Nel solito silenzio generale degli aderenti alla neochiesa ecco servito un altro scandalo

Questa chiesa conciliare fa sempre più vomitare. Gli scandali si susseguono uno dopo l'altro con impressionante cadenza. Dopo Lutero, ora è il turno della riabilitazione di un altro eretico, il gesuita Pierre Teilhard de Chardin (leggasi a seguire articolo di Emmanuele Barbieri su corrispondenzaromana.it).
Di cosa siano diventati ormai da tanto tempo i Gesuiti è palese. La sciagura è quella di avere un papa che appartiene proprio alla Compagnia di Gesù...
Fino a quando nostro Signore permetterà tutto ciò?
p.Elia

L’iniziativa è ufficiale. Il 18 novembre l’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio della cultura ha approvato la richiesta a Papa Francesco di rimuovere il Monitum della Sacra Congregazione del Sant’Uffizio sulle opere di padre Pierre Teilhard de Chardin, S.J. Pochi giorni dopo è stata inoltrata al Papa la proposta di «considerare la possibilità di revocare il Monitum che dal 1962 è stato imposto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (già Sant’Uffizio) sugli scritti del P. Pierre Teilhard de Chardin SJ».

Nel comunicato del Pontificio Consiglio della Cultura, presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi, si legge: «Riteniamo che un tale atto non solo riabiliterebbe lo sforzo genuino del pio gesuita nel tentativo di riconciliare la visione scientifica dell’universo con l’escatologia cristiana, ma rappresenterebbe anche un formidabile stimolo per tutti i teologi e scienziati di buona volontà a collaborare nella costruzione di un modello antropologico cristiano che, seguendo le indicazioni dell’Enciclica Laudato Si’, si collochi naturalmente nella meravigliosa trama del cosmo».

Il Papa dittatore

Lettura consigliata (riprendo da marcotosatti.com)
p.Elia
 
Da qualche giorno è presente su Amazon un libro il cui titolo dice già tutto: “Il Papa dittatore”. L’autore è Marcantonio Colonna, che viene descritto come un laureato a Oxford, con una profonda esperienza nel campo della ricerca storica, e in altri campi. Vive a Roma dall’inizio del pontificato di papa Bergoglio, e ha – dice la breve biografia che accompagna l’opera – “stretti contatti con molte persone che lavorano in Vaticano”. Ci ha scritto un marcantonio colonna su gmail, consigliandoci il libro; gli abbiamo chiesto un incontro personale, che probabilmente non avrà mai luogo, se il nostro sospetto è fondato. E cioè che si tratti di un nobile pseudonimo, sotto il quale si cela qualcuno che preferisce non essere identificato. Non è escluso che si tratta di un non italiano, forse un anglosassone. Questo lo ipotizziamo dal fatto che di preferenza i suoi riferimenti sono a fonti in inglese. Chi segue Stilum Curiae sa che ci siamo occupati in maniera molto intensa e approfondita (e prima ancora su San Pietro e Dintorni, sulla Stampa) dei meccanismi interni della Curia ai tempi di Francesco, degli uomini e degli eventi nascosti che hanno portato alla situazione attuale.