Il Cardinale Francis George, già presidente della conferenza episcopale USA, nella sua rubrica pubblicata nel sito diocesano, il 20 Luglio 2014, ha parlato molto chiaramente della pericolosità dell’ideologia gender, prospettando situazioni drammatiche verso chi si oppone ad essa.
In Italia siamo passati all’offensiva dittatoriale: dagli scranni più alti della politica arrivano le negazioni dell’esistenza del gender, con annesse minacce di ricorrere all’autorità giudiziaria, verso quanti cercano di dimostrarne l’esistenza.
Le parole profetiche dell’arcivescovo emerito di Chicago purtroppo si realizzano in Italia, come già è avvenuto negli Stati Uniti, dove la libertà di pensiero e religiosa è fortemente limitata da leggi e disposizioni varate dall’attuale amministrazione politica, come conseguenza del pensiero unico e della cultura liquida in cui la società è precipitata. Questo è un passaggio del suo ultimo scritto:
"[…] Negli anni recenti abbiamo assistito all’approvazione sociale e legale di ogni tipo di relazione sessuale che una volta era considerata “peccaminosa”. Dal momento che la visione biblica di ciò che significa l’umano ci dice che non ogni tipo di amore o amicizia può essere espresso in una relazione sessuale, l’insegnamento della Chiesa su questi temi è visto come una prova di intolleranza nei confronti di ciò che la legislazione tutela e perfino impone. Quello che una volta era una questione di “vivi e lascia vivere”, oggi è diventata una richiesta di approvazione. La classe dirigente – chi plasma l’opinione pubblica in politica, nella scuola, nel mondo della comunicazione, nell’intrattenimento – sta usando la legge per imporre la sua forma di moralità a ognuno […].
"[…] Negli anni recenti abbiamo assistito all’approvazione sociale e legale di ogni tipo di relazione sessuale che una volta era considerata “peccaminosa”. Dal momento che la visione biblica di ciò che significa l’umano ci dice che non ogni tipo di amore o amicizia può essere espresso in una relazione sessuale, l’insegnamento della Chiesa su questi temi è visto come una prova di intolleranza nei confronti di ciò che la legislazione tutela e perfino impone. Quello che una volta era una questione di “vivi e lascia vivere”, oggi è diventata una richiesta di approvazione. La classe dirigente – chi plasma l’opinione pubblica in politica, nella scuola, nel mondo della comunicazione, nell’intrattenimento – sta usando la legge per imporre la sua forma di moralità a ognuno […].
Nuotare controcorrente significa oggi limitarsi l’accesso a posizioni di prestigio e di potere nella società. Significa che coloro che sceglieranno di vivere secondo la fede cattolica non saranno candidati a ruoli politici di livello nazionale, non saranno ai vertici dei maggiori quotidiani, non saranno di casa nelle maggiori università, non avranno carriere di successo come attori e uomini di show. Nemmeno i loro figli, che saranno visti con sospetto. Dal momento che tutte le istituzioni pubbliche, non importa chi ne sarà a capo, saranno agenti governativi e conformi alla richieste della religione ufficiale, lavorare come medici o in ambito legale diventerà più difficile per i cattolici fedeli. In alcuni Stati significa già che chi ha delle attività deve piegarsi a questa sorta di religione o venire sanzionato, così come i cristiani o gli ebrei sono sanzionati per la loro religione nei Paesi in cui vige la legge islamica, la sharia […]".
(muniatintrantes.blogspot.it)