandezze e le eresie di questo clero sconcio, aderente al Concilio Vaticano II. Seminaristi che diverranno sacerdoti dopo essere stati (s)formati da insegnanti completamente fuori di testa che cosa potranno offrire ai fedeli? La Fede? Per carità! Questa è gente da evitare se teniamo alla salute della nostra anima. 
Mettiamoci alla ricerca, seria e convinta, di veri sacerdoti che sono rimasti fedeli alla Tradizione e alla vera Chiesa di Cristo. 
Un'ultima sottolineatura: invece di distruggere le scuole dei Francescani dell'Immacolata (lì sì che si insegnava vera dottrina e vero magistero) andrebbero piuttosto chiusi i seminari di questa chiesa conciliare... a partire da quello di Bergamo. Sarebbe un atto di giustizia verso Dio.  
p.Elia 
 
Questo è troppo! Questi sono pazzi! E’ una follia! Abbiamo parlato diverse volte delle castronerie sul Sacramento dell’Eucaristia che scrive Andrea Grillo. Ma questa di oggi le supera tutte. FATE GIRARE IN TUTTO IL MONDO QUESTO ARTICOLO! Perché anche le pietre devono sapere dove stanno portando la Chiesa questi scellerati!

Il “teologo” Grillo nel suo blog ha postato un articolo di Manuel Belli, che è insegnante di Teologia Sacramentaria al Seminario di Bergamo ed è anche educatore dei seminaristi della stessa città.

Il titolo dell’ articolo di don Belli è: “Eucaristia. Corpo, pasto ed eros”. Già leggendo il titolo si capisce il programma, e dove vuole andare a parare questo sedicente “teologo”. Il link è questo http://www.cittadellaeditrice.com/munera/nuova-teologia-eucaristica-1-corpo-pasto-e-eros-di-manuel-belli/. Sulla parte del Corpo di Cristo questo energumeno dice: “spesso nella tradizione abbiamo rischiato di porre talmente tanta enfasi sull’idea che quel pane e quel vino non sono più tali ma corpo e sangue di Gesù e sul fatto che i sensi non devono ingannare anche se vedono solo pane e vino che abbiamo rischiato di pensare in modo un po’ magico alla realtà della presenza del corpo di Cristo (…) Noi viviamo di simboli. E il corpo di Gesù non è altro rispetto a un buon pane spezzato”.
Questa è APOSTASIA allo stato puro. Credere nella Presenza Reale è magia? Il Corpo di Cristo non è altro che semplice pane? Questi sono completamente impazziti!

Il metodo di Dio: la Chiesa

Riporto un editoriale di radicatinellafede.blogspot.it utilissimo nel comprendere il rischio che si può correre in questi tempi di crisi della chiesa: la superbia può annidarsi ovunque, anche in anime devote. 
L'importante è che in tutto ciò che si faccia non venga mai a mancare la retta intenzione...
p.Elia

Un Tradizionalismo individualista è un puro non-senso.

Spieghiamoci subito riguardo al termine “tradizionalista”: lo usiamo qui per farci capire dai più, ma questo termine non ci piace. Vorremmo semplicemente dire “un Cattolicesimo”, ma usiamo volutamente il termine “un tradizionalismo” perché è quello usato contro di noi per definirci nel nostro attaccamento alla Tradizione della Chiesa. Se allora questo termine ci individua nella nostra accanita salvaguardia di ciò che la Chiesa ha fatto, e non solo detto, nel passato, questo ci piace.

Ma dicevamo, un tradizionalismo individualista è un puro non senso, perché il metodo di Dio si chiama Chiesa.

Qual è il pericolo più grande che corre oggi una parte dei fedeli legati al mondo della Tradizione? Quello di rinchiudersi in una osservanza individualista della vita cristiana.

La causa di questa tendenza è ben chiara: dovendosi “difendere” da una chiesa ufficiale che sembra disprezzare il proprio passato, che non concede veri spazi di vita alla Tradizione, che anzi osteggia duramente la presenza di comunità tradizionali, il fedele tradizionale perde quella fiducia nella chiesa stessa e tende a rinchiudersi nei propri bastioni. È quello che succede a un figlio sempre trattato duramente, in modo ingiustificato, dal padre, che finisce col trovarsi solo ad affrontare la sua dura esistenza.

Eroi

Riprendo dal suo blog maurizioblondet.it la risposta di Maurizio Blondet ad un suo lettore. Si parla di fede, di coraggio... in altre parole, esattamente di ciò che manca nei nostri tempi...
p.Elia
 
Un lettore mi scrive:
La seguo da qualche hanno e La ringrazio del suo prezioso lavoro. Rimango un po’ deluso da quel suo definirsi "Cattolico Tradizionalista". Tradizionalista va bene, ma cattolico mi sta come un dito nell’occhio. Non pretendo spiegazioni nè motivazioni da una persona della sua levatura intellettuale, avrà i suoi motivi.Solamente volevo farLe sapere che leggendoLa tutti i giorni e godendo della sua informazione con la sua prosa veramente non mi capacito di questa professione. Le confesso che sarei felice un domani sapere una sua presa di distanza da quello che io reputo una vera sciagura per il mondo intero. Le auguro un Buon 2018 fatto di notizie più confortanti… Cordiali saluti Guglielmo M.
La mia risposta: 
Alla mia età, non ho più tanta pazienza verso i pregiudizi convenzionali che la gente ha adottato totalitariamente, e ognuno mi ripete come fossero idee sue e testimonianza della sua libertà critica. Il suo anti-cattolicesimo, caro lettore, è uno di questi pregiudizi convenzionali; ho avuto già modo di ascoltarlo, come immagina, molte volte. La revulsione verso la stessa parola “cattolico” ha ormai presso le masse il carattere di riflesso condizionato, scatta da sé, comporta non solo derisione e disprezzo ma,- più grave – volontà di esclusione dallo spazio pubblico: un “cattolico” non ha diritto a dire la sua perché è dogmatico, intollerante, crede che esista la verità, è moralista….
E questo, nel momento storico in cui è proprio il relativismo che viene imposto come una verità dogmatica; e sono proprio i miscredenti di massa a mostrare tutti i sintomi che loro attribuiscono erroneamente al “cattolico” o al fanatico religioso: conforto sentimentale da certezze ricevute, conformismo, rifiuto del dubbio, sicurezza farisaica di essere nel giusto, presunzione moralistica, intolleranza verso le posizioni altrui, atti di fede ripetuti verso “Il progresso”, l’”evoluzione darwiniana”, “la scienza” ed altre credenze non-verificate della ideologia progressista.