...E si dicono cattolici!

Mi si chiede un parere riguardo i tempi che stiamo vivendo. Intanto si assiste ad un fatto assai curioso: quello di coloro che sono tutti intenti a demolire l'insegnamento di Cristo affermando ciò nonostante di essere cattolici.
Si ha la pretesa di definirsi tali nonostante sia palese il rigetto di quell'insegnamento, tant'è che non lo si sopporta a tal punto dal pretendere che sia esso a doversi modellare alle esigenze e alle voglie dell'uomo (quando il Signore ci richiede l'esatto contrario). Ovvio che nasca il dubbio se chi dice di essere credente lo sia veramente...

Giova ricordare le parole di Papa San Pio X: “Il male dell’epoca moderna è una malattia dell’intelletto che si chiama agnosticismo”. Ciò significa che la fede è in ritirata perché il trascendente è divenuto o ritenuto inconoscibile. L’intelletto umano tuttavia, se dotato di onestà intellettuale e morale, è in grado di conoscere ciò che è bene e ciò che è male.
Sicché spesso l’errore intellettuale ha un’origine pratica o morale, ossia ci si vuol sbagliare e non si vuol ammettere la realtà per non cambiar vita”. (1)


Si rimane perciò esterrefatti di fronte alla spudoratezza di chi mente sapendo di mentire e di fronte a tanta ignoranza colpevole (“Penso che la maggior parte dei cristiani che si dannano, si dannano a causa della propria ignoranza” le parole di San Giovanni Maria Vianney, il Santo Curato d'Ars).
Gesù dice: "Se mi amate, osservate i miei comandamenti. …Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama" (2), e San Paolo, rivolgendosi agli Efesini, esortava: “Fratelli, osservate con molta attenzione quale sia la vostra condotta, non da insipienti ma da saggi, approfittando bene del tempo presente, perché i giorni sono cattivi...”, ma sembrano parole cadute nel vuoto.

La chiesa di oggi è infestata da “cattolici” a parole, afflitti, come scriveva Bernanos, “da quella specie di anemia morale che porta il nome di petainismo, quel bizzarro scolorimento della coscienza, malattia delle coscienze impallidite”.
Così si diventa traditori e menzogneri, artisti dell'inganno col cuore contaminato dall'amor proprio coltivando l'egoismo, l'orgoglio, l'invidia, l'odio, la lussuria. Ci si definisce cattolici per mantenere esteriormente una rispettabilità di facciata ma nella realtà ci si è fatti propagatori del male: si accampano diritti a favore dell'aborto, del divorzio e persino dell'omosessualità, pur sapendo che il peccato contro natura, è verità di fede, grida vendetta al cospetto di Dio!

Chi si professa cattolico dovrebbe sapere che l'uomo di fronte a Dio è nella situazione del peccatore che ha coscienza delle sue responsabilità; nessuna rivendicazione è possibile; egli non può che riconoscersi colpevole e fare appello alla misericordia di Dio.
Senza quest'umile atto di riconoscersi peccatori e senza il reale desiderio di non peccare più e di fuggire le occasioni prossime di peccato (non diciamo così nell'atto di dolore?), senza sottrarsi alla lotta interiore che è un dovere cattolico, diviene tutto una farsa in cui l'esistenza è inghiottita da un'incoerenza tra ciò che si dice e ciò che realmente si fa, che a lungo andare si trasforma in sistema di vita inaridendo l'anima e lo spirito.

Come si possa pretendere che tutto ciò possa chiamarsi cattolico è un mistero che non può che trovare spiegazione in chi si è lasciato sedurre dal demonio, il menzoniero per eccellenza.
L'appartenenza genera l'alleanza. E infatti questi tali, con la menzogna, si sono appropriati di tutto, compreso il linguaggio, contaminando il significato dei termini: siamo giunti ad un punto tale di questa arrogante offensiva che le parole non significano più niente, sono svuotate della loro sostanza, la verità è rigettata ed assume la forma di un recipiente vuoto che ognuno riempie del contenuto che crede. Non esiste una Rivelazione che sia al di sopra dell'uomo e che non è lecito cambiare, ma tutto è relativo, tutto diviene un orgoglioso “secondo me” invece che un umile “secondo Lui”.

Questa nuova genìa di cattolici al passo coi tempi ha scordato che la vita del cristiano si svolge sotto lo sguardo di Dio.
Questa consapevolezza non esiste più o, se mai lo fosse, è stata prontamente rimossa dalla propria coscienza. Come tante altre essenziali questioni: il peccato originale di cui si è persa la memoria e la comprensione, il senso del peccato che è stato strozzato, la salvezza dell'anima che è questione ignorata, il timor di Dio ormai totalmente smarrito...

Questi sono tempi in cui nostro malgrado ci si imbatte in schiere di poveracci che hanno orientato la vita a propagare l'errore e l'eresia, giocando con le parole e quel che è peggio, sfidando persino il Buon Dio...; oppure può capitare la sventura di incrociare una moltitudine di utili idioti (tra i quali, non a caso, molti intellettuali e saggisti) che pensano (o fingono) di essere cattolici dedicandosi a filosofeggiare e supportare con ridicola ostinazione proprio coloro che operano nella Chiesa per distruggere la religione cattolica. 
L'articolo prosegue su www.corsiadeiservi.it 

P.Elia
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1 - Don Curzio Nitoglia
2 - Gv 14, 15 e 21
3 - Ef 5, 15-21