Dobbiamo pregare San Giuseppe in questo mese di Marzo a lui dedicato, pregarlo tanto: per noi, per tutta la Santa Chiesa, per l'opera che Dio le chiede nel mondo.
Protector Sanctae Ecclesiae, è l'ultimo titolo di invocazione indirizzato a San Giuseppe nelle sue litanie, Protettore della Santa Chiesa.
Sì, perché la Santa Chiesa va protetta da tutti i suoi nemici, che sono gli stessi nemici di Nostro Signore: nemici esterni e nemici interni. E forse, in questi tempi difficilissimi, dobbiamo pregare San Giuseppe soprattutto perché la protegga dai nemici interni, che sono certamente i più pericolosi.
Lo scrivevamo il mese scorso e lo ribadiamo ancora qui, il nemico interno più grande per la Chiesa è costituito da tutti coloro che ne reinterpretano la dottrina e l'azione attraverso il falso dogma della modernità. Rileggono tutta la Rivelazione, tutte le verità di fede, tutta l'azione pastorale e sacramentale, piegandole all'ideologia della modernità, che in fondo si riassume nel mettere al centro l'uomo al posto di Dio. L'uomo è al centro di questo cristianesimo ammodernato, l'uomo con le sue esigenze, col suo voler essere felice, col suo non sopportare più nessuna imposizione, nessun comando; un cristianesimo agnostico, dicevamo già, che non sapendo quasi nulla di certo su Dio, si deve fermare sull'uomo e sul suo ben-vivere. Insomma, tutto il cristianesimo riletto alla luce dei diritti dell'uomo, riassumibili nel libertà, fraternità e uguaglianza della Rivoluzione francese: ciò che è compatibile con questi principi rivoluzionari viene salvato; ciò che della rivelazione cristiana non collima con questa magna carta della modernità, viene accantonato, censurato o maldestramente reinterpretato.
Tutto questo sta provocando, da circa sessant'anni, la più drammatica crisi che il Cattolicesimo abbia mai conosciuto nella sua storia (pensiamo alle caotiche difficoltà del Sinodo sulla Famiglia, che non riesce a conciliare l'obbedienza a Dio con i diritti dell'uomo) e sta anche rendendo spaventosamente impotente il Cristianesimo occidentale di fronte alle altre religioni e soprattutto di fronte al gravissimo problema dell'Islam in mezzo a noi.
Cosa fa il cattolicesimo ammodernato di fronte all'Islam e alla violenza terroristica di matrice islamica?
Chiede a quest'ultimo di accettare la modernità, chiede di mettere al centro la persona al posto di Dio, chiede cioè di accettare il trinomio della Rivoluzione, libertà-uguaglianza-fraternità. Il cattolicesimo modernamente reinterpretato ha la sfrontatezza di esporsi, giungendo a ricordare che la Chiesa Cattolica, dopo un errato rifiuto di duecento anni, ha saputo accogliere la modernità rifondandosi e collocandosi così in una fase più matura della religione. La chiesa ammodernata chiede così ai mussulmani di sapere fare gli stessi passi, per poter entrare nel consesso della religione moderna, quella che mette al centro l'uomo.
Cosa capiranno i veri credenti mussulmani di questo invito? Capiranno che noi non crediamo più in Dio, che siamo diventati agnostici, che i dogmi della religione massonica, che poggiano sulla centralità dell'uomo, hanno scalzato per noi i veri dogmi, quelli di Dio.
Un disastro!
Protector Sanctae Ecclesiae, è l'ultimo titolo di invocazione indirizzato a San Giuseppe nelle sue litanie, Protettore della Santa Chiesa.
Sì, perché la Santa Chiesa va protetta da tutti i suoi nemici, che sono gli stessi nemici di Nostro Signore: nemici esterni e nemici interni. E forse, in questi tempi difficilissimi, dobbiamo pregare San Giuseppe soprattutto perché la protegga dai nemici interni, che sono certamente i più pericolosi.
Lo scrivevamo il mese scorso e lo ribadiamo ancora qui, il nemico interno più grande per la Chiesa è costituito da tutti coloro che ne reinterpretano la dottrina e l'azione attraverso il falso dogma della modernità. Rileggono tutta la Rivelazione, tutte le verità di fede, tutta l'azione pastorale e sacramentale, piegandole all'ideologia della modernità, che in fondo si riassume nel mettere al centro l'uomo al posto di Dio. L'uomo è al centro di questo cristianesimo ammodernato, l'uomo con le sue esigenze, col suo voler essere felice, col suo non sopportare più nessuna imposizione, nessun comando; un cristianesimo agnostico, dicevamo già, che non sapendo quasi nulla di certo su Dio, si deve fermare sull'uomo e sul suo ben-vivere. Insomma, tutto il cristianesimo riletto alla luce dei diritti dell'uomo, riassumibili nel libertà, fraternità e uguaglianza della Rivoluzione francese: ciò che è compatibile con questi principi rivoluzionari viene salvato; ciò che della rivelazione cristiana non collima con questa magna carta della modernità, viene accantonato, censurato o maldestramente reinterpretato.
Tutto questo sta provocando, da circa sessant'anni, la più drammatica crisi che il Cattolicesimo abbia mai conosciuto nella sua storia (pensiamo alle caotiche difficoltà del Sinodo sulla Famiglia, che non riesce a conciliare l'obbedienza a Dio con i diritti dell'uomo) e sta anche rendendo spaventosamente impotente il Cristianesimo occidentale di fronte alle altre religioni e soprattutto di fronte al gravissimo problema dell'Islam in mezzo a noi.
Cosa fa il cattolicesimo ammodernato di fronte all'Islam e alla violenza terroristica di matrice islamica?
Chiede a quest'ultimo di accettare la modernità, chiede di mettere al centro la persona al posto di Dio, chiede cioè di accettare il trinomio della Rivoluzione, libertà-uguaglianza-fraternità. Il cattolicesimo modernamente reinterpretato ha la sfrontatezza di esporsi, giungendo a ricordare che la Chiesa Cattolica, dopo un errato rifiuto di duecento anni, ha saputo accogliere la modernità rifondandosi e collocandosi così in una fase più matura della religione. La chiesa ammodernata chiede così ai mussulmani di sapere fare gli stessi passi, per poter entrare nel consesso della religione moderna, quella che mette al centro l'uomo.
Cosa capiranno i veri credenti mussulmani di questo invito? Capiranno che noi non crediamo più in Dio, che siamo diventati agnostici, che i dogmi della religione massonica, che poggiano sulla centralità dell'uomo, hanno scalzato per noi i veri dogmi, quelli di Dio.
Un disastro!
Gli islamici si confermeranno nella loro idea che l'occidente cristiano è immorale e da combattere.
Diverso sarebbe stato l'approccio della Tradizione, del Cattolicesimo di sempre, quello autentico. Non chiedere agli islamici di adattarsi alla modernità, ma fare appello alla loro ragione per domandare di verificare la verità storica intorno alle loro origini: verificate quale è la vera Rivelazione di Dio, quella di Cristo o di Maometto? Ci sono le prove per essere certi che è quella di Cristo... verificate dove Dio ha parlato veramente. La Chiesa di sempre, senza illudersi di operare impossibili conversioni di massa, ha sempre fornito le prove della verità del Cristianesimo e della falsità dell'eresia di Maometto. La Chiesa ha sempre domandato una onestà intellettuale, perché la ragione ce l'ha data Dio, nel verificare se Dio ha parlato a Maometto o se invece Maometto è semplicemente un eretico che ha stravolto l'unica vera Rivelazione in Gesù Cristo.
Non dunque l'invito di adeguare la propria religione alla religione massonica, ma l'approccio della sana apologetica, che riafferma l'unica verità di Cristo, questo deve fare il cattolico con il mussulmano.
Facendo cosi, lo ripetiamo, la Chiesa non convertirà gli islamici in massa, ma dimostrerà ai suoi figli e al mondo intero di non essere agnostica, di credere nella SS. Trinità e nell'unico Redentore Nostro Signore Gesù Cristo. E se farà così, rafforzando la fede dei cristiani - chiamati al martirio se è necessario -, toccherà anche il cuore di qualche anima mussulmana che con la grazia si convertirà.
Che tragico errore, invece, perdere il tempo nel domandare agli islamici che applichino la ragione non nel riconoscere il vero Dio di Gesù Cristo, ma i diritti dell'uomo! È come se la chiesa moderna dicesse ai mussulmani: siccome non si può verificare chi è il vero Dio, accordatevi con noi sull'accettazione delle libertà moderne che sono l'unica cosa certa. Non c'è che dire, puro agnosticismo!
Carissimi, non sarà la religione della massoneria, quella del Dio ignoto, a salvarci dalla violenza terroristica e dall'invasione. La religione della massoneria ha distrutto dall'interno il cristianesimo in occidente e l'ha reso privo di qualsiasi attrattiva, incapace di parlare alla mente e al cuore; ha ucciso la missione cristiana e ha dato spazio a tutte le false religioni. La violenza di questi tempi è solo l'ultimo tragico frutto dell'opera massonica.
Non sarà la religione massonica, ma il vero Cattolicesimo, quello autentico, quello della Tradizione, che ci salverà; e questa salvezza passerà ancora per il sangue dei martiri, di quei cristiani che muoiono pregando Gesù Cristo Salvatore. Sarà il Cattolicesimo pieno di Dio a salvarci. Il Cattolicesimo che usa la ragione, non per mettere al centro l'uomo ma per riaffermare la centralità di Dio.
Solo la Tradizione ridonerà dignità al Cattolicesimo di fronte al mondo neo-pagano di oggi e anche di fronte all'Islam; gli ridarà la sua dignità, liberandolo dalla servitù allo spirito massonico.
Protector Sanctae Ecclesiae ora pro nobis.
Sì, San Giuseppe, prega per noi, per la Chiesa d'Occidente, perché ritrovi la via della fede certa e semplice, quella di sempre, la sola capace di missione.
(radicatinellafede.blogspot.it)